Atalanta-Udinese, Pozzo: “Stagione complessa e logorante, continuiamo a farci del male da soli…”
martedì 3 Maggio 2016 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Siamo arrivati impreparati all’evento, il Torino ha giocato sciolto e rilassato, noi senza la necessaria tensione che ci aveva fatto esprimere così bene con Napoli e Fiorentina». Le prime parole di Gino Pozzo sanno di sentenza, eppure il responsabile della gestione sportiva dell’Udinese non punta il dito contro nessuno. Non è questo il momento dei processi: «Adesso – dice – l’unica cosa che conta è preparare nel modo migliore le due partite che ci restano e vincerle. Intanto pensiamo all’Atalanta». Pozzo arriverà domani pomeriggio a Udine, resterà per tutta la settimana in Friuli e domenica sarà a Bergamo. Gino, diventa difficile giustificare una prestazione come quella di sabato. «É stata una stagione complessa e logorante e la squadra forse ha abbassato troppo presto la guardia. Il campionato di serie A richiede sempre la massima attenzione altrimenti non batti nessuno. L’Udinese quando ha avuto la testa dentro la partita ha vinto partite importanti. Non mi riferisco solo alle vittorie con Napoli e Fiorentina, ma anche a quelle con Chievo e Torino all’andata». Non le è sorto il dubbio che questa squadra sia stata sopravvalutata? «No, perchè, ripeto, altrimenti non avrebbe vinto certe gare. Il problema è la continuità, ma questo è un aspetto sul quale abbiamo le idee abbastanza chiare. Sappiamo come intervenire». Sabato i tifosi della curva sono rimasti a cantare dopo che la partita era finita da mezzora. I tifosi hanno dimostrato tanta pazienza quest’anno. «Non è questo il sentimento dominante dei tifosi. Piuttosto c’è vero amore verso la squadra e i tifosi hanno capito più di tutti che la serie A non arriva d’ufficio, ma bisogna conquistarla sul campo dimostrando attaccamento alla maglia, voglia e grinta. Adesso dobbiamo solo stare sul pezzo e metterci a lavorare preparando al meglio le ultime due partite». Paradossalmente a 40 punti potreste salvarci a 41 retrocedere. «Non è il caso di fare calcoli, forse li abbiamo fatti troppo presto e queste sono state le conseguenze. Premesso che non cambierei la nostra posizione con quella di Carpi e Palermo vediamo di sfruttare il vantaggio che abbiamo rispetto alle altre». De Canio aveva fatto bene fino a sabato, poi con il Torino anche lui ha commesso degli errori… «Il suo era stato un ottimo lavoro fatto di scelte importanti attraverso le quali sono arrivati dei risultati molto positivi. E comunque il lavoro di un tecnico non si giudica da una singola partita, ma da un percorso. Il problema è che continuiamo a farci del male da soli: da due mesi non si parla che del futuro, del nuovo allenatore, del destino di Totò. Parliamone a salvezza raggiunta». A proposito di Totò non è stata una grande idea quella della conferenza stampa di vigilia allargata con il capitano e Kuzmanovic al suo fianco mentre Danilo si è ribellato rifiutandosi di partecipare… «Quello che è stato è stato. Non voglio disperdere energie su qualcosa che non può essere modificato. Poi chi ha visto la partita è rimasto stupito dell’atteggiamento della squadra, ma non vorrei che tutte le cause si ricercassero in un singolo evento». Ritiro sì o ritiro no? «Ne parleremo con il mister, ma se sarà ritiro non andrà inteso come qualcosa di punitivo, ma semplicemente come qualcosa che serva a preparare al meglio la partita di Bergamo. Se riusciremo a preparare le ultime due partite nel modo giusto non ho dubbi che riusciremo a conquistare i punti di cui abbiamo bisogno».
(Fonte: Messaggero Veneto)
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