Udinese-Chievo, Maran: “Dopo il rosso a Felipe ero convinto che ce l’avremmo fatta, ma…”

lunedì 18 Aprile 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli

Continuità di risultati. Il Chievo esce dalla Dacia Arena senza il tanto desiderato poker di vittorie consecutive, ma con la consapevolezza di aver ottenuto, comunque, un punto utile per proseguire il processo di crescita messo in moto da mister Maran. Cinque risultati utili in serie, due pareggi e tre successi: i gialloblù non si fermano. Neppure davanti ad un’Udinese agguerrita, bisognosa di risultati per allontanarsi dalla zona calda della classifica. «Ovviamente noi cerchiamo sempre di portare a casa il massimo da ogni partita», chiarisce il tecnico clivense. «Questa volta non ci siamo riusciti, ma di questo va dato merito all’Udinese, che ci ha impedito di trovare la strada della rete e di essere fluidi come al solito». Un’analisi lucida quella di Maran che, però, non dimentica di riconoscere anche le qualità della sua squadra: «Siamo stati bravi a concedere agli avversari poco spazio, poche occasioni sotto porta. È stata una partita molto contratta, spigolosa. Si è giocato molto nella fase centrale del campo. Le squadre sono state capaci di limitarsi a vicenda, magari a svantaggio del bel gioco, ma credo che comunque si debba accettare il verdetto del campo». In realtà, però, c’è stato un momento ben preciso della partita in cui il Chievo avrebbe avuto la possibilità di cercare con maggiore convinzione e incisività i tre punti. Quello intercorso tra l’espulsione di Felipe ed il «rosso» sventolato in faccia a Meggiorini. Otto minuti in cui i gialloblù stavano tentando di sfruttare la momentanea superiorità numerica. «Con l’uomo in più ho pensato che avremmo potuto vincerla», spiega Maran. «Purtroppo, però, il vantaggio numerico è durato poco. Un peccato perché ero davvero convinto che ce l’avremmo fatta. Eravamo in crescendo. Poi ci è toccato ritrovare gli equilibri». E proprio l’episodio chiave della ripresa, quell’intervento in scivolata da dietro di Meggiorini sul portoghese Fernandes, non convince il tecnico. «Mi hanno chiesto di non commentare l’operato di Gavillucci, quindi preferisco glissare. Ad essere onesti, però, l’intervento di Riccardo mi è parso direttamente sulla palla. Diciamo che ci sono state parecchie decisioni quantomeno discutibili nell’arco della partita». Probabilmente Maran allude, ad esempio, al colpo proibito che Fernandes ha sferrato ad Hetemaj, sempre nella ripresa, sanzionato senza la opportuna severità dal direttore di gara. Dettagli da tenere sì in considerazione, ma che non devono distogliere l’attenzione dai margini di miglioramento di un Chievo meno ispirato del solito: «Abbiamo un po’ sofferto l’Udinese sugli esterni, in ampiezza. Però credo che noi stessi non siamo stati capaci di governare il possesso in modo da far correre di più gli avversari. Loro aggredivano il portatore di palla e noi non siamo stati bravi nella gestione. Potevamo, ad esempio, sfruttare meglio le fasce ed andare al cross. Non ne siamo stati capaci, dovevamo essere più propositivi». In chiusura, il cambio Birsa-Pepe ed il tentativo di dare una scossa alla manovra offensiva. «Volevo forze fresche nella zona di campo in cui serviva più lucidità», racconta Maran che si coccola la prova della difesa. «Abbiamo assenze pesanti, ma riusciamo comunque ad andare avanti e scalare la classifica».

(Fonte: L’Arena)

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