Pordenone-Casertana, capitan Stefani: “Siamo pronti a scrivere la storia del club!”
venerdì 13 Maggio 2016 - Ore 14:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Scene di un calcio d’altri tempi: il Pordenone che s’allena al Don Bosco – sul campo di un oratorio – e il suo capitano preso d’assalto da alcuni ragazzini. Vogliono disperatamente l’autografo e il protagonista, come sempre gentile, asseconda la richiesta. Un’istantanea che fa ben capire il momento dei ramarri, mai così in alto in 96 anni, un attimo che fa dire a Mirco Stefani la frase che ogni tifoso vorrebbe sentire: «Siamo pronti a scrivere la storia del club: partiamo da outsider, ma vogliamo dire la nostra sino a metà giugno». E’ carico il difensore del Pordenone per la sfida del Bottecchia con la Casertana, valida per i quarti di finale dei playoff. Stefani, questa squadra non si vuole più fermare. «No, assolutamente. Siamo convinti di poter fare qualcosa di importante. Sappiamo di non essere i favoriti, ma siamo altrettanto consapevoli delle qualità che ci hanno portato sino a questo punto». C’è la Casertana: che partita sarà? «Difficile, perché gli avversari sono forti, soprattutto in attacco. Dovremmo stare attenti da subito, perché non c’è una gara di ritorno,e una seconda chance. Non dobbiamo snaturare il nostro modo di giocare: saremo propositivi, presseremo alto e non ci preoccuperemo di subire un gol». Non fa parte del dna del Pordenone infatti. Ma è davvero un incontro come gli altri, questo? «Dobbiamo comportarci come se lo fosse. Si vive tanto di episodi, si è sempre sul filo di lana. Dovremo essere bravi noi a indirizzare subito il match, anche se ci vuole pazienza: la gara può durare anche 120’ (in caso di parità al 90’)». Il Pordenone gioca in casa: è favorito? «Diciamo che disputare questa gara al Bottecchia è un vantaggio, visto il ruolino di marcia tenuto nel girone di ritorno in via Stadio. Penso però che, la cosa più importante, sia affrontare questi playoff come la scia del campionato: si apre un’altra parentesi, ma da vivere come sono stati vissuti i mesi precedenti, con grande energia, senza particolari tensioni». I bambini vi chiedono gli autografi: lo sa che era una cosa impensabile solo qualche anno fa a Pordenone? «La gente ci riconosce per strada ed è bello. La città risponde e posso dire che siamo stati bravi noi a farci volere bene e lo staff a far parlare di noi. Adesso però vogliamo altre grandi emozioni». Qualcuno sostiene che il Pordenone fatica con le big. In effetti, una sola vittoria col Bassano nei match con le prime quattro del girone. «I numeri dicono questo, tuttavia penso che i risultati negativi maturati siano da analizzare: con l’Alessandria, al ritorno, abbiamo perso anche perché ci mancava un giocatore come Pederzoli; col Cittadella poche settimane fa siamo caduti a un passo dal traguardo, sull’1-1, col Bassano siamo caduti solo per un calcio di rigore. In tutti i match siamo rimasti in gara fino alla fine». Stefani, allora il Pordenone è pronto ad andare avanti in questi playoff? «Sì. E’ un periodo fantastico e non vogliamo fermarci. Speriamo di stare in gara il più possibile e festeggiare qualcosa di bello assieme alla nostra gente».
(Fonte: Messaggero Veneto)
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