Chievo-Inter, Maran: “Vittoria meritata? Speriamo sia solo la prima della serie…”
lunedì 22 Agosto 2016 - Ore 10:30 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Ha stravinto la battaglia con De Boer, ha messo la museruola all’Inter, s’è preso l’urlo finale del Bentegodi. Un capolavoro di semplicità la strategia di Rolando Maran. Sempre in piedi, fino all’abbraccio col suo fido Maraner alla seconda perla di Birsa e col pugno stretto al fischio finale. Grande serata per tutti, specie per lui. Aveva immaginato un’Inter diversa, credeva di trovarsi davanti una difesa a quattro e non quella a tre. De Boer voleva prenderlo in contropiede, ma il campo ha dato una sentenza diversa. Maran parte proprio da qui: «L’avevamo preparata in altro modo, anche se a quel modulo ci avevamo anche pensato. In ogni caso sono bastati degli accorgimenti per sistemare tutto. Quando stai insieme da tempo diventa facile anche essere velocemente elastici», la lettura di Maran, sempre coi piedi per terra come se avesse vinto un’amichevole d’estate. «È solo la prima tappa», frena il mister. «La mia fortuna è quella di avere una squadra che ha voglia di migliorarsi giorno dopo giorno. I ragazzi hanno fatto esattamente quel che avevo chiesto, magari c’era chi pensava che fossimo diventati bravi dopo la passata stagione e che si potesse vivere anche senza fare la lotta. Non è così ma questo noi lo sappiamo bene. È vero, l’Inter all’inizio ci ha sorpreso. Non ce l’aspettavamo così, nei primi dieci minuti qualcosa abbiamo pagato ma siamo cresciuti man mano che la partita andava avanti. I gol di Birsa sono un premio per l’intero gruppo. Complimenti a tutti». Una macchina il Chievo, con Dainelli a dettar legge dietro e gli altri ad eseguire perfettamente il compito. Sontuosa la fase difensiva, la quarta della Serie A due anni fa con la mano di Maran. Straordinaria anche ieri davanti all’invisibile Icardi. «Non possiamo pensare di far calcio in maniera diversa noi, è chiaro che quando restiamo così compatti e quadrati è più facile che emergano le qualità del singolo. E così è stato. La nostra Serie A è questa». Maran rilegge in fretta la contesa, è ancora tutto nella sua testa. Dal primo pallone all’ultimo, dalla fatica interista al gioco fluido del suo Chievo. Sempre partendo da dietro: «Siamo stati bravi a rimanere sempre corti pur avendo l’Inter due attaccanti molto bravi a creare la profondità, vedi soprattutto Icardi. Alle spalle però non abbiamo mai concesso spazio. Siamo stati perfetti, abbiamo saputo raccoglierci in pochi metri come volevo. Ma questo riesce solo alle squadre che sanno lavorare d’insieme». Gli mancava in avvio una vittoria con una grande. È arrivata. Nitida. Senza discussioni. Per manifesta superiorità. «Speriamo sia solo la prima della serie», l’auspicio di Maran, finalmente sorridente dopo una giornata lunghissima e un’estate infinita. D’incanto il Chievo ha trasferito sul prato del Bentegodi il lavoro di un mese e mezzo. Con la lucidità di chi sa quello che vuole e la pazienza di saper aspettare il momento migliore per piazzare la mossa risolutrice. Il mercato pare quasi argomento superfluo, vista la forza del Chievo davanti all’Inter. Dettagli, poco più, prima del 31 agosto. «Qualcosina dobbiamo fare, la rosa va ancora completata ma lo zoccolo duro l’abbiamo e l’avete visto tutti. L’ossatura c’è, sulla falsariga dell’ultima annata cercheremo di progredire ulteriormente. Questo è un obbligo, l’asticella deve essere posizionata sempre più in alto. Cercando continuamente di andare oltre i nostri limiti, sapete ormai come la penso». Volta pagina in fretta Maran. Lo sguardo è già a Veronello e alla prossima in casa della Fiorentina. Tutto archiviato in fretta, lui è abituato così. «Questa prima verifica mi ha dato buoni segnali, ma presto il campionato prenderà una fisionomia differente. Conoscerci già è un punto a nostro favore che cercheremo di far pesare il più possibile nel corso della stagione. Alla lunga i veri valori verranno fuori, ma l’importante per noi è restare quelli di sempre. E con l’Inter ho visto proprio il Chievo che piace a me».
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