Pisa-Pordenone, Tedino: “Pederzoli è il motore, Filippini il ‘Totti neroverde’, Berrettoni un genio…”
venerdì 20 Maggio 2016 - Ore 14:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Comunque vada, sarà impossibile dimenticare questa stagione. Il Pordenone partito per salvarsi sta lottando per salire in B. Un’alchimia felice, come nel magico Leicester di Ranieri in Inghilterra. Forse irripetibile. Bruno Tedino è il “capitano” della “ciurma” di pirati neroverdi che ha messo a ferro e fuoco la LegaPro, depredando i ricchi vascelli dei rivali. Nel suo racconto ecco, uno per uno, tutti i protagonisti. Anche chi, come De Cenco e Finocchio, lungo la rotta per la gloria ha fatto scelte diverse. Tomei: «Un calciatore che usa le mani – lo descrive il mister -. Con lui ho un rapporto molto solido. Per me Matteo è una garanzia, anche dal punto di vista morale». Boniotti: «The wall, il muro. Compatto, pugnace. Un giovane vecchio». Martin: «Dinamico, dotato di grandi qualità tecniche. Quando aveva 12 anni fui proprio io a lanciarlo nelle giovanili del Treviso. In una parola: affidabile». Stefani: «Incarna perfettamente il concetto del capitano-giocatore. Generoso, puntuale, un esempio per tutti». Pasa: «Un giocatore che sa anticipare il senso dell’anticipo. Vede le cose e intuisce il gioco prima degli altri. Il duttile intelligente». De Agostini: «Un ragazzo sano, che starebbe bene in qualsiasi organico». Filippini: «Il Totti del Pordenone. Grandi mezzi e grandi qualità. Del resto, chi ha talento non è mai “normale”». Pederzoli: «Il motore neroverde, dall’alto di una leadership innata. Motivatore dei compagni e cultore del lavoro». Strizzolo: «Trasformato. Oggi è una punta moderna che può fare tutto. Destinato al grande salto, frutto del percorso che ha saputo fare negli anni». Mandorlini: «È in grado di usare la qualità e la quantità nella stessa misura, al servizio del gruppo. Generoso». Berrettoni: «Un genio del pallone che ha ancora la vivacità del ragazzino. Possiede un senso della qualità elevatissimo. In più è autoironico. Trascinatore». De Toni: «Esuberante, con notevoli doti da esprimere». Marchi: «Ottimo difensore. Spigoloso e sfortunato». Beltrame: «Un talento ancora inespresso, dall’alto di potenzialità inaudite. Da noi è arrivato nel mercato invernale con problemi fisici. Se continuerà a lavorare sodo, come ha fatto per recuperare, ha davanti a sè un futuro importante». Berardi: «Ha disputato un buon girone d’andata, poi ha avuto noie. È un centrocampista completo, dotato di visione di gioco e muscolarità. Energico». Cattaneo: «Serio, ha offerto sempre un grande contributo al gruppo. Difficile da marcare per gli avversari, ci ha regalato 20 partite importanti». Talin: «È partito bene, poi ha patito gli effetti di un lungo stop. Garantisce spinta e corsa. Ancora in formazione». Ingegneri: «Ha saputo tornare a essere un difensore importante. Serio, applicato, concentrato. Direi irrinunciabile». Valente: «Il jolly. Lo uso spesso come cambio durante i 90’ perché sa spostare gli equilibri della sfida a nostro favore. Grimaldello». Buratto: «È diventato un uomo. Fisico, tecnico e grintoso». Ramadani: «Aggressivo e generoso. Il nostro pitbull». Martignago: «Tecnico, veloce, paziente, tenace. Spiace non averlo a disposizione dopo l’infortunio a Pavia. Il flash del reparto avanzato». Castelletto: «Devoto al lavoro e all’applicazione tattica. Pronto all’uso». Cosner: «A lui tengo parecchio. Non fa mai mancare il suo contributo alla causa. Serio, vive lo spirito di gruppo come pochi».
(Fonte: Gazzettino, edizione di Pordenone)
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