Venezia-Padova, Perinetti: “Le espulsioni? Frustrazione derivata da un’ingiustizia evidente!”
mercoledì 30 Novembre 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Il giorno dopo il derby perso con il Padova in casa arancioneroverde si è costretti a fare i conti con le squalifiche inflitte a Garofalo, Ferrari e Vicario, e se il Venezia da un lato ha garantito l’applicazione delle multe per i suoi tre giocatori espulsi lunedì sera, dall’altro è alla finestra per un eventuale ricorso. «Le squalifiche sono purtroppo la conseguenze di atti di reazione dovuti a frustrazione nervosa», commenta il direttore sportivo Giorgio Perinetti, «in Coppa Italia un calcio di rigore inesistente ha riaperto la partita con la Reggiana nei supplementari; con il Padova c’è un chiaro dubbio sulla decisione dell’arbitro per l’intervento di Soligo in area. Tutti i miei colleghi mi hanno manifestato in queste ore le loro perplessità dopo aver seguito la partita in diretta televisiva. Non lo dico io, lo dicono loro a fronte delle immagini. Ora è chiaro che diciamo sempre ai ragazzi di non avere reazioni in campo ed è vero che i tre espulsi pagheranno con delle multe. Però se è capitato è per la frustrazione derivata da un senso di ingiustizia evidente». Il dirigente del Venezia rincara poi la dose. «Contro il Padova c’era un rigore su Tortori ma non è stato visto, e il povero Soligo se n’è visti fischiare contro due in una settimana. Poi, caspita, abbiamo anche sfortuna: mai visto un pallone che colpisce il palo interno e poi la schiena del portiere senza finire in porta, ma in calcio d’angolo. Se faremo ricorso alle squalifiche? Di sicuro, ma prima dobbiamo leggere cosa ha scritto l’arbitro. Per Garofalo non mi aspettavo tre turni, e penso sia stata calcata la mano sul referto. Ora non facciamone però una questione arbitrale, ma stiamo calmi e tranquilli. Non voglio giustificare i ragazzi, ma è comprensibile che si possa anche perdere il controllo alla fine. Siamo delusi dal risultato del derby e non dalla nostra prestazione. Il Padova ha fatto la partita che ci aspettavamo, giocando dietro e cercando il contropiede. Tattica premiata oltre i suoi meriti».
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(Fonte: La Nuova Venezia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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