Udinese, Felipe: “Iachini? L’allenatore più preparato che abbia mai avuto e a cui sono più affezionato!”
venerdì 20 Maggio 2016 - Ore 09:30 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Felipe Dal Bello non era sicuro di rimanere a Udine. Voleva parlare con la società e valutare i progetti per il futuro. Ma l’Udinese ieri ha ingaggiato il suo allenatore preferito e il cielo si è improvvisamente rasserenato. È il difensore italo-brasiliano il primo sponsor di Beppe Iachini e le sue parole suonano come un’investitura: «Si tratta dell’allenatore più preparato che io abbia mai avuto – ha detto ieri Felipe – e quello a cui sono più affezionato dopo Luciano Spalletti, che mi lanciò all’inizio della mia carriera in Italia». Felipe e Iachini si sono conosciuti a Siena, nell’anno (2012-2013) segnato dal disimpegno del gruppo Montepaschi dalle vicende della Robur. È stato amore a prima vista. «Beppe – prosegue Felipe – non lascia niente al caso. Cura i particolari come pochi altri e tutto quello che so sulla fase difensiva l’ho imparato da lui». Poi un monito lanciato ai compagni di squadra: «Con lui bisogna stare attenti – dice il leader dello spogliatoio – perché vuole tensione e cattiveria. Se non la metti sul campo, ti fa fuori e ha ragione. Ma non è un difensivista come lo dipingono in tanti. Cura i movimenti del pacchetto arretrato, ma non vuola la difesa schiacciata verso la porta». Promosso anche il lato umano del tecnico ascolano: «Con Iachini – spiega ancora Felipe – si può sempre avere un dialogo. Parla con i giocatori, spiega le sue decisioni. Sono contentissimo che sia arrivato all’Udinese, così potrò ritrovarlo sulla mia strada. A Siena fu un anno difficile, ma se il tecnico fosse arrivato prima ci saremmo salvati (la Robur retrocesse e iniziò il percorso verso il fallimento societario ndr)». Infine Felipe parla della capacità di Iachini di valorizzare gli elementi che una società gli mette a disposizione: «Mi ricordo che Innocent Emeghara (nigeriano allora al Siena ndr) era ai margini. Iachini lo reinventò e lui fece sette gol. Se a Udine avrà la stima della società potrà fare molto bene. Cambierà ruolo ai giocatori, inventerà di volta in volta il suo calcio».
(Fonte: Gazzettino, edizione di Udine)
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