Caos Treviso, Oulomi: “Alla fine le gambe non giravano, ma abbiamo dato tutto per la maglia!”
martedì 13 Dicembre 2016 - Ore 15:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Quella di Nervesa può essere stata l’ultima recita del Treviso: una squadra senza giocatori che squadra è? Sarebbe meglio calare il sipario e risparmiare a tutti l’agonia di un club che non merita una fine così ingloriosa, a meno che non arrivi qualcuno a prendersi la patata bollente attualmente in mano ai Nardin. Domenica è stato triste e bello vedere i ragazzi della Primavera prendere il posto dei titolari: triste perché significa che non c’è nessun altro che avrebbe potuto scendere in campo, bello per l’attaccamento alla maglia e per la passione che hanno messo in una partita dal risultato pressoché scontato. Il simbolo può essere individuato in Nima Oulomi, classe 1999, origini iraniane (anzi persiane, come dice lui), che ha giocato centravanti, praticamente al posto del “Cobra” Perna. Già il fatto di essersi sorbito, lui ed i suoi compagni, due partite in 24 ore depone in favore della giovane pattuglia di mister Paolo Bianconi. «Alla fine le gambe non giravano ma abbiamo fatto ciò che si poteva – ammette Oulomi con un sorriso – e l’abbiamo fatto soprattutto per la maglia e perché siamo giocatori del Treviso. Volevamo dar tutto e ci siamo riusciti, magari abbiamo pagato qualcosa alla sfortuna, tra un possibile rigore a noi non concesso ed i gol subiti su palle inattive, ma ci sta, anche questo compone il bagaglio d’esperienza. Gli applausi dei tifosi ci hanno gratificato, ma dopo tutto quello che è successo mi sono meravigliato di averli visti anche a Nervesa: sinceramente non è da tutti».
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(Fonte: Tribuna di Treviso. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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