Chievo-Fiorentina, Maran: “Siamo qualcosa di nuovo! Sono fiero di questi ragazzi…”

domenica 1 Maggio 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli

Lo vuole la Fiorentina, lo punta anche la Sampdoria. Non solo loro, a dire il vero, si stanno mettendo in fila per Rolando Maran. Il tecnico del capolavoro Chievo sembra essere diventato l’uomo del momento. Quota 50 ad un punto. La museruola messa ai palleggiatori della Fiorentina, l’ennesima partita di spessore. Eppure tutti a pensare: cosa farà la prossima stagione Rolly? Resta e da continuità al progetto o va? Prima la partita, poi il futuro. Maran, dopo lo stop di Bergamo il Chievo ha dato subito un segnale di forte vitalità bloccando la Fiorentina. Non finite mai voi…«Sì. Ma questa per me non è una sorpresa ma una conferma. Dopo il passo falso di Bergamo, siamo tornati a fare punti nel modo che ci è più congeniale. Siamo riusciti a mettere in campo una prestazione di grande lucidità, attenzione, generosità e applicazione. Riuscendo a crescere nel finale, dove abbiamo avuto le occasioni migliori. Credo vadano esaltati i miei ragazzi perché anche contro la Fiorentina hanno dimostrato di avere grande voglia di fare bene. E di farlo fino alla fine».Il secondo tempo è fotografia del vostro campionato: non mi accontento, ci provo. E lo faccio fino in fondo«La cosa più bella di quest’anno, al di là dei risultati, penso sia stato il cambio di mentalità che ci ha permesso di andare a giocarci sempre le partite. Non siamo sparagnini, ci proviamo sempre. E credo che questo sia un aspetto bellissimo del nostro modo di fare calcio. Penso che per il Chievo sia qualcosa di nuovo. E questo aspetto è un patrimonio da conservare bene e da farne tesoro. Questo campionato ha un grande significato. E, se siamo arrivati alla terz’ultima di campionato a giocare, in crescendo, una partita del genere, mettendo sotto anche la Fiorentina, vuol dire che la nostra nuova mentalità ci ha permesso di crescere di molto».Lei parla di patrimonio da conservare. Maran oggi è patrimonio del Chievo. Ma altri club pensano a lei in maniera seria. Verona è città d’arte, riuscirà a conservare anche per la prossima stagione l’opera di Maran?«Adesso pensiamo a finire. É inutile far discorsi. In questo momento non servono a niente».Manca poco alla fine, ma lei sembra non accontentarsi mai. Cosa cerca ancora per se stesso e per il suo Chievo?«Portare fino alla fine prestazioni di questo genere credo che sia un motivo di orgoglio grandissimo. E sapere che tutti quanti sono orgogliosi di noi è la cosa più bella. Poi andare fieri di questo, essere consapevoli di quello che stiamo facendo e portarlo fino alla chiusura del campionato».Lei non parla di futuro. Resta indubbio che la Fiorentina nutra verso di lei grande stima, tanto da metterla nel mirino già la scorsa stagione. Le fa piacere essere considerato il possibile erede di Sousa e davvero le piacerebbe fare un salto di qualità, arrivando a Firenze?«Ripeto: è prematuro fare certi discorsi. Al di là, poi, della Fiorentina, credo che ogni professionista sia gratificato nel momento in cui si crea interesse nei suoi confronti. Ma un campionato di questo tipo porta a gratificare tutte le componenti del nostro club. E di questo possono beneficiare tutti. E anche a me fa piacere, certo. Al di là di quale squadra si sta parlando».

(Fonte: L’Arena)

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