Cremonese-Venezia, l’analisi de “La Nuova Venezia”
domenica 13 Maggio 2018 - Ore 15:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
Manita in faccia, dà fastidio. Non è da Venezia. Cerchiamo subito una spiegazione ad una partita cominciata male, con una sfortunata deviazione di Modolo nella propria porta dopo due minuti, e finita che peggio non si può, con la Cremonese che tira all’orso del luna park e chiude in trionfo con un 5-1 che non se lo sarebbe sognato nessuno.Dunque il Venezia – azzardiamo – l’ha persa sui nervi. Una partita preparata in un certo modo – aspettare e ripartire – stravolta dopo due minuti. Ti ritrovi a dover attaccare, ti scopri, e così va a nozze la Cremonese, che ha dimostrato tenuta ed energie a volontà. La svolta dei due rigori, okay, ne parliamo dopo, poi il crollo, perchè sul gol di Pesce, 3-1 a dieci minuti dalla fine, il Venezia si scioglie. Gli ultimi due gol della Cremonese, nei minuti di recupero, arrivano con il Venezia che ha tre uomini in area e sei a centrocampo, fermi, piantati come cipressi. Dice giusto Inzaghi: «Perdere ci sta, ma non in questo modo». Insomma l’arma del Venezia in questo girone di ritorno è stata la serenità, si giocava con la mente libera e oltre ai risultati arrivava anche un gioco gradevole. Nell’ultima settimana è arrivato il peso di un sogno che poteva diventare realtà, una pressione per una squadra che, vogliate o no, è una neopromossa e con scarsa abitudine a lottare per la serie A. E così, davanti a una Cremonese indiavolata, ha fatto il botto. Aggiungiamo un altro fattore: si è giocato in un clima torrido non solo nell’aspetto meteo, torrido perché si è creata col passare dei minuti una tensione insolita, un nervosismo altissimo che ha finito per annebbiare le idee agli arancioneroverdi, portandoli a sbagliare anche le cose facili. Un clima da derby sudamericano, con proteste da ambo le parti non sempre gestite e sedate dall’arbitro, visto che il rigore del 2-1 cremonese è stato riconosciuto inesistente dai cremonesi stessi, con Perrulli franato addosso a Modolo e non il contrario. Detto tutto questo, quando si beccano cinque palloni resta poco da recriminare, “incarta e porta a casa”, si diceva una volta, perché al di là di tutto la Cremonese ha strameritato la vittoria e buon per tutti che in contropiede abbia sciupato almeno altre tre palle-gol limpide.
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(Fonte: La Nuova Venezia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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