Pisa-Pordenone, Tedino: “Non andremo a fare barricate. E Gattuso…”
domenica 22 Maggio 2016 - Ore 09:30 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Ciò che facciamo in vita riecheggia per l’eternità». Non scomodiamo i classici: bastano le parole di Massimo Decimo Meridio (alias Russel Crowe) nel popolare Gladiatore, film di Ridely Scott, per introdurre l’impresa che sono chiamati oggi a compiere i neroverdi di Bruno Tedino all’Arena Garibaldi di Pisa. Gara uno delle semifinali playoff (livello mai raggiunto dal Pordenone) per la promozione in serie B inizierà alle 15. Il match, oltre che da sportube.tv, verrà seguito anche da Rai Sport 2. MURAGLIA PISANA – All’ingresso in campo i ramarri si troveranno in mezzo a 12 mila tifosi nerazzurri che daranno vita alle loro esaltanti coreografie e inciteranno poi incessantemente i ragazzi di Rino Gattuso. «Ho giocato all’Arena – racconta Bruno Tedino -. Il frastuono è tale che dalla panchina non riesci a comunicare con i giocatori in campo». Il Pordenone in quest’annata non si è mai trovato in una simile bolgia: «Vero – annuisce il tecnico -, ma sono sicuro che sentiremo anche le voci dei nostri tifosi (300, ndr) che avranno fatto tanti sacrifici per esserci vicini. Noi giocheremo per loro. In ogni caso – sorride poi Bruno -, in tutta la mia carriera non ho mai visto i tifosi fare gol». ASSENZE PESANTI – Tedino non nasconde il rammarico per l’indisponibilità di Cattaneo, Filippini, Martignago e Ingegneri infortunati. «Mi sarebbe piaciuto – dice infatti – avere a disposizione l’intero organico per un match così importante». Il tecnico confessa di essere combattuto se arretrare Pasa in difesa a fianco di Stefani o dare fiducia a Marchi, già impiegato, dopo il lungo infortunio, nell’ultima gara di campionato vinta (3-1) con il Giana Erminio. Il resto della formazione rimarrà invariato rispetto a quella che ha eliminato (1-0) la Casertana. Davanti a Tomei si piazzeranno Boniotti, Marchi (o Pasa), Stefani e Martin. A centrocampo Pasa (o Buratto se l’interista dovesse arretrare), Pederzoli e Mandorlini. In prima linea Strizzolo e Beltrame con Berrettoni libero di scegliersi la posizione che ritiene più opportuna. A IMMAGINE DI RINGHIO – «Il Pisa – Tedino racconta gli avversari – gioca benissimo negli ultimi 30 metri dove ha gente come Varela, Eusepi e Cani e dove cerca di far arrivare la palla più velocemente possibile. È squadra di sostanza con grinta e aggressività, caratteristiche note del suo allenatore Rino Gattuso, persona che ho conosciuto a Coverciano e stimo moltissimo». RAMARRO DI SEMPRE – Sarebbe importantissimo uscire indenni o per lo meno con il minimo scarto per giocarsi tutto in gara due in casa fra sette giorni. «Non andremo – promette Tedino – all’Arena a fare barricate. Sarà il ramarro di sempre, che proverà a fare calcio propositivo anche lì. Certo – annuisce come chi è convinto che può contare sui suoi uomini – ci vorrà tanta personalità per riuscire nell’intento. Arrivare a disputare la finale playoff (con la vincente di Lecce-Foggia, ndr) sarebbe una grande vetrina per la città, la società e la squadra. Sono certo – concluede Tedino – che i ragazzi faranno di tutto in questi 180 minuti per non lasciarsela sfuggire». Arbitrerà Guccini di Albano Laziale. PRECEDENTI – Un solo precedente all’Arena fra Pisa e Pordenone, in terza serie, nella stagione 58-59. Il Pisa vinse per 1-0 (rete di Morelli). Era il Pordenone di Cirielli presidente, con Cesarini (zio Pelota) in panca, sostituito poi da Scarpato. I ramarri chiusero all’ultimo posto, ma grazie alla ristrutturazione dei campionati conservarono la serie C.
(Fonte: Gazzettino, edizione di Pordenone)
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