Mercato Chievo, è caccia ad un attaccante di qualità. E Paloschi…
domenica 12 Giugno 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Un’assicurazione in più. Il Chievo prenderà un attaccante di qualità, come messo in preventivo nella lista della spesa. Perché Rolando Maran ripartirà a luglio senza Alberto Paloschi, di cui non s’è avvertita troppo la mancanza negli ultimi mesi di stagione ma pur sempre il bomber per eccellenza, quello che dopo 21 giornate di campionato aveva già segnato otto gol contribuendo a dare al Chievo nove punti di vantaggio sul Carpi terzultimo. Quella dote fu considerata sufficiente per privarsi di Paloschi anche se alla fine del campionato mancavano ancora 17 partite. Un rischio calcolato per il Chievo, attutito dal lato tecnico dall’arrivo di Floro Flores e assolutamente logico sotto l’aspetto gestionale per una plusvalenza straordinaria visti anche gli ammortamenti dopo i quattro campionati di Paloschi a Veronello. Il valore di mercato di un giocatore diminuisce col passare degli anni, ma l’offerta dello Swansea andò persino oltre. Il Chievo non ne sentì troppo la mancanza, vedendo anzi lievitare la sua media-punti da 1.28 a 1.35, giusto per ribadire ancora una volta che il collettivo viene prima di tutto secondo una regola che il Chievo conosce molto bene e che Maran ha continuato a ripetere settimana dopo settimana. IL PESO DI 10 GOL. Il Chievo, nell’ultima Serie A, è stata insieme a Sassuolo e Lazio una delle tre squadre fra le prime 11 a non avere avuto nella sua rosa un attaccante da doppia cifra, quel che hanno avuto solo tre delle ultime nove fra il Torino grazie a Belotti, il Palermo grazie a Gilardino e l’Udinese grazie a Théréau. Il dato conferma il rodatissimo sistema di gioco del Chievo, dove gli attaccanti sono anche i primi difensori e dove il singolo è solo una pedina al servizio di tutti gli altri. Dieci gol non è roba da tutti, nell’ultima A ci sono arrivati appena 17 giocatori fra Higuain, Dybala, Bacca, Icardi, Pavoletti, Salah, Ilicic, Maccarone, Eder, Belotti, Kalinic, Insigne, Théréau, Pjanic, Gilardino, Candreva e Mandzukic. I numeri dicono che il Chievo in teoria potrebbe anche andar bene così com’è.CERTEZZE E DUBBI. Nella rosa attuale di Maran gli ultimi a toccare la doppia cifra furono cinque anni fa Pellissier e Floro Flores fra Udinese e Genoa. Stagione 2010-2011, tanto tempo fa. La garanzia dei gol di Paloschi sulla carta non c’è perché Meggiorini sarà sempre uno straordinario riferimento che va al di là della confidenza con la porta avversaria e perché Mpoku, dovesse restare, è più rifinitore che stoccatore. La variabile vera sarà così Roberto Inglese, talmente bravo ad un certo punto da attrarre il Napoli che voleva consegnargli il ruolo di vice-Higuain. Talmente forte da far impennare il suo prezzo fino ad otto milioni di euro. Proprio lui sarà il termometro di una prima linea che poggia già su basi parecchio forti. Dove Meggiorini sarà chiamato a ripetersi ai livelli della passata stagione e dove Pellissier dovrà andare al di là dei due gol che gli permetteranno di diventare uno dei cinque in attività in A ad aver sfondato quota cento.ANDATA E RITORNO. Il campo ha dato ragione al Chievo, da gennaio in avanti più soddisfatto di Paloschi che allo Swansea non è andato oltre due golletti senza mai dare l’impressione di poter incidere come avrebbe invece sperato Francesco Guidolin.Tanto che Paloschi sta facendo marcia indietro, pronto a rientrare in Italia. L’Atalanta, che a gennaio chiamò decine di volte invano il Chievo, è tornata alla carica. Decisa a prendersi quel che avrebbe desiderato già mesi fa, facendo il giro largo dopo aver capito che senza un attaccante vero strada se ne fa poca. Dura senza Pinilla e Denis. È successo anche al Bologna, caduto in disgrazia dal momento in cui s’è infortunato Destro. È il problema di tanti ma non del Chievo che là davanti comunque si muoverà. Non c’è fretta, il tassello va scelto con cura e preso al momento giusto. Maran avrà anche la ciliegina sulla torta.
(Fonte: L’Arena)
Commenti
commenti