Chievo, Dainelli: “L’infortunio è alle spalle, volevo tornare ad indossare questa maglia!”
venerdì 22 Luglio 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Non ditelo che i ritiri sono lunghi e faticosi. O almeno non in presenza di Dario Dainelli. Il difensore gialloblù ha lavorato praticamente senza sosta dal mese di giugno. Tante ore di riabilitazione e di esercizi sul campo. Dario Dainelli le sue vacanze le ha trascorse in gran parte a Veronello. Una scelta obbligata. L’unica maniera per recuperare velocemente dalla lesione al crociato. Un esempio di professionalità assoluta. L’esempio di Dario Dainelli. «È vero», sorride il difensore, classe ’79, dal ritiro di San Zeno di montagna. «Mi son fermato pochissimo quest’estate ma non ne faccio un dramma. Va benissimo ugualmente. Volevo tornare velocemente in gruppo e alla fine è andata proprio così. Sono enormemente felice di essere qui e di poter lavorare con i miei compagni». Ora può tirare un bel sospiro di sollievo, ma cosa ha realmente pensato dopo l’infortunio? Ha avuto anche paura che la carriera potesse interrompersi così?«Fondamentalmente ho allontanato tutti i pensieri negativi. Io sono una persona positiva e da subito il mio unico obiettivo è stato quello di recuperare alla svelta. Non ho pensato ad altro. Anche dopo l’operazione mi sono solamente concentrato sulla riabilitazione. Ed è andato tutto per il verso giusto». Segreti?«Ho affrontato ogni momento con entusiasmo. Avevo tantissima voglia di rimettermi in piedi e di tornare sul campo. Il mio ingresso nell’amichevole con lo Standard Liegi è stato l’inizio di un nuovo percorso. Volevo tornare a indossare i colori gialloblù». A maggior ragione dopo il rinnovo fino al 2017. Che Chievo si sta formando in questo ritiro? «Il rinnovo è stato un gesto che ho apprezzato tantissimo. La società è stata davvero di parola. Ne avevamo parlato ancora prima dell’infortunio. Quanto al Chievo credo che i valori siano sempre gli stessi. Ogni componente sta già remando dalla stessa parte. Tutti hanno voglia di lavorare e di mettersi a disposizione. La base da cui ripartire è solida. Non dimentichiamoci però le difficoltà. Ogni campionato ne propone sempre tantissime…». Cosa cambia nel Chievo dopo l’addio di Bizzarri e l’arrivo di Sorrentino? Possono esserci delle variazioni anche nell’impostazione difensiva della squadra? «Da un punto di vista tecnico nulla. Sono entrambi ottimi portieri, due profili di altissimo livello e di primissimo valore. Sulla figura del portiere poi io ho una mia opinione, strettamente personale». Quale?«Scherzando dico sempre che quello è un ruolo a parte. In ogni caso come squadra non subiremo particolari scossoni. Se ne è andato un grande portiere e ne è arrivato uno altrettanto bravo. Stefano sarà fondamentale quest’anno». In una stagione dove l’appagamento dopo i 50 punti potrebbe pure essere fisiologico…«Sarà difficilissimo confermarci. Tutti ne siamo consapevoli. Proprio per questo però dovremo moltiplicare gli sforzi. La Serie A è un campionato difficile, che mentalmente mette sempre alla prova. Ogni torneo fa storia a sé. Come gruppo perciò non abbasseremo la guardia. Rassicuro i tifosi: non ci sarà questo rischio».Nel caso mister Maran sarà sempre pronto a stimolarvi…«Non è cambiato di una virgola rispetto alla scorsa annata. Sul campo è sempre il solito martello. Questo però è positivo. Il mister è il nostro esempio…».
(Fonte: L’Arena)
Commenti
commenti