Udinese, De Paul: “Penso al bene della squadra, non ai mieri traguardi! E spero che Messi…”
mercoledì 27 Luglio 2016 - Ore 10:30 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Sorridente ed entusiasta, Rodrigo De Paul, centrocampista argentino classe 94, è stato presentato ieri nel ritiro di Bad Bleiberg e si è detto da subito contento di essere approdato a Udine dopo l’esperienza di Valencia. E non considera l’approdo dalla Liga alla serie A un percorso a ritroso. «Il campionato italiano non è inferiore a quello spagnolo, anzi. Ci sono ottimi giocatori in Italia. Il mio primo anno nel Valencia è stato positivo e abbiamo anche raggiunto la Champions, il secondo non è stato all’altezza del primo, anche a livello personale. L’allenatore ha fatto delle scelte e io non rientravo propriamente in quelle. Ma non importa, nella carriera di un calciatore possono capitare momenti più o meno positivi. Ormai quella di Valencia è una pagina chiusa. Ora penso solo all’Udinese e a mettermi al servizio della squadra». Ma quali sono i suoi obiettivi per il futuro? «Penso prima di tutto al team e non ai miei traguardi. Ciò che conta è fare bene tutti insieme per il bene dell’Udinese. Stiamo svolgendo un buon lavoro, e passo dopo passo stiamo crescendo tutti, me compreso». In realtà era stato già cercato dai bianconeri due anni fa, ma poi scelse il Valencia. Cosa l’ha spinta oggi ad accettare? «Di questa squadra mi hanno parlato tutti molto bene, perché è un posto dove si lavora nel modo giusto. Sono felice di essere all’Udinese, team che mi cercava e mi seguiva da tempo. Quando ci si sente apprezzati si vive bene anche quella che ritengo essere una bella sfida. In realtà due anni fa la scelta non è stata propriamente mia: semplicemente il Racing trovò l’accordo col Valencia e sono andato in Spagna». Che cosa o chi conosceva dell’Udinese? «Già due anni fa mi ero informato sull’Udinese. All’epoca c’era Di Natale in squadra. Dovremo fare in modo che non si senta la sua mancanza». Com’è De Paul fuori e dentro il campo? «Sono un tipo molto tranquillo, casa e famiglia. Sono un amante del mate, la bevanda tipica dell’Argentina. Avere in squadra compagni sudamericani mi sta aiutando per inserirmi, ma devo dire che tutti mi hanno accolto benissimo. In campo preferisco giocare da centrocampista interno, ma anche sulla fascia mi trovo bene. Sarà mister Iachini a scegliere la mia esatta posizione. Sono a sua disposizione». Lei ha il doppio passaporto, italiano e argentino. Se pensa alla nazionale, con quale maglietta si vede? «Il mio sogno fin da bambino è giocare con l’Argentina. In Italia ci sono molti giocatori bravi, io non servo». A proposito di Albiceleste: come vede la decisione di Messi di abbandonarla? «Per me e per quelli della mia generazione è il calciatore più forte della storia. Spero che abbia deciso sull’onda della delusione e che ci ripensi».
(Fonte: Messaggero Veneto)
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