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Verona in B, De Vitis: “L’Hellas deve tornare subito in massima serie! E Toni…”
venerdì 29 Aprile 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Se ritorni subito in serie A, è come se non ti fossi nemmeno accorto di essere retrocesso…». Parole sagge, pronunciate da uno dei capitani più amati della storia del Verona: Totò De Vitis. Lui non è mai banale, nemmeno ora che segue i ragazzini per il Sassuolo. A Verona ha ottenuto due promozioni dalla b alla A, ma è anche retrocesso nella stagione 1996/’97. Ha giocato 107 partite, segnando 38 reti. TOTO’ NEROVERDE.Lo ha voluto con sé Francesco Palmieri, già responsabile giovanile del Parma e oggi capo del vivaio del club di Squinzi. «Mi piace ed è una bella sfida» racconta De Vitis, « scovare giovani talenti. Qui al Sassuolo abbiamo l’input di puntare sui calciatori italiani, basta guardare la rosa della Prima squadra. Mi occupo di andare a scoprire in giro per l’Italia i ragazzi nati dal ’98 fino al 2002. Una o due volte la settimana ci confrontiamo in sede con tutti gli allenatori e gli osservatori, senza contare quando andiamo sui campi.È un lavoro di squadra molto appagante e che dà i suoi frutti». Come dar torto a De Vitis. La squadra di provincia, guidata da patron Squinzi, è impegnata a togliere l’Europa al Milan e conquistarla così per la prima volta. Una formazione praticamente made in Italy. « In Primavera» spiega il popolare Totò, « abbiamo tre-quattro elementi di sicuro avvenire come Zecca, Erlic, Pierini e Adjapong che ha già esordito con Di Francesco. Ma è la filosofia che è diversa». TOTO’ ED I GIOVANI DEL VERONA.De Vits butta l’occhio anche sulla linea verde dell’Hellas. « Gollini mi piace molto, è una sicurezza considerando la giovane età. È un giocatore che conosco dai tempi della Fiorentina. Ha grande personalità e margini di miglioramento incredibili. Può essere il portiere del futuro o rappresentare già un pezzo pregiato del mercato e poi ci sono Helander, Bianchetti e Fares. Quest’ultimo se cresce in fase difensiva, può diventare davvero un grande esterno. Poi a me, piace da morire Ionita. È un giocatore moderno. Ha fisico, i tempi giusti, sa far gol e si è adattato anche al gioco di Delneri cosa chiedere di più». Domenica Totò non sarà al Mapei Stadium: «credo proprio di no, sarò in giro per i campi,come sempre». LA RETROCESSIONE. «Ma come ha fatto il Verona a retrocedere?» Già caro De Vitis, qui se lo domandano tutti. «Se avessero avuto un pizzico di fortuna in più e un po’ di cattiveria in più, forse l’avrebbero portata a casa. Capisco gli infortuni, ma il gruppo doveva dare qualcos’altro, sia a Mandorlini che ora a Delneri. Dispiace perchè non c’erano grossi avversari in giro per la salvezza. Ora è meglio pensare alla serie B. Non sono molto informato sul famoso paracadute, ma credo che una ventina di milioni possano arrivare. Se tieni i più motivati e i giovani interessanti, con dieci milioni in serie B fai una squadra per competere per la A. Lo ripeto, il Verona deve tornare immediatamente nella massima serie. Restare un paio di stagioni fra i cadetti può essere complicato ed incidere anche sui conti del club».TOTO’ E TONI. De Vitis non assisterà quindi a Sassuolo- Verona di domenica, una gara che coinciderà con il ritono di Luca Toni dopo lo stop di Empoli. «Lui è un grande giocatore. Non ho capito le sue dichiarazioni dopo il ko in casa con il Carpi», l’ex gialloblù va subito al nocciolo della questione, « per me a Toni è scappata qualche frase in più, che non voleva e non doveva pronunciare. Se Delneri, che reputo una persona seria, si è comportato così, vuol dire che il calciatore è andato sopra le righe. Non si può dimenticare quello che ha fatto Toni per il Verona, però quell’intervista non la può fare un giocatore, la deve fare al massimo un dirigente. Detto ciò mi sembra che tutto sia rientrato. Ora toccherà alla società e al giocatore trovare un accordo per il prossimo anno. Solo Toni sa se smetterà o andrà avanti».
(Fonte: L’Arena)
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