Chievo, Maran vola: ventesima vittoria sulla panchina della Diga, e ottavo posto alla portata
mercoledì 6 Aprile 2016 - Ore 13:40 - Autore: Gabriele Fusar Poli
La ricerca dei propri limiti ormai è diventata una sorta di mantra o, se volete, una ossessione. Positiva però. Il Chievo 2015-’16 punta altezze che da tempo non venivano neppure sfiorate, sente l’ottavo posto a portata di aggancio, avanza come un Frecciarossa in rettilineo. E il suo profeta, al secolo Rolando Maran, mette altro carburante nel serbatoio ricevendone in cambio risposte entusiasmanti. In termini di affidabilità, tenuta, velocità. Già, soprattutto velocità, quella che ormai ricorda le annate più felici dei gialloblù in Serie A.Già si è detto e pure scritto: col successo ottenuto a spese del Palermo Maran ha potuto celebrare il ventesimo exploit personale sulla panchina della Diga oltre che l’ottantesimo punto. In termini assoluti, a rileggere la storia del club in A, gli restano davanti solo Eugenio Corini (a quota 21), Mimmo Di Carlo (a 32) e Gigi Delneri (a 50, livello strepitoso). Gli basterebbe dunque un unico colpo, nelle prossime sette giornate, per eguagliare il suo precedessore, che però ha governato la squadra dalla panchina 65 volte contro le 62 di Rolly.Il termine di valutazione più corretto, peraltro, resta quello della media punti. E lì Maran può ulteriormente gonfiare il petto. Questione di velocità, si diceva. Velocità media, per la precisione. Quella che spinge il tecnico trentino sul podio tra i tecnici del Chievo nella massima serie. Per intenderci: tolta l’inarrivabile performance di Maurizio D’Angelo (7 punti in tre gare per un 2.33 di media ogni 90′) solo Delneri, l’uomo della favola, può vantare numeri migliori con i suoi 1,42 punti di media ricavati dal totale di 191 distribuiti su 134 panchine.Poi tutti dietro a Rolly: da Pillon a Di Carlo, da Pioli a Corini fino a Beretta e a Iachini e Sannino, i meno performanti nelle loro brevi esperienze in gialloblù tra le grandi del calcio italiano. Maran a questo punto può ragionevolmente aspirare anche al podio nella sezione del massimo punteggio raggiunto nei campionati a venti squadre. Il primato lo detiene Bepi Pillon con i 54 punti del fortunato torneo 2005-’06, alle sue spalle si piazza Mimmo Di Carlo con i 49 del campionato 2011-’12 e i 46 del 2009-’10. Lasciando ovviamente da parte le vette raggiunte da Gigi Delneri, nei tornei però a diciotto.È chiaro che quota 46, quella che darebbe accesso al terzo gradino del podio, rappresenta una tentazione troppo ghiotta. Di più: gli stessi 49 punti dell’altra parentesi Di Carlo sembrano assolutamente alla portata di questo Chievo famelico, quadrato, lanciato anche nello spirito, ispirato ancora di più dai primi vagiti della primavera. Davanti ci sono quattro gare in casa e tre in trasferta. Alto il quoziente di difficoltà della sfide con Fiorentina (al Bentegodi) e Roma (all’Olimpico); meno ardui gli altri impegni, soprattutto se il confronto si sposta sul piano eminentemente tecnico. Laddove Carpi e Frosinone non valgono i gialloblù mentre Udinese, Atalanta e Bologna restano concorrenti alla portata. Il resto lo faranno, facile a dirsi, le spinte psicologiche. Che in teoria favorirebbero i nemici, nella gran parte dei casi aggrappati ai punti come all’ossigeno. Ma Rolly non ci sta e, come già premesso prima del match contro il Palermo, sa come tenere i suoi ragazzi sulla corda: «Motivazioni? E perché mai noi dovremmo averne meno degli altri?».
(Fonte: L’Arena)
Commenti
commenti