Chievo-Carpi, è Birsa il plusvalore della Diga: per lui sei gol e dieci assist
giovedì 7 Aprile 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Sei gol e dieci assist. Valter Birsa è una miniera, in tutti i sensi. Perché produce valore in campo e perché è costato praticamente zero. Il Chievo ha in casa uno che ha segnato quanto Pogba, Morata, Felipe Anderson e Perisic ma anche uno che ha generato gioco come Florenzi, Nainggolan e Di Natale. Di gente come lui non ce n’è tantissima in Serie A. Pratico anche quando usa il fioretto, essenziale ma soprattutto moderno dall’alto anche di un’esperienza internazionale con la Slovenia che sarà anche 54esima nel ranking Fifa ma che da dieci anni a questa parte ha aggiunto al suo bagaglio 76 partite in giro per il mondo. Birsa è oggi per il Chievo quel che il Milan avrebbe sperato diventasse due anni fa, quando lo portò a casa nella trattativa per la cessione di Antonini al Genoa senza avere però la pazienza di aspettarlo. Ragionamento lecito per una grande come il Diavolo, addizione fantastica per il Chievo. OMAGGIO ROSSONERO. Il dietro le quinte del mercato racconta di un riscatto bello alto, soprattutto come garanzia nel caso in cui Birsa avesse giocato una grande stagione al Chievo. Un anno dopo il Milan ha ripreso in mano il suo fascicolo archiviandolo però in fretta nella casella degli investimenti sbagliati. Bocciato senza troppe attenuanti e senza possibilità alcuna di ritorno alla base. Perché in quella zona di campo erano pronti venti milioni per Bertolacci e perché a 29 anni di margini non ce n’erano poi molti, trascurando comunque le tante domeniche in cui Birsa, seppur vivendo un’annata piena di alti e bassi, spesso e volentieri era stato confinato nella mattonella di esterno puro e quindi in una posizione certo non sua. Così, al tirar delle somme, il Milan s’è semplicemente accontentato di risparmiare l’ingaggio di Birsa senza preoccuparsi troppo di intascare l’intera cifra del riscatto. Un affarone per il Chievo, grazie all’abilissima mano di Luca Nember e agli ottimi rapporti col Milan. MISTER SETTE PUNTI. Il fatturato sotto porta di Birsa è stato il grande valore aggiunto della classifica del Chievo. Perché quattro dei suoi sei gol sono risultati decisivi. Ininfluenti quelli a Lazio e domenica al Palermo, pesantissimi invece quelli con Empoli, Atalanta e Torino realizzati quando le partite erano ferme sul pari ma poi vinte dal Chievo. Sei punti in tutto, sette col rigore al Sassuolo prima del pareggio di Sansone. Altro dato: il Chievo ha raccolto i tre punti in cinque gare su sei quando Birsa s’è inserito nel tabellino dei marcatori spesso con le sue punizioni mortifere, opzione perfetta e sbrigativa quando la strada verso la porta avversaria si trova a fatica. Percorso quasi netto a eccezione del Sassuolo. Maran non poteva chiedere di meglio quando concluse la passata stagione e già il giorno dopo pensava che Birsa trequartista, restituito quindi all’originario ruolo, potesse diventare uno dei veri aghi della bilancia del campionato successivo. Ancora una volta ha avuto ragione lui. SENZA LIMITI. A quasi trent’anni la vita di Birsa è ripartita alla velocità dei tempi dell’Nd Gorica, quand’era ancora un ragazzino e di gol nel 2006 ne infilò 19, vincendo il suo secondo scudetto di fila in Slovenia in una squadra in cui cresceva anche Bojan Jokic, poi passato dal Chievo. Il Sochaux prese prima uno e poi l’altro, Birsa restò quattro stagioni in Francia prima di capire di persona quanto fosse dura la Serie A, partendo dal Genoa e proseguendo al Torino. Col Milan un paio di lampi regalati davanti a Sampdoria e Udinese conquistarono Max Allegri, da lì a poco però sostituito da Seedorf, e trasformato Birsa in un titolare. Ma le luci di San Siro si spensero in fretta, proprio mentre si accendevano quelle di Veronello. La storia era appena agli inizi. D’accordo il prestito, ma il riscatto era di quelli complicati da sostenere specie per un giocatore forte anche se non più giovanissimo, che anzi stava varcando la soglia dei trenta. Il Milan però aveva fretta di lasciarlo andare ed il Chievo fretta di prenderlo tutto. Equilibrio perfetto. Birsa ha altri due anni di contratto. Gol e assist assicurati fino al 2018, meglio di così non poteva andare.
(Fonte: L’Arena)
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