Mercato Chievo, il Bologna vuole M’poku: proposto Crisetig quale contropartita
domenica 19 Giugno 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Il Bologna pensa a Paul Mpoku. Per la verità non è una prima scelta, neanche seconda e nemmeno terza. Ma dopo i no ricevuti dal Brescia per Morosini, dall’Atalanta per D’Alessandro e dall’Inter per Biabiany ecco che il pensiero è volato verso il Chievo che di certo potrebbe accogliere col sorriso l’idea del Bologna. Mpoku non è un incedibile, viene da una stagione non certo esaltante e Maran a luglio non potrà certo permettergli il posto fisso che potrebbe rilanciarlo. L’input di guardare verso Mpoku l’ha trasmesso proprio Roberto Donadoni, allenatore del Bologna che non ha mai nascosto un debole per l’attaccante del Congo, in Italia dallo scorso febbraio quando il Cagliari lo prese dallo Standard Liegi. LA CONTROPARTITA. Il Bologna non si presenterebbe al Chievo a mani vuote ma con il cartellino o il prestito di Lorenzo Crisetig, 23enne regista friulano spedito dall’Inter in prestito biennale con obbligo di riscatto alla prima presenza in campionato. Una formalità sbrigata già alla giornata numero uno, il 22 agosto, nella partita persa con la Lazio. Di Crisetig ci sono tante relazioni nella sede del Chievo, nel mirino di Giovanni Sartori già dall’estate di quattro anni fa dopo aver vinto con l’Inter la Champions per le squadre Primavera, la Youth League, conquistata battendo ai rigori l’Ajax nella finale di Londra. Crisetig era uno dei più bravi di quell’Inter allenata da Andrea Stramaccioni, che non a caso vorrebbe portarselo al Panathinaikos. Con Crisetig c’erano i vari Benassi, Duncan, Livaja, Bessa, Longo e Mbaye, suo compagno proprio a Bologna. Di un giocatore di qualità in quella zona di campo il Chievo avrebbe anche bisogno, senza trascurare che all’occorrenza Crisetig potrebbe anche giocare qualche metro più avanti e agire pure da trequartista, anche se il suo vero ruolo resterà sempre quello del metodista.DESIDERIO DI RISCATTO. Mpoku e Crisetig hanno un punto in comune, sono reduci entrambi da un campionato più di ombre che di luci. Il Bologna pensava di vedere un altro tipo di giocatore, mai davvero brillante e oscurato per di più dall’esplosione del diciottenne Diawara adesso richiesto da mezza Europa. Tre partite nelle prime cinque giornate sono diventate solo un fuoco di paglia, perché Crisetig da lì in avanti ne ha giocate appena due, compresa quella col Chievo, nelle successive 33 senza praticamente mai alzarsi dalla panchina e per tre volte neanche convocato. Tutti e due hanno giocato nel Cagliari retrocesso a primavera di un anno fa quando Crisetig archiviò il suo primo campionato di Serie A con 28 presenze di cui 26 da titolare. Due annate agli antipodi, fra Cagliari e Bologna, ma il ragazzo resta molto bravo pur non sfruttando le opportunità concesse.VOLONTÀ COMUNE. Il Bologna vuole in fretta coprire il buco dell’attaccante di movimento che completi la rosa. Mpoku è una soluzione, ma il suo ingaggio è sostanzioso e rappresenta un ostacolo, seppur non insormontabile. E Crisetig ha alle spalle la storia del giocatore perfetto per la classica operazione in entrata del Chievo. Perché viene da un’annata storta, quindi molto motivato, e perché il recente passato ha già detto a parte la parentesi di Bologna che certe virtù ci sono. Basta solo rispolverarle, passaggio di cui l’ambiente di Veronello è assoluto specialista. Lo stesso pensa Riccardo Bigon a Bologna. Quello di Mpoku può essere stato solo un incidente di percorso, com’è convinto anche Donadoni che più volte ne ha tessuto le lodi. Chievo e Bologna hanno un problema da risolvere: restituire valore e fiducia a giocatori su cui puntavano molto. Mpoku da una parte, Crisetig dall’altra. A volte un cambio di maglia fa miracoli. La trattativa non è impossibile ed ha una sua logica. Al Bologna serve al più presto un attaccante come Mpoku e il Chievo potrebbe anche aver bisogno di un centrocampista come Crisetig, già inseguito quando era a metà fra Inter e Parma. Soprattutto al Bologna l’idea non dispiace affatto.
(Fonte: L’Arena)
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