Chievo, Gandini: “Bizzarri o Sorrentino? Sono due ottimi portieri, ma Stefano…”

mercoledì 20 Luglio 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli

Sorrentino o Bizzarri? Il Chievo non ha mai avuto dubbi. Il ballottaggio che ha fatto tanto discutere è in un confronto che dà ragione a Luca Campedelli e alla sua scelta di riprendersi il portiere che lungo cinque anni ha fatto tante volte gli straordinari. La carriera di Sorrentino parla di 486 partite da professionista rispetto alle 265 di Bizzarri, più vecchio di un anno e mezzo e rimasto a lungo senza una maglia da numero uno, prima che Maran lo facesse alzare dalla panchina dopo appena 13 gettoni fra Lazio e Genoa fra il 2009 e il 2014. I numeri, però, non dicono tutto, non raccontano dell’impatto di Bizzarri su Veronello e dei valori aggiunti in serie consegnati al gruppo. In realtà però l’operazione Sorrentino è stata impeccabile sotto molti punti di vista, dal valore assoluto del giocatore ad un ingaggio rivisto verso il basso che ha permesso a Campedelli di riaprire le porte a chi pareva non dovesse più tornare a Veronello. Sorrentino o Bizzarri? Bella lotta, ma alla fine il Chievo ci ha guadagnato. LUI E POCHI ALTRI. «C’è stato un momento in cui Sorrentino era fra i primi tre o quattro portieri d’Italia, alla pari ad esempio con uno come De Sanctis. Fra lui e Sirigu, che è al Paris Saint Germain e gioca la Champions, probabilmente fossi stato in un presidente avrei scelto l’altro solo per una questione anagrafica. Per il resto di differenze io non ne vedevo», racconta Fabrizio Paese, preparatore al Parma di Buffon e alla Fiorentina di Toldo, a lungo anche al Chievo sempre come uomo di fiducia di Malesani. Va oltre Rino Gandini, allenatore a Sassuolo di una prima firma come Consigli: «Per l’ambiente del Chievo uno come Sorrentino è perfetto. È ancora un bravissimo portiere, ma il suo ruolo sono convinto andrà oltre a quello del campo e della partita della domenica. Sorrentino può aiutare moltissimo Seculin a crescere e a diventare una risorsa della società anche quando avrà smesso di giocare. Io la mossa del Chievo la leggo anche così».PASSO IN AVANTI. Gandini guarda anche al passato recente di Sorrentino, palestra che gli ha permesso ancor di più di allargare le spalle e immagazzinare solidità. «Giocare in una piazza tosta come Palermo l’ha ulteriormente maturato», spiega, «e ne ha esaltato quelle doti da portiere istintivo che gli permettono di esaltarsi quando viene ripetutamente impegnato. Da portiere è uno che sa dare la scossa all’intera squadra anche con una parata», la fotografia di Gandini, che segue Sorrentino dai lontani tempi di Torino.Paese resta più o meno sulla stessa lunghezza d’onda: «Sorrentino è soprattutto un portiere moderno, perché attacca bene la palla ed alle doti fisiche unisce anche ottime qualità tecniche. È un profilo davvero completo. Nel paniere ci metto anche un fattore che spesso viene poco considerato nei giudizi come la capacità di parare i rigori. Io dò molta importanza a questo aspetto nel mio piccolo. Non è vero che un rigore parato è colpa dell’attaccante che tira male, io penso piuttosto che sia merito del portiere. Si vede che in questo Sorrentino ha lavorato molto, non tanto studiando gli avversari guardando i dvd. Ci sta che il giocatore cambi di continuo modo di battere. Lui però ha scelto di migliorare il proprio bagaglio, allenandosi su finte e contro finte ma anche nel tempo di partenza».VINCE STEFANO. Al tirar delle somme la sentenza non è facile, ma nemmeno così complicata. E la scelta sembra essere quasi scontata«Bizzarri ha fatto bene a Catania, ma poi ha giocato poco e ha dovuto aspettare il Chievo per rilanciarsi a certi livelli pur non perdendo niente in termini di personalità. Di certo Sorrentino dalla sua ha avuto più continuità, per il semplice fatto che la sua maglia da titolare l’ha sempre avuta», la fotografia di Gandini, vecchio marpione delle aree di rigore ed ora stimatissimo riferimento di Di Francesco nel Sassuolo pronto anche a misurarsi con l’Europa League.Allarga ancor di più il quadro Paese: «Sorrentino è più aggressivo, lo vedi anche nelle espressioni. Bizzarri dalla sua aveva quella capacità di saperti trasmettere sicurezza e grande tranquillità. Due ottimi portieri. È chiaro che la partenza di Bizzarri possa far venire un po’ di nostalgia ai tifosi, ma non ci dimentichiamo nemmeno che Sorrentino è in assoluto, ancora oggi, uno dei portieri più forti della Serie A».

(Fonte: L’Arena)

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