Venezia, Scibilia: “Sono sicuro che la gente tornerà allo stadio prima o poi. E Tacopina…”
lunedì 4 Luglio 2016 - Ore 14:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
È il trait d’union tra il passato russo e il presente americano. Da Korablin a Tacopina sembrano passati anni luce come conferma Dante Scibilia, direttore generale in entrambe le società arancioneroverdi. «La prima grande differenza tra l’Fbc Unione Venezia e il Venezia Fc sta nella persona del presidente Joe Tacopina – il parallelo del 41enne mestrino – e nel suo approccio imprenditoriale-passionale. La sua presenza quotidiana sta dando dal primo giorno una marcia in più ad un progetto capace, prima ancora di raggiungere la Lega Pro sul campo, di convincere sul piano della serietà». La presenza al Penzo rimane un problema, tuttavia a sprazzi già in serie D si sono visti confortanti cenni di risveglio. «Sono sicuro che la gente tornerà allo stadio prima o poi. Un grazie lo meritano gli appassionati sempre presenti e propositivi, da VeneziaUnited alla Curva Sud, però l’aspetto più significativo è che in città tutti parlino e si stiano accorgendo del Venezia Fc: istituzioni, sponsor e persone che si erano allontanate nonostante le vittorie, come sempre insufficienti da sole a costruire qualcosa di solido». Scibilia, guardandosi indietro rivede la grande apprensione di un anno fa. «Certamente ho avuto paura che Venezia e Mestre perdessero la bandiera che le rappresenta. Mi sentivo addosso la responsabilità di 15 lavoratori, anch’io mi sono messo in gioco facendo il possibile affinché il pallone non morisse per sempre. Alternative non ce n’erano, la fortuna è stata quella di trovare un sindaco come Luigi Brugnaro che ha fatto di tutto perché la rinascita andasse a buon fine. Poi, ripeto, i fatti e il modo di lavorare parlano per Tacopina». Un campionato è bastato per ritrovare il professionismo. «Con una stagione da 10 abbiamo raggiunto l’obiettivo di riportare un po’ più alto Venezia e Mestre. Stiamo potenziando l’organigramma societario con altri professionisti e lavoreremo sul territorio. Il Penzo? Si sa che il futuro dello stadio di Sant’Elena è segnato, ma per quanto possibile continueremo ad apportare migliorie per accogliere i tifosi».
(Fonte: Gazzettino, edizione di Venezia)
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