Querelle-Treviso, Masieri: “Nardin? Non abbiamo ancora capito cosa voglia da noi…”
martedì 15 Novembre 2016 - Ore 13:30 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Vogliamo incontrare quanto prima Tiziano Nardin, proprio per sapere esattamente ciò che vuole da noi. Vi dico la verità: finora non l’abbiamo ancora capito». Parola di Luciano Masieri, portavoce del gruppo ferrarese che si dice titolare del Calcio Treviso dal 2 novembre, data riportata sul documento che certifica le dimissioni da presidente dell’imprenditore di Silea. «Come fa Nardin a dimettersi e poi a dire di essere ancora lui il presidente?» chiede Masieri «c’è tanto di verbale dell’assemblea firmato da lui, da suo figlio Stefano vicepresidente e dall’avvocato Vissoli. Ho come l’impressione che Nardin sia male consigliato». Nardin sostiene che le dimissioni sono legate al pagamento da parte vostra. «E chi li paga i suoi debiti? Noi abbiamo chiesto, tramite il nostro commercialista che è anche docente universitario, uno che sa fare il proprio mestiere, di avere la situazione fiscale societaria: non si sono mai degnati di consegnarcela, a parte quattro fatture intestate all’Acd Treviso. Non è che ci sia una situazione un po’ più compromessa di quanto voglia farci credere?» Ed allora fatelo, questo incontro, chiaritevi una volta per tutte. «È ciò che chiediamo: vogliamo sapere come stanno le cose. Se la situazione è ragionevole noi ci stiamo, siamo ancora del tutto convinti che il passaggio di proprietà si possa fare: confermo che abbiamo tutte le risorse economiche per sostenere costi (400 mila euro ndr) che la gestione di Nardin ha incrementato. Guardi, il nostro gruppo è anche disposto ad accollarsi qualcuno dei debiti, ma devono essere accertati, motivati per l’interesse della società: faccio un esempio, se la squadra viene mandata in un albergo di lusso che presenta un conto di oltre 10 mila euro, così mi hanno detto, non va mica bene. Se poi Nardin continua a tirare ulteriormente la corda, al punto che noi ci stanchiamo, francamente non so fino a quando potrà andare avanti da solo».
(Fonte: Tribuna di Treviso. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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