Venezia-FeralpiSalo’, Inzaghi: “Una vittoria che vale sei punti”

Il Venezia ha fatto un posso importante verso la serie B. Rispetto alle altre volte, mister Inzaghi è entrato in sala stampa molto più tranquillo e con più voglia di spiegare il momento positivo che sta vivendo lui e la sua squadra. Però il primo argomento che tocca è quello relativo alla presenza del pubblico veneziano, sottolineando per l’ennesima volta che il Venezia meriterebbe maggiori presenze. “Oggi era una partita che valeva sei punti, perché era una gara complicata. Siamo riusciti a vincerla, ma c’era poca gente al Penzo, era quasi più un’atmosfera da amichevole, anche se comunque la nostra curva è sempre presente. So che era un’infrasettimanale, e che la gente lavora. Il fatto di avere poco pubblico avrebbe potuto farci avere problemi, invece la squadra è stata brava, perché oggi avevamo defezioni importanti. Invece tutti hanno fatto veramente bene, una bel match, disputando un ottimo primo tempo a parer mio, in cui siamo andati in vantaggio e non abbiamo mai rischiato. Fossimo stati più bravi avremmo siglato il 2-0 e potuto chiuderla prima. Poi chiaramente, quando questo non accade, ti vengono un po’ di paure, anche se in realtà, in panchina, non avevo molti timori. Infatti, l’unica mezza occasione che hanno avuto loro, con Ferretti, era nata da una nostra palla persa a metà campo, su una ripartenza, quindi da un nostro errore, e hanno fatto questo tiro dov’è stato bravo Facchin ad intervenire, però per il resto è stato un incontro come quello di Bolzano, in un momento della stagione dove conta vincere, perché i punti valgono doppio, soprattutto oggi. Anche se io ho cercato di dare tranquillità a tutti, malgrado la Feralpisalo’ venisse da un ottimo momento, avendo battuto il Padova, e noi, da par nostro, avevamo speso tanto, venendo da tante partite. Così ho cambiato qualcosa, ed anche i giocatori freschi mi hanno dato delle ottime risposte”. Secondo lei cominciate ad accusare un po’ di stanchezza, dovuta al logorio di un campionato lungo? “No, io non vedo nessun problema, speriamo di continuare così. È difficile mantenere questo passo straordinario, però non vedo cedimenti, non rischiamo mai con nessuno, abbiamo sempre in pugno le partite. La squadra è fantastica, però non è stato fatto ancora nulla, quindi dobbiamo continuare a battere su questo tasto, perché così facendo il traguardo si avvicina”. Peccato per il goal sbagliato da Fabris, sarebbe stato un capolavoro. “Sono molto contento per Fabris, perché è un ragazzo che lavora sempre seriamente, si sarebbe meritato la rete, perché ha fatto una sgroppata come si vedono solo in serie A. Poi forse ha preferito servire Ferrari quando in realtà avrebbe potuto segnare. Abbiamo avuto qualche palla per fare il 2-0. Come dicevo, se non chiudi prima la partita è chiaro che, negli ultimi minuti, un po’ di preoccupazione ti viene, ma i giocatori sono pur sempre umani. Ed anche se io cerco sempre di stemperare la tensione, è normale che queste partite valgono il triplo, come oggi, pensando al fatto che sappiamo che stasera si incontrano Padova e Parma. Siamo a buon punto, però vediamo che cosa succede  e poi dobbiamo prepararci, per lunedì, ad un derby impegnativo. Però con questa classifica, che avremmo sognato tutti ad inizio campionato, e nessuno probabilmente ci avrebbe scommesso, deve renderci orgogliosi”. Tornando alla partita odierna, il Venezia è sceso in campo, inizialmente, schierato con il modulo 4-3-3, poi, in corso di gara, è passata al 3-5-2. “Avendo Malomo in grandissima forma, l’ho inserito per dare più sicurezza dietro, ma per me l’obiettivo principale è cercare di alzarmi, perché inserendo, appunto, Malomo tra i due centrali mi dà modo, con Fabris e Garofalo, di essere più aggressivo sugli esterni, di mandare fuori le mezzali, ed è un sistema di gioco che ci permette di essere più compatti ed aggressivi in avanti. Infatti ci ha dato moltissimi benefici in questo campionato, soprattutto nell’ultima mezz’ora, perché poi rischiamo pochissimo e diventando anzi più pericolosi in avanti, con le due punte vicine. Penso quindi che, il 3-5-2 ed il 4-3-3 siano i due moduli base di quest’anno. In partenza abbiamo sempre adottato il 4-3-3, a parte a Parma, mentre l’altro modulo è un’evenienza che potremmo adottare, per esempio, lunedì. Ci penseremo”. Domizzi ha detto che gli piace molto il modo in cui gestisce il clima all’interno dello spogliatoio. “Penso di avere esperienza, sotto questo punto di vista, perché so come va il calcio, e so che i campionati, finché non vedi la bandiera a scacchi, può succedere di tutto. Basti pensare a quello che fece proprio Serena quando allenava lo Spezia che riuscì a rimontare tanti punti nel finale di stagione al Trapani. Ora è ancora tutto aperto, cerco di farlo capire ai miei ragazzi, che comunque sono un gruppo straordinario e non avrebbero bisogno dei miei consigli quotidiani. Però io cerco ugualmente di far loro capire che sarebbe un risultato straordinario, perché sarebbe magnifico poter festeggiare la B in un girone come il nostro. Noi sappiamo da dove siamo partiti, da dove veniamo, la squadra aveva venti giocatori nuovi e non era facile creare un gruppo.  Come rosa, siamo allo stesso livello di Padova, Pordenone e Reggiana, forse solo il Parma ha qualcosa in più rispetto a tutti. Per ora i miei ragazzi, allenandosi sempre bene, accettando tutto quello che io ed il mio staff gli proponiamo, si stanno togliendo delle soddisfazioni. Però, se fossi un tifoso del Venezia, verrei sempre allo stadio, invece la gente è ancora poca”. Uno slogan per portare la gente a Padova? “Non c’è n’è bisogno, poi è un derby, sappiamo che sarà una gara complicata. Adesso godiamoci questa vittoria, al derby ci penseremo fra qualche giorno”. Mancano sempre meno gare al termine. “Penso che per quello che abbiamo fatto, se non ci fossero delle corazzate come Parma e Padova, il nostro campionato sarebbe chiuso. Ma questo ci deve essere di stimolo. La cosa più bella, oggi, è stato il fatto di aver messo in campo giocatori come Ferrari, Tortori e Malomo che finora, in campionato, hanno giocato meno e che la miglior risposta l’hanno data proprio sul campo”. Sul rigore, nessu dubbio. “Non hanno neanche protestato, penso fosse netto”. Nella ripresa Inzaghi ha avuto un battibecco con il pubblico della tribuna. “Ho difeso Facchin sul rinvio sbagliato, perché questi ragazzi non meritano certe parole”. È il momento dei fratelli Inzaghi? “Penso sia soprattutto il momento di Simone Inzaghi.  Lui è un professionista esemplare, sono molto felice per lui, non era facile quello che ha fatto lui. Inoltre gli faccio gli auguri per il bellissimo compleanno che si è regalato. Sono contento anche perché immagino che cosa gli avrebbero detto se non avesse fatto bene. Invece, davanti alle evidenze non si può dire nulla”. E poter vincere entrambi la Coppa Italia? “Sarebbe molto bello indubbiamente, magari fare una bella festa assieme organizzando una amichevole Lazio-Venezia, ma intanto pensiamo al campionato, portare questa squadra dove merita”. Si chiude per super Pippo una giornata intesa, vissuta come sempre con grinta in panchina, talmente tanto che alla fine il tecnico lagunare era rimasto in maniche di camicia e con strappo dietro ai pantaloni mostrato a fine conferenza stampa.

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