Triestina, Andreucci: “Il Mestre? Andremo al ‘Baracca’ per vincere! E voglio restare…”
lunedì 13 Marzo 2017 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
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Dieci mesi fa Antonio Andreucci, toscano trapiantato a Bassano, è stato chiamato da Mauro Milanese per lanciarlo nell’avventura di ricostruire una realtà da zero. «La Triestina è sempre la Triestina, ma per ripartire uno scotto c’è da pagare. Sul piano tecnico quando sono arrivato alcuni giocatori di categoria che potevano venire da noi erano scettici e hanno declinato. Troppe le incognite degli ultimi anni. Pesanti per un uomo-calciatore che deve fare una scelta. Ma la società ha fatto bene prima di tutto a strutturarsi sul piano organizzativo perché quelle sono le radici per crescere. E comunque il mio gruppo di giocatori è eccellente, anche sul piano morale». D’accordo. Ha cominciato a lavorare con ventiquattro giocatori assemblati durante l’estate a causa del fallimento. È soddisfatto del gioco e del rendimento della sua squadra? «All’inizio l’entusiasmo è stata un’arma che ha nascosto le normali difficoltà di amalgama e siamo arrivati fino alla vetta della classifica. Adesso c’è più consapevolezza, più autostima. A settembre un match come quello di Vigonza lo avremmo perso». Ci sono davanti otto partite fondamentali. Come affrontarle? «Il rush finale come ogni anno è quello più duro perché tutti devono fare punti per raggiungere i rispettivi obiettivi. Ma la mia squadra ha raggiunto la maturità che ci consente di affrontare le partite anche se gli avversari ci conoscono molto meglio che cinque-sei mesi fa».
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Ma si aspettava una classifica così? «A questo punto della stagione grosso modo ogni squadra ha i punti che si merita. Noi ne abbiamo perso per strada qualcuno di troppo. Le sconfitte ci stanno ma alcuni pareggi come a Verona e Vigasio dovevano essere vittorie per le occasioni costruite» Invece il Mestre va come un treno. A parte qualche frenata. Se l’aspettava un ruolino di marcia così? «Sapevamo che era la squadra da battere. Aveva già un nucleo di giocatori, a questi si sono aggiunti alcuni elementi che Zironelli conosceva da tempo. Ma sinceramente non pensavo riuscissero a questo punto a essere così in alto. Ma in questa fase anche loro cominciano a trovare avversari che li conoscono…» E quindi? «Noi andiamo avanti per la nostra strada. Siamo secondi, dobbiamo vincere i play-off e dico a tutto l’ambiente che sarebbe un grandissimo risultato. Dobbiamo essere uniti e poi vediamo cosa succede. E poi è importante che la società si stia strutturando e lavori sui giovani e sul vivaio. Questa è la base per costruire una base solida per il futuro di una piazza importantissima come Trieste». A proposito di giovani c’è qualcuno che in questa stagione l’ha sorpreso? «Faccio due nomi: Pizzul e Celestri. Sono due ragazzi che possono andare avanti, hanno la mentalità giusta: sbagliano e dopo un secondo hanno dimenticato l’errore. Sono sempre presenti e per questo sono cresciuti tantissimo».
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Resterebbe a Trieste nella prossima stagione? «Certo, perché è stato fatto un percorso assieme e mi piacerebbe continuarlo». Come vede questo rush finale? «Otto battaglie da combattere palla su palla. Questo è quello che voglio dai miei ragazzi. Poi non dipende tutto da noi ma anche dal Mestre. Ma c’è ancora lo scontro diretto e andremo al Baracca per vincere».
(Fonte: Il Piccolo. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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