Venezia, Perinetti: “La sconfitta nella poule scudetto? Non sono contento. E l’arbitro…”
martedì 17 Maggio 2016 - Ore 15:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Doveva essere una cavalcata verso lo scudetto-bis e invece il Venezia è stato disarcionato al primo ostacolo. La delusione, per il 3-4 subito domenica al Penzo dal Bellinzago, è davvero tanta. «Non sono contento e i motivi sono parecchi», esordisce il direttore sportivo Giorgio Perinetti. Un po’ non gli è piaciuto l’atteggiamento della squadra che, specie all’inizio, è parsa troppo rilassata: «In stagione è capitato spesso che nei primi dieci minuti si sia partiti un po’ timidi. Ma adesso le squadre che incontri sono forti e non te lo puoi permettere». E’ vero anche che la successiva mezz’ora ha visto il Venezia dominare. «E fino a quando abbiamo giocato undici contro undici siamo stati in vantaggio», ricorda Perinetti pensando all’espulsione di Acquadro che ha cambiato gli equilibri del gioco. Prima, il Venezia aveva risposto con Lattazio e Volpicelli al gol di Palazzolo. E nel secondo tempo, dopo il momentaneo pareggio, era tornato in vantaggio con Calzi (3-2), prima di perdere Acquadro e di subire l’uno-due della sconfitta. Sull’espulsione e su altri episodi piuttosto dubbi (come il rigore non dato a Carbonaro) Perinetti ha parole dure verso l’arbitro: «Di nuovo ci è capitato un direttore di gara che ha voluto dimostrare di avere personalità, fischiando contro la squadra di casa. Ma questo è solo uno dei fattori che hanno deciso la sconfitta, non è certo l’unico motivo». Di sicuro in stagione il Venezia mai aveva subito più di due reti in 90 minuti e prenderne quattro all’ultimo impegno dell’anno al Penzo non fa un bell’effetto. «Non avevamo mai subito quattro gol in casa, è la prima volta che la difesa ha ceduto. Soprattutto abbiamo peccato di disattenzione nei calci piazzati», commenta amareggiato il direttore arancioneroverde che nella lista di questa «domenica nera» mette anche la scarsa risposta dei tifosi. Al Penzo domenica si sono presentati solo 688 spettatori, il minimo storico per la stagione. E’ vero che erano terminati gli abbonamenti, ma la società aveva pensato di venire incontro ai tifosi con prezzi dei biglietti al limite del simbolico. E, nonostante la stagione vincente, la coppa del girone da alzare e il fatto che si trattava dell’ultimo impegno stagionale casalingo, la risposta è stata molto al di sotto delle aspettative. «Mi chiedo — osserva il direttore — cosa si debba fare per portare i tifosi allo stadio. Abbiamo vinto il campionato, c’era l’occasione per festeggiare tutti insieme, la partita era contro una delle migliori squadre della serie D eppure la risposta dei tifosi non c’è stata». Adesso, però, si aspetta la risposta della squadra, che domenica prossima sarà impegnata sul campo del Piacenza. Per sperare ancora di accedere alla fase finale del torneo che assegna lo scudetto dei dilettanti come migliore seconda, sarà obbligatorio vincere e poi attendere il risultato della successiva sfida tra Bellinzago e Piacenza, in programma domenica 29. Insomma, le chance di passare il primo turno non sono molte e in lizza c’è pure il Parma, dominatore del girone D e uscito sorprendentemente sconfitto dalla sfida di sabato con il Gubbio (1-2), mentre la Viterbese ha espugnato il campo di Siracusa per 4-1. «Noi ci vogliamo provare. Andiamo a Piacenza per fare il risultato. Ci teniamo a finire bene la stagione. Sarebbe un peccato – conclude Perinetti – chiudere così». Stamattina intanto festa al Taliercio per la conclusione del progetto scuola del Venezia: attesi 750 bambini delle sette scuole primarie coinvolte.
(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Venezia)
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