Caos Treviso, Nardin: “Le mie dimissioni sono pronte, ma chi entra deve darmi 12 mila euro!”
martedì 28 Febbraio 2017 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
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La situazione è nota: oggi ci sono due presidenti, Claudio Dondi riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate e Tiziano Nardin dalla Figc veneta. Entrambi continuano a dirsi stufi e non vedono l’ora di andarsene. Ma non lo fa nessuno, per motivi che tra poco spiegheremo. Nel frattempo tre temerari, forse non esattamente consapevoli dei rischi a cui andrebbero incontro, si sono detti a vario titolo pronti a subentrare: Luca Visentin, Stefano Bisogno ed Alessio Sundas. Per farlo ovviamente Dondi e Nardin devono dimettersi. Ed allora, pur ripetendo di essere pronti a farlo, perché non si dimettono? Dondi prima vuole una certa cifra, quasi 10 mila euro, per le spese che dice di aver fin qui sostenuto, Nardin attende che sia Dondi a fare la prima mossa, poi lo seguirà a ruota.
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Presidente Nardin, ci spiega una buona volta perché diavolo non si dimette? «Le mie dimissioni sono pronte, ma a che servono se Dondi non fa altrettanto? A proposito di Dondi, io dico che Vissoli era diventato presidente tramite procedura viziata da documenti falsi, infatti sono già pronto con le querele». Nientemeno. E le dimissioni sue e di Stefano a favore di Vissoli e Masieri del 2 novembre? «Solo un accordo non ufficiale, quelle sarebbero state valide solo davanti ad un legale o dopo aver pagato gli stipendi ai giocatori: l’accordo era che ciò avvenisse il 22 ottobre, ma Vissoli non lo ha mai fatto». Torniamo all’oggi. Cosa chiede per mollare l’osso? «Chi entra deve darmi 12 mila euro, ed è solo una parte di ciò che ho speso. Con Visentin e Bisogno mi sento tutti i giorni, so che Sundas è in contatto con Dondi per concordare la cifra di uscita (offre la metà ndr). Ripeto: da parte mia nessun problema, sono sempre disponibile a trattare». Alle sue condizioni, ovvio.
(Fonte: Tribuna di Treviso. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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