Udinese-Chievo, Pepe: “Ci stiamo divertendo molto e vogliamo continuare a farlo. E il rinnovo…”
giovedì 14 Aprile 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
L’ambientamento, la crescita, il feeling con la squadra e l’ambiente, i successi del campo che cementano la miscela. A tratti elettrica. Simone Pepe, conquistato dal Chievo, ha a sua volta conquistato la piazza. E ora si sente all’inizio di un’avventura che potrebbe rivelarsi lunghissima.La conferma arriva anche dagli stand del Vinitaly, cui Pepinho ha reso omaggio nonostante sia astemio: «Ubriaco di Chievo? Diciamo che sì, ci stiamo divertendo molto e vogliamo continuare a farlo. E poi stiamo facendo molto bene», precisa l’ex juventino. «Tutto nasce dal lavoro che abbiamo svolto in questo anno. Non ci vogliamo assolutamente accontentare ma continuare a divertirci fino alla fine del campionato».Che stagione è stata fino ad ora?«Come ho detto alla mia prima conferenza stampa, noi avremmo giocato per salvarci, e così è stato. Ora che ci siamo riusciti vogliamo vedere dove possiamo arrivare».Secondo lei questo Chievo potrebbe ambire a qualcosa di più, magari ad un posticino fuori dall’Italia?«Credo che non sia il caso di parlare di questo adesso. Noi dobbiamo continuare a lavorare e giocare con questa intensità e con questa voglia di conquistare punti, sempre e su ogni campo. Continuiamo a conquistare punti e poi vediamo dove si può arrivare».Quali sono state la partita più bella ed il momento più bello di questo Chievo?«Credo che la partita più bella sia stata quella contro la Sampdoria, tra le migliori dal punto di vista qualitativo. Ci siamo comportati tutti molto bene. Mi viene in mente questa forse perché l’ho giocata in prima persona». E poi?«Poi ce ne sono altre. Avevamo fatto un partita molto bella a Palermo anche se poi avevamo perso. Alla fine del primo tempo avremmo meritato di vincere di almeno tre gol. Per quanto riguarda il momento più bello del Chievo, direi queste ultime tre vittorie. È un periodo speciale».Nonostante il suo percorso lei non sembra appagato. Al contrario pare che abbia ancora voglia di sedersi a tavola e mangiare…«Ho tantissima voglia di divertirmi, prima di tutto, e ho voglia di farlo qui. Non nego che nei primi mesi ci è voluto tempo per ambientarmi. Si vive una realtà particolare, io arrivavo da una situazione completamente diversa. Poi, quando ho capito come funzionava, mi sono trovato bene e adesso spero di restare».Quali difficoltà ha incontrato? Quali sono le differenze rispetto alla Juventus?«Alla Juve si parla di un altro mondo, non solo per le pressioni. Anche se poi uno va in campo sempre per vincere, sia che vesta la maglia bianconera o quella gialloblù. Ma prendiamo la società. Qui è tutto molto più familiare». Per esempio?«Alla Juve si privilegiava sempre il rapporto professionale. Qua, oltre a quello, c’è anche altro. Mi viene in mente la cena dell’altra sera ad Isola della Scala. È stato un evento molto bello che forse puoi fare soltanto al Chievo, per la calma dei tifosi e, appunto, per l’ambiente familiare che si è creato».Anche parlare con il presidente non è cosa così scontata.«Parlavo molto spesso anche con Andrea Agnelli. Però con Campedelli si scherza molto, abbiamo un bel rapporto».Lei ha conosciuto tantissimi allenatori. Cosa pensa di Maran?«Credo che il mister stia facendo, come tutta la squadra, un percorso molto buono. Siamo partiti per salvarci e siamo già fuori dalla zona retrocessione e proviamo a fare qualcosa in più. Penso che il mister voglia crescere con noi. Ci dice sempre che più arriviamo in alto, meglio è per tutti, sia a livello di squadra, sia a livello personale».Lei ha giocato con tantissimi campioni. Qui al Chievo chi l’ha stupita?«Castro, senza dubbio. Quando era a Catania conoscevo il giocatore che vedevo alla televisione, perché magari si scendeva in campo in contemporanea. Però un conto è vedere gli highlights alla tv, un conto è viverlo tutti i giorni. Apprezzi molto di più le sue qualità. Nella prima parte della stagione è stato un elemento trascinante, poi è normale che anche lui abbia fatto un po’ fatica. Adesso, però, è tornato su buoni livelli. Mi ha stupito molto anche Bizzarri. Magari di lui parlano poco perché è avanti con l’età ma sta facendo vedere cose straordinarie, ci ha salvato molte volte».Verona è una piccola Roma?«A Verona si sta da dio. In effetti l’Arena può ricordare il Colosseo. Nei primi mesi ho fatto un po’ di fatica perché venivo da una realtà completamente diversa ma adesso sto proprio bene, vivo qui con la mia famiglia, sono contento e spero di restare». A quando la firma?«Ho un accordo verbale con Nember e con il presidente per un altro paio di anni. Spero che a breve si riesca a formalizzarlo».
(Fonte: L’Arena)
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