Roma-Udinese, Iachini: “Concesso poco per più di un’ora, poi abbiamo cambiato atteggiamento”
domenica 21 Agosto 2016 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Prima e dopo il rigore. «Mi dicono che c’era un fuorigioco di Dzeko, così come il contatto su Widmer in area nel primo tempo, ma non voglio evidenziare gli episodi. Dopo l’1-0 abbiamo cambiato atteggiamento, su questo dovremo lavorare». Beppe Iachini si accontenta della prima ora di gioco “a riccio’’ di un’Udinese spuntata (o quasi), trascurando il fatto che, forse, è stata solo una gentile concessione della Roma, poco precisa nello sviluppare le manovre d’attacco. Iachini, resta il fatto che nella sua testa non poteva esserci un piano da 4-0 finale: ne avete presi troppi e non avete segnato neppure un gol… «La partita può essere letta anche in un’altra maniera. Perché, in definitiva, per più di un’ora non abbiamo concesso molto a una squadra come la Roma, mentre in fase di ripartenza abbiamo sbagliato spesso l’ultimo passaggio. Ecco, dovevamo semplicemente continuare così, invece, dopo l’episodio del primo rigore abbiamo perso qualche certezza e questo mi ha po’ stupito. Dovremo lavorare anche sotto questo aspetto». Fofana e De Paul hanno stupito l’Olimpico… «In che senso? Ah, positivo? Certo, sono giovani di talento, ma sono qui in Italia da poco tempo, hanno qualità ma devono integrarsi meglio a livello di lingua, di comprensione del nostro calcio». La Roma ha svoltato con l’ingresso di Perotti: è stata questa la mossa che ha cambiato la partita? «Perotti è un giocatore importante, ma al di là del singolo, per un’ora abbiamo retto, poi con l’ingresso di Perotti abbiamo concesso qualche situazione offensiva in più, ed è questo che non doveva accadere». Iachini, prima di partire per Roma aveva detto che l’Udinese doveva osare, ma qui ha proposto un 3-5-1-1 piuttosto arroccato in difesa. «Perché la squadra aveva dimostrato che soffriva giocando con De Paul interno. Mi sa che con lui in quella posizione qui non facevamo neppure un’ora di gioco alla pari… E poi non conta il numero delle punte nel calcio di oggi, conta l’atteggiamento. In questo dobbiamo migliorare e crescere». Come mai Adnan titolare, lui che ha saltato tutta la preparazione per giocare con la propria nazionale? «Lo abbiamo seguito alle Olimpiadi. Ha sempre giocato e lo ha fatto da quinto a centrocampo come ha fatto qui a Roma. Ci serviva uno con più fisicità e considerando che conosceva già i compagni l’ho schierato. Avevo altre possibità, come Armero, ma ho preferito lui. Jankto? Non è ancora pronto difensivamente». Pensa che all’Udinese sia mancato il cuore stavolta? «No, la squadra ha fatto la sua partita contro una Roma che lotterà fino in fondo per lo scudetto assieme alla Juventus».
(Fonte: Messaggero Veneto)
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