Chievo, Maran: “Dobbiamo provare a superare noi stessi, è giusto non fermarsi!”
lunedì 25 Luglio 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Guarda anche verso Higuain e Pogba. Da San Zeno di Montagna la vista sulla prossima Serie A pare perfetta. Anche agli occhi di Rolando Maran. Il suo Chievo va avanti spedito, il pilota automatico d’altronde è già stato inserito da tempo. Il mercato può attendere, al contrario di corse e fatica. «Manca ancora più di un mese, abbiamo il tempo necessario per valutare ogni cosa», frena Maran, in linea anche con la calma della società che ha già quasi tutto quel che serve. L’eco del trasferimento di Higuain nel fine settimana è arrivato forte anche a San Zeno, captato da tutti in tempo reale. A Maran scappa un mezzo sorriso. «Non mi aspettavo che Higuain lasciasse il Napoli, proprio per andare alla Juventus per di più. Che un giorno potesse partire Pogba invece l’avevo immaginato. Certo che con Higuain la Juve pare quasi fuori concorso, il gap con tutte le altre dopo questa campagna acquisti non potrà che aumentare», la certezza di Maran, che col suo Chievo ha comunque spesso e volentieri retto il confronto anche con chi maneggia decine di milioni come se fossero noccioline. STRADA IN SALITA. Nelle prime di campionato non avranno tanta voglia di scherzare nemmeno Inter, Fiorentina e Lazio così come Udinese, Sassuolo e un Napoli fortissimo anche senza Higuain subito dopo. Un anno fa alla sesta di andata il Chievo aveva già 11 punti. Nove più del Carpi, otto più di Verona e Bologna, sette più di Empoli e Frosinone. Mezza salvezza in tasca. Non male. «Un calendario così certo non ci aiuta, ma dobbiamo fare di necessità virtù e sapere tutti che in ogni partita bisognerà cercare di prendere punti», la regola di Maran, che non crede all’equazione secondo cui le grandi, chiamate a girare il mondo a caccia di remunerative tournée, arrivino poco rodate al campionato. «Non è vero, certe squadre ormai si conoscono bene ed altre non hanno bisogno di molto tempo per prendere forma. Quella delle big non ancora pronte in avvio di stagione è solo la storia che si racconta quando non vengono i risultati». TERRENO POSITIVO. Maran guarda soprattutto a casa sua. Applaude Dainelli, che si lascia andare ad un paio di sventagliate degne del miglior Bonucci. «Quei piedi hanno poco del difensore, sembra più un centrocampista. Un valore in più», ammette Maran, che continua a monitorare le condizioni di Izco («sta progredendo bene») e non smette un attimo di pretendere dai suoi giocatori quel che ancora non gli hanno dato. Dettagli, quelli che però alla fine spostano gli equilibri. «Più cresci e più i margini di miglioramento si assottigliano, questo è evidente. In questi due anni di progressi ne abbiamo fatti ma è giusto non fermarsi nemmeno quando saremo al limite e sembrerà che abbiamo raggiunto il massimo. Da lì in avanti dovremo provare a superare noi stessi, sempre con grande costanza», il riassunto del Maran pensiero. BLOCCO UNICO. Luglio è tempo di esperimenti e novità, Maran continua a chiedere «testa, applicazione giusta ed ordine tattico», sulla scia di un 4-3-1-2 che per adesso pare inamovibile con l’asse Radovanovic-Birsa a garantire geometrie e la giocata illuminante. Tutti e due belli carichi, circondati da compagni ovviamente con gambe pesanti ma con tante belle intenzioni.
(Fonte: L’Arena)
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