Caos Treviso, la ricostruzione del pestaggio a Nardin: gli aggressori sarebbero quattro
martedì 6 Dicembre 2016 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
I quattro aggressori del presidente del Treviso calcio potrebbero essere ultras. Un’ipotesi, al momento, sulla quale oggi la Digos della questura di Treviso cercherà conferme sentendo il diretto interessato – suo malgrado – del pestaggio. Sta ancora male, Tiziano Nardin, e ieri è tornato in ospedale per i forti dolori a setto nasale (fratturato), zigomo e mandibola, costato. Ad aggredire e picchiare l’imprenditore, domenica sera, sono state quattro persone, secondo le informazioni raccolte dai carabinieri di Treviso che indagano sul caso. Hanno raggiunto Nardin nei pressi della sua azienda tra Carbonera e Silea, in via Tiepolo, tutti e quattro a volto coperto, e uno di loro ha colpito il presidente del Treviso calcio con una raffica di pugni. «Un fracasso di legnate», sintetizza l’avvocato di Nardin, Luigi Fadalti, che ha presentato denuncia. La vittima dell’aggressione non vuole ancora parlare: ha detto che lo farà domani mattina, in una conferenza stampa. Parlerà già oggi, in realtà, ma lo farà con gli agenti della Digos: anche questo è un chiaro indizio della direzione presa dalle indagini. Oltre al lavoro a 360 gradi dei carabinieri, infatti, entra in campo la sezione di polizia “specializzata” nel controllo della curva e degli ambienti più caldi – e in orbita estrema destra – del tifo organizzato del Treviso calcio. Nardin ha detto che i suoi aggressori avevano il volto coperto, ma non ha detto se avessero addosso sciarpe del Treviso o altro. Non si esclude alcuna pista, al momento, compresa quella che ad aggredire Nardin possa essere stato qualche creditore, anche se il pestaggio è «verosimilmente da ascrivere alla situazione del Treviso calcio, sul fronte sportivo», spiega una fonte investigativa. È presidente da pochi mesi, Nardin, da fine giugno per la precisione. Una (dis)avventura nata in maniera caotica – fu una telenovela la corsa all’acquisto della società dalle mani dell’ex presidente Paolo Pini – che ora vede il capolinea nella maniera peggiore. «Se è pentito di essersi impelagato in questa situazione? Credo proprio di sì», dice il suo avvocato.
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(Fonte: Tribuna di Treviso. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Varie ecchimosi sul volto e in altre parti del corpo e la frattura dell’orbita oculare sinistra: una prognosi complessiva di trenta giorni circa. Queste, stando al referto del pronto soccorso dell’ospedale di Treviso, le conseguenze riportate dal presidente del Treviso calcio, Tiziano Nardin, in seguito all’aggressione fisica subita nel tardo pomeriggio di domenica dagli ultras della squadra biancoceleste. Ad accerchiare il numero uno della società trevigiana erano stati in quattro, tra cui una ragazza, incappucciati per non essere facilmente riconoscibili dalla propria vittima. Il drappello si era staccato dal gruppo, ben più nutrito, di tifosi e giocatori che stavano manifestando tutta la loro rabbia nei confronti di Nardin di fronte alla sua abitazione di Silea, in via Lanzaghe dove si trova anche la sua azienda, la SunTrades. Quando il presidente ha fermato l’auto e ha aperto la portiera gli si sono avvicinati in quattro, incappucciati, e uno tra loro, dopo averlo insultato pesantemente, ha malmenato Nardin con pugni e calci. La spedizione punitiva si è consumata in pochi secondi, poi gli aggressori, sotto lo sguardo degli altri tifosi, si sono dileguati a piedi facendo perdere le proprie tracce. Tiziano Nardin è stato subito trasportato al pronto soccorso del Ca’ Foncello dove è stato medicato per le ferite riportate.
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Dopo l’aggressione subita da Nardin sono state numerose le voci che si sono succedute nell’ambiente del tifo trevigiano. Tra queste anche che l’aggressione sarebbe stata messa a segno da un giovane di origini balcaniche, un creditore dello stesso presidente della società biancoceleste. Solo voci che non avrebbero nessun riscontro e in cui gli investigatori non credono. Tutto sarebbe ben circoscritto all’ambiente del tifo trevigiano che già in passato, in occasione di altre dirigenze poco amate (per usare un eufemismo), non aveva lesinato azioni di forza per far valere le proprie ragioni. In questo marasma Tiziano Nardin è intanto sempre più solo e la sua uscita di scena non sarà certamente indolore. Non in senso metaforico.
(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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