Chievo-Fiorentina, Spolli: “L’ottavo posto sarebbe il massimo. E che botte con Inglese in allenamento…”
giovedì 28 Aprile 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
S’è guadagnato un’altra stagione a Veronello. Il contratto di sei mesi firmato da Nicolas Spolli a gennaio s’è allungato automaticamente, a salvezza raggiunta, fino al 30 giugno del 2017. «Sono contento, ho un altro anno al Chievo ma adesso voglio solo concentrarmi su allenamenti e partite. Poi si parlerà di tutto il resto», la sintesi del difensore argentino, uno dei fedelissimi di Maran, logico campanello a cui suonare dopo l’infortunio di Gamberini. Spolli – interpellato ieri al Palamasprone, a margine dell’iniziativa congiunta con Hellas, Lega e Aic – è uno da Chievo, ci ha messo poco a calarsi nella parte.
MERAVIGLIE. Tosto, essenziale, pratico il baluardo difensivo gialloblù. Subito titolare a San Siro con l’Inter, subito pronto dopo le panchine con Lazio e Juve. «Sapevo di venire in una squadra in forma, la mia convinzione è stata avvalorata dall’ottimo campionato che abbiamo giocato. Tanto abbiamo fatto, ma tanto dobbiamo fare», dice. «Ci sono ancora tre partite. Vogliamo stupire ancora, siamo vicini all’ottavo posto e vogliamo centrarlo. Sarebbe il massimo», il messaggio di Spolli a tutta la Serie A, soprattutto a Fiorentina, Roma e Bologna che accompagneranno il Chievo verso le vacanze.
SALTO DI QUALITÀ. La classifica è lo specchio di una squadra non solo forte e irriducibile in campo ma anche di una società solida e con le idee chiare fuori. La sensazione è che il momento sia di quelli strategici, col salto di qualità alle porte e tutta l’intenzione di voler scavalcare l’ostacolo per proiettarsi in una dimensione leggermente diversa. Senza sconfessare la filosofia di sempre e neanche scavalcare minimamente la salvezza come traguardo di base per andare oltre. Questione di coerenza. Spolli del Chievo ha già capito tutto: «Sono venuto in una realtà importante del calcio italiano e i risultati lo stanno confermando di settimana in settimana», racconta. «Di questo siamo molto soddisfatti. Tutto è andato per il meglio, anche per me. L’inserimento nel gruppo e con lo staff tecnico è stato ideale. È stato tutto perfetto finora. Ora devo solo pensare a lavorare e a dare il mio contributo fino alla fine».
VIOLA DI RABBIA. Spolli ha pestato terreno fertile a Veronello, ha riabbracciato soprattutto il vecchio maestro Maran che dopo Catania ha costruito al Chievo un altro mezzo capolavoro: «Adesso è ancora più maturo di qualche anno fa, ha più esperienza ma anche io credo da questo punto di vista di essere cresciuto. Maran ha i suoi principi, ma soprattutto li sa trasmettere benissimo ai giocatori. E questo è molto importante». La sua flessibilità è stata una delle grandi fortune del Chievo, fermo nelle sue convinzioni ma perfettamente elastico quando serve. «Maran sa soprattutto preparare benissimo le partite in settimana, sa elevare al massimo il rendimento di ognuno. State sicuri che con lui ciascun ragazzo darà il meglio delle proprie potenzialità».
ARRIVA LA VIOLA. Ed è proprio quel che ci vorrà sabato sera con la Fiorentina, reduce dalla sconfitta con la Juventus dopo una prestazione d’alto livello e proprio per questo, si presume, particolarmente ferita. Spolli non ci sarà, squalificato dopo il giallo di domenica a Bergamo ma al di là di tutto il quadro sulla Viola è piuttosto chiaro. «Il Chievo sa quel che vuole, chiudere ottavo e finire l’annata al meglio», garantisce. «La questione è che affrontiamo una squadra di valore assoluto, con tanti ottimi elementi e lo spirito di chi sta lottando per l’Europa. Partita dura anche per la qualità del gioco che la Fiorentina ha saputo esprimere in questi mesi».
BOTTE E CAREZZE. Da osservatore privilegiato Spolli dispensa un paio di assist per i compagni. In primis uno dei tanti amici argentini rivisti a Veronello, compagno al Catania di mille battaglie: «Non soltanto Maran, anche Castro è ancora più forte rispetto ai tempi di Catania. Ha corsa, ha gamba, ha tutto. E può giocare in diversi ruoli. Davvero un grande ma non avevo dubbi. Lo conosco bene». L’altro complimento è per Roberto Inglese, uno di quelli che Spolli si trova spesso e volentieri di fronte in campo, dal martedì al sabato sul prato di Veronello. «Gli attaccanti del Chievo? Tutti bravi, tutti difficili da affrontare», rivela. «Ammetto però di essere rimasto sorpreso dalle qualità di Inglese. Diciamo che in allenamento ci meniamo parecchio…».
(Fonte: L’Arena)
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