Sudtirol-Venezia, Inzaghi: “Non è ancora fatta: c’è lo scontro diretto all’Euganeo…”
domenica 2 Aprile 2017 - Ore 20:03 - Autore: Alessandro Andreani
Anche questa volta mister Inzaghi non entra in sala stampa come un tecnico di una squadra che ormai ha la serie B in tasca. Soddisfatto comunque della prestazione e dell’ulteriore e prezioso passo in avanti. “Sì, oggi la squadra ha veramente mostrato una maturità sorprendente, anche se, in realtà, paradossalmente la cosa non mi sorprende”. Quanto agli avversari, l’allenatore arancioneroverde ha criticato il terreno di gioco su cui si è disputato l’incontro. “Io ammiro molto il Sudtirol, il direttore è un mio grande amico, è bravissimo, quella altoatesina è una società che apprezzo molto e che sta facendo miracoli, a mio avviso, in questi anni, ma non può avere un campo del genere, anche per la gente che viene allo stadio. Questa, infatti, è una partita che, in questo modo, viene falsata. Oggi siamo stati bravi, anzi abbiamo fatto veramente un capolavoro, perché era impossibile giocare, fare un fraseggio oppure un cross, e qui il primo che va in vantaggio vince la partita. Ma il calcio non può essere così. Noi abbiamo capito che, appunto, non si poteva giocare, e la mia squadra è stata bravissima, perché ha dovuto cominciare a giocare in un altro modo, che a noi non è congeniale, cioè sulle punte, sui rimbalzi, e su una palla così abbiamo realizzato la prima rete. Poi, con quel contropiede di Geijo e la punizione di Garofalo l’abbiamo chiusa. Nella ripresa, abbiamo sofferto solo per quel palo, ma siamo stati bravi, perché su un campo così era comunque difficile passare in vantaggio. Noi comunque l’abbiamo voluto, disputando un ottimo primo tempo”. Inzaghi elogia quindi i suoi. “Ero molto fiducioso, perché la squadra sta molto bene. Che cosa posso dire a questi ragazzi? Nelle ultime sedici partite, ne abbiamo vinte tredici e pareggiate tre. Dobbiamo quindi continuare così”. Come descriverebbe la partita, considerati anche gli avversari? “Si è trattato di una partita di spessore, chiaramente, come ho già detto, oggi era impossibile giocare a calcio, per cui l’abbiamo indirizzata sotto la voglia di vincere; chiaramente abbiamo dimostrato di sapere che questi erano tre punti fondamentali, dall’altra parte c’era il Padova che non aveva una gara semplice, e magari poteva succedere qualcosa. Così è stato, a quello che ho detto ai miei ragazzi, a fine partita, è che dobbiamo andare avanti, perché non abbiamo fatto ancora nulla. Chiaramente, man mano che si prosegue, le giornate da disputare diminuiscono, i punti che abbiamo accumulato aumentano, però abbiamo ancora lo scontro diretto con i biancoscudati, e mi auguro, perché anche oggi i tifosi che sono venuti qui ci hanno fatto veramente fare la differenza, che mercoledì, quando ci sarà la partita della stagione, lo stadio sia pieno, anche perché i nostri tre punti saranno un mattone importante per la serie B. Per cui speriamo di farcela. Adesso dobbiamo recuperare energie, avevamo gente al rientro da infortuni, come Marsura, che ha stretto i denti ed ha fatto molto bene per settanta minti. Purtroppo, la prossima gara dovremo fare a meno di Geijo, che stavo per sostituire ma poi Soligo mi ha chiesto il cambio, per cui ho dovuto attendere un po’. Comunque avevo già intenzione di far giocare Ferrari mercoledì, ma resta il fatto che dispiace perdere Geijo, dal momento che poteva essere importante anche il sol fatto di averlo in panchina. Però Ferrari sta molto bene, gli avevo già detto che mercoledì sarebbe sceso in campo, perché è in ottima condizione e si merita di giocare a prescindere”. Proprio un veneziano, Serena (allenatore del Feralpisalò, ndr) ha fatto un “regalo” al Venezia. “Speriamo che sia un regalo, almeno lo è oggi, però abbiamo visto che le partite sono tutte dure, basti considerare che cosa è successo alle altre, e pure a noi con il Santarcangelo, anche se, come dicevo, venivamo da un filotto incredibile, prima o poi un incontro può anche andare un po’ meno bene. Però chiunque gioca, con la voglia che hanno i ragazzi, vedere quelli che stanno in panchina che sono i primi ad esultare per i loro compagni, ha fatto sì che si sia creato qualcosa di speciale, e la gente l’ha capito. Oggi, l’entusiasmo dei nostri sostenitori era bellissimo, ed io sono contento per i miei ragazzi, perché queste soddisfazioni le ho già provate e sono contento che la gente mi voglia bene. Ma desidero che vogliano sempre più bene a questa squadra, perché ha sempre dato tutto in ogni partita, e sono contento che i ragazzi si prendano queste soddisfazioni. Noi siamo partiti il 10 luglio con venti giocatori nuovi, dovevamo creare un gruppo e penso che si sia creato. Ora non so come andrà a finire, però il fatto di rendere la nostra società ed i nostri tifosi orgogliosi di noi, era un bell’obiettivo che per il momento, comunque vada, è stato centrato. All’inizio dell’anno tutti partono per vincere, però restare in lotta fino all’ultima giornata, penso, sia già un motivo di grande soddisfazione, perché ci sono squadre blasonate che sono partite come noi ed attualmente si trovano a quindici, anche diciotto punti di distanza, e a questo punto non si giocano più niente. Noi invece ce la giochiamo fino alla fine, e questo è già un primo passo”.
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