Mercato Chievo, M’poku nodo del mercato: rimane alla corte di Maran o viene ceduto?

giovedì 16 Giugno 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli

Punto di domanda. Paul Mpoku è il nodo del mercato del Chievo. Destino ancora avvolto fra le mura di Veronello, con un contratto pesante dal destino incerto. L’investimento è stato consistente, poco più di tre milioni e mezzo di euro per un accordo di tre anni che pareva un affare dopo aver visto Mpoku fare il diavolo a quattro nel Cagliari in lotta per non retrocedere. L’impresa venne solo alimentata, da febbraio in avanti, dal genio di Mpoku che rianimò dalla prima all’ultima partita una squadra ormai moribonda. Tutta la Serie A si accorse di quel ragazzo cresciuto in Belgio con quelli della generazione d’oro adesso agli Europei. CONTO ALLA ROVESCIA. Mpoku è sicuramente un giocatore forte, più di quanto non abbia mostrato al Chievo. Stretto nella morsa di Meggiorini e Paloschi, sopraffatto dai progressi di Inglese e superato anche dalla fame dell’eterno Pellissier. Di spazio ce n’è stato poco, perché quando tutti corrono veloce ci sta che uno resti indietro. A fine stagione il Chievo si ritrova un bene prezioso ma probabilmente superfluo, soprattutto in un organico in cui di posti ce ne saranno al massimo 22 e con un paio di acquisti a cui far posto, senza troppe cessioni all’orizzonte se non quelle di Bizzarri e Pinzi più la rinuncia a Pepe. L’ingaggio non proprio leggero e il peso dell’operazione in partenza non sono un grande assist per chi ha bisogno di un attaccante certamente di livello superiore ma reduce da un’annata parecchio complicata, rallentata in avvio dalla frattura dello zigomo per il colpo di Felipe Melo al Bentegodi con l’Inter ma per il resto mai davvero decollata. Annate così possono anche capitare, ma non devono ripetersi. SILENZIO TOTALE. Il mercato in generale è piuttosto fermo, tanti adesso aspettano le occasioni che pioveranno durante l’Europeo. Altri ancora sono semplicemente alla finestra. Con la batteria degli attaccanti confermata in blocco pare difficile ora come ora rivalutare Mpoku ripartendo ancora dal Chievo, dove Maran ha le sue certezze e su quelle vorrà certamente andare avanti. Di tempo ce n’è comunque ancora parecchio e quello di Mpoku è un nome di peso in Italia ma anche all’estero, con un contratto in tasca fino al 2018 ed un riscatto obbligatorio da parte dello Standard Liegi di fatto già esercitato. Il Chievo non ha mai messo in discussione le qualità di Mpoku, costretto però a farsi largo lungo l’estate prima in un mercato affollato, spesso anche spietato, e poi fra le difese italiane o magari di un buon club europeo. VARIE IPOTESI. Quando il Chievo annunciò Mpoku certo non si sarebbe aspettato di ricevere in cambio un rendimento fatto solo di sei gettoni da titolare, compresa la prima ad Empoli, e spezzoni raccolti lungo il cammino per un totale di 20 presenze, molte delle quali parecchio in ombra. Troppo poco per uno su cui la società aveva puntato ad occhi chiusi, sicura di aver inserito un talento in grado di segnare e di far segnare. Di creare superiorità numerica e produrre calcio di qualità come ha sempre fatto fin dalle prime nazionali del Belgio. Con quel passo felpato difficile da inquadrare e doti tecniche di livello superiore. Doveva essere in teoria l’acquisto più intrigante della campagna acquisti abilmente condotta dal direttore sportivo Luca Nember, invece Mpoku s’è arenato strada facendo. Senza mai cambiare davvero passo, dando anzi spesso l’impressione di muoversi secondo coordinate diverse rispetto a quelle di tutti gli altri. Mpoku ha adesso bisogno di campo libero e di una maglia da titolare certa, per immagazzinare quella fiducia persa lungo la stagione e restituire valore all’operazione del Chievo. Perfetta per un ragazzo arrivato a Veronello a 23 anni, reduce dalle magie di Cagliari dove aveva creato gioco e fatto innamorare mezza Serie A.

(Fonte: L’Arena)

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