In occasione dell’incontro sono stati allestiti adeguati servizi di ordine e sicurezza pubblica, in considerazione dell’accesa rivalità che connota da sempre le due tifoserie e per gli episodi di contrapposizione che si sono registrati tra le stesse anche nel recente passato.

A conclusione della partita, i tifosi mestrini arrivati nel numero di circa settanta, sono stati fatti salire a bordo pullman per essere riportati alla stazione con la scorta del dispositivo messo in atto.

Lungo il tragitto, all’altezza di porta Santi Quaranta, zona non frequentata dai tifosi trevigiani, il pullman è stato attinto dal lancio di alcuni oggetti. La pronta reazione del dispositivo di scorta messo in atto ha evitato che i tifosi mestrini e quelli trevigiani venissero a contatto per scontrarsi, intervenendo immediatamente per respingere il gruppo dei trevigiani, arrestando due soggetti, entrambi già noti in quanto sottoposti nel 2022 a provvedimento “Daspo” ancora in atto. 

I tifosi mestrini hanno anche tentato di bloccare la corsa del mezzo e scendere dallo stesso per reagire, senza riuscire nell’intento in quanto il pullman e il dispositivo di sicurezza hanno proseguito la corsa verso la stazione. 

Una volta raggiunta la stazione i tifosi mestrini venivano fatti salire sul treno che, sempre scortati dal dispositivo allestito, li ha riaccompagnati a Mestre, senza ulteriori rilievi.

Oltre all’autista del mezzo che ha riportato contusioni, in quanto i tifosi mestrini hanno tentato di scendere dal mezzo senza riuscirci per rispondere alla provocazione, anche un operatore del Reparto Mobile di Padova a fine servizio ha dovuto ricorrere a cure mediche per una contusione al polso.

Sono in corso ulteriori attività da parte della Digos per l’individuazione degli altri partecipanti al tentativo di aggressione, che saranno segnalati all’A.G. e verranno sottoposti alle misure di prevenzione previste.

“C’è rammarico, peccato. Però l’atteggiamento della squadra è stato quello giusto.”

Il giocatore riconosce i meriti dell’avversario:

“I loro punti sono meritati. Li abbiamo affrontati dando tutto.”

A livello personale, Maset ribadisce il suo approccio al campo:

“Quando gioco cerco sempre di dare il massimo.”

Spazio anche ai duelli individuali, in particolare con Beltrame:

“È stata una bella lotta. Con Beltrame ho giocato anche insieme in passato: sono questi i duelli che ti gasano.”

Decisivo, secondo Maset, l’episodio dell’espulsione:

“L’espulsione di Marco ha pesato. In quel momento dovevamo essere più concentrati e restare sul pezzo, perché contro una squadra come il Treviso, con un uomo in meno, serviva ancora più attenzione.”

Uno sguardo positivo sul bilancio del girone d’andata:

“Dopo il girone di andata i numeri parlano chiaro: siamo una delle migliori difese. Continuiamo a lavorare a testa bassa, senza troppe preoccupazioni.”

Infine, il pensiero va al futuro e ai tifosi:

“Ora ci riposiamo e poi torniamo a lavorare più forte di prima. Un grazie ai nostri tifosi e un augurio di buon Natale a tutti.”

“Speravo tantissimo di segnare, lo sognavo. Vincere il derby e fare gol sotto la curva è stato bellissimo.”

Una rete dal forte valore personale, dopo un lungo stop:

“Sono stato fuori due mesi e mezzo, quindi questa soddisfazione è ancora più grande. Dedico il gol alla mia ragazza e ai miei amici.”

Nonostante abbia segnato reti anche più spettacolari in carriera, questa ha un sapore speciale:

“Ho fatto anche gol più belli di questo, ma segnarlo sotto la curva, in un derby, è stato unico. Ora però mancano ancora 17 partite: 17 battaglie.”

Brevi ha raccontato anche l’azione del gol:

“Quando la palla ha colpito il palo ci sono rimasto un po’ male, poi però ho visto il pallone entrare e ho festeggiato sotto la curva.”

Sguardo già rivolto al futuro e al girone di ritorno:

“Dobbiamo azzerare tutto e ripartire ancora meglio rispetto al girone d’andata.”

Il valore del gruppo emerge anche dai numeri:

“Abbiamo segnato con 15 giocatori diversi: ognuno mette il proprio mattoncino. Siamo una squadra molto unita.”

Infine, un passaggio sul lavoro quotidiano e sul pubblico:

“Io lavoro sempre, cerco di spingere e migliorarmi ogni giorno. Se ti alleni con costanza, le soddisfazioni arrivano. È bellissimo giocare con tanta gente allo stadio e li ringraziamo sempre.”

“È stata una partita difficile, esattamente come l’avevamo preparata. Sapevamo che loro sarebbero stati aggressivi. La gara è stata interpretata bene: magari il primo tempo non è stato bellissimo, ma nel secondo abbiamo costruito la vittoria, che credo sia meritata.”

Il tecnico ha poi sottolineato il lavoro del gruppo e della società:

“Meglio di così non potevo desiderare. Il gruppo è nuovo e può sembrare che tutto sia facile, ma è merito della società e dello staff che ci supportano in tutto. Stiamo facendo un lavoro straordinario, ma siamo solo a metà dell’opera. Il girone di ritorno è sempre più difficile, con squadre affamate di punti, e dovremo dare qualcosa in più.”

Su singoli e cambi decisivi:

“Tommy è un giocatore che, per caratteristiche, attacca molto bene la porta. È entrato nel momento giusto. Tutti fanno parte del progetto.”

Non è mancato un riferimento al clima del derby:

“Il bello dei derby è l’agonismo in campo e il pubblico coinvolto negli sfottò reciproci.”

Gorini ha poi analizzato l’avversario e le difficoltà incontrate:

“Il Mestre è una squadra solida e aggressiva. Abbiamo avuto delle difficoltà e in partite così serve massima concentrazione. Abbiamo una squadra forte, ma l’aspetto agonistico va sempre messo contro chiunque.”

Sulla pausa di campionato:

“Ora arriva la sosta: saranno due settimane in cui staccheremo un po’ la spina a livello mentale. Faremo allenamenti differenziati e torneremo in campo il 28 dicembre.”

Capitolo Petrovic e mercato:

“Petrovic è stato sfortunato in alcune situazioni, anche perché i portieri avversari ha fatto dei miracoli. Credo sia soprattutto un discorso di fiducia. Valuteremo tutto: il mercato di gennaio non è facile e terremo conto anche delle richieste dei nostri giocatori.”

Infine, un commento sulla direzione arbitrale:

“La direzione di gara ha lasciato scorrere il gioco e per me va bene così. Dico sempre ai miei giocatori di restare in piedi, perché gli arbitri oggi tendono a far continuare l’azione.”

Chiusura con un augurio: “Ora passiamo tutti un bel Natale.”

Treviso – Oggi allo stadio Tenni di Treviso è andato in scena il derby Treviso–Mestre, valido per la 17ª giornata del campionato di Serie D girone C, ultima del girone di andata. Una sfida molto attesa, con il Treviso capolista a quota 40 punti, +10 sulla seconda e +12 proprio sul Mestre, terzo con 28.

Dopo due anni di divieto, sono tornati i tifosi ospiti nel derby, seppur con forti limitazioni: soltanto 100 i biglietti riservati ai sostenitori del Mestre per motivi di sicurezza. In campo si sono affrontate due squadre in salute e tra le migliori del campionato, nonché le due migliori difese del girone: Treviso con 8 gol subiti, Mestre con 10.

Al Tenni c’erano tutti gli ingredienti per una sfida di grande intensità ed emozioni: vincere il derby significava dare una forte iniezione di fiducia e chiudere al meglio il girone di andata.

Primo tempo

Parte forte il Mestre che al 3’ si rende subito pericoloso: punizione dal limite destro dell’area di rigore, Marcandella calcia forte al centro a mezza altezza, Melchiori interviene in deviazione ma il pallone termina di poco a lato.

Al 6’ ancora Mestre in avanti con un tiro dalla distanza di Marcandella, ma la conclusione è centrale e viene bloccata senza difficoltà dal portiere del Treviso.

Con il passare dei minuti la partita si sposta soprattutto sul piano fisico, con numerosi contrasti accesi a centrocampo.

Alla mezz’ora si affaccia il Treviso, che crea le prime due occasioni in rapida successione: prima Scotto calcia dal centro-sinistra, poi Artioli prova dal centro-destra, ma in entrambe le circostanze il portiere del Mestre è attento e neutralizza senza problemi.

Al 35’ ancora Treviso pericoloso: cross tagliato dalla destra, ma Maset legge bene l’azione e con un’ottima chiusura difensiva spazza via il pericolo.

Al 41’ la migliore occasione del primo tempo è per il Treviso: Scotto, all’interno dell’area di rigore, colpisce il pallone in tuffo con una mezza torsione e conclude a sorpresa, ma Maffi è reattivo e con un grande intervento devia in calcio d’angolo.

Il primo tempo si chiude senza reti: poche le vere occasioni da gol, ma gara intensa e maschia, giocata soprattutto sul piano fisico.

La ripresa

Il secondo tempo riprende sulla falsa riga del primo, con poche occasioni e una partita sempre molto combattuta.

Al 17’ si fa vedere in avanti il Treviso con un traversone che attraversa tutta l’area del Mestre senza che nessun attaccante riesca a intervenire.

Al 18’ punizione dalla trequarti per il Mestre: Trovade prova la conclusione, ma il pallone termina di poco sopra la traversa.

Al 23’ Scotto tenta la conclusione dalla distanza su calcio di punizione, ma la parata del portiere del Mestre è semplice e sicura.

Al 29’ grande occasione per il Mestre: Posocco, a tu per tu con il portiere, non riesce a controllare un bellissimo traversone; sulla palla si avventa subito Vadjunec che fa sua la sfera.

Al 38’ della ripresa arriva l’episodio chiave del match: espulsione per doppia ammonizione tra le fila del Mestre. Soprano commette fallo su Scotto e viene sanzionato con il secondo cartellino giallo, lasciando i suoi in inferiorità numerica.

Due minuti più tardi il Treviso passa in vantaggio: da un cross tagliato dalla sinistra, si inserisce bene sul secondo palo Brevi, il quale calcia a botta sicura. Il pallone colpisce prima il palo e poi termina in rete, firmando il gol che decide il derby e l’incontro.

Con questo successo il Treviso chiude il girone di andata rafforzando ulteriormente la propria leadership in classifica e confermando solidità e cinismo nei momenti decisivi. Per il Mestre resta il rammarico di una gara giocata alla pari per lunghi tratti, compromessa dall’episodio dell’espulsione e risolta da un singolo dettaglio nel finale. Un derby intenso, combattuto, che ha rispettato le attese e acceso il Tenni fino all’ultimo minuto.

Tabellino

Treviso – Mestre 1-0
Marcatore: 40’ st Brevi

TREVISO (4-3-2-1): Vadjunec; Brigati, Munaretto, Salvi, Fragnelli; Perin, Gucher, Serena (Gianola 25’st); Artioli (Petrovic 32’st), Beltrame (Brevi 25’st); Scotto.

Allenatore: Gorini
A disposizione: De Franceschi, Rizzotto, Martinelli,Petrovic, Kalombola, De Lazzari, Zanotelli.

MESTRE (3-4-2-1): Maffi; Maset, Soprano, Melchiori; Avdullari, Romano (Trovade 8’st), Buratto (Zanella 9’st), Lagomarsino; Posocco (Lattuchella 39’st), Marcandella; Rabbas (Corti 6’st).

Allenatore: Perticone

A disposizione: Fresia, Kola, Morandi, Kola, Chiozza.

Arbitro: Faye AIA Brescia

Assistente 1: Pascoli AIA Macerata

Assistente 2: Marchei AIA Ascoli Piceno

Ammoniti: 16’pt Beltrame (T), 16’pt Maset (M), 30’pt Romano (M), 40’pt Rabbas (M), 22’st Soprano (M), 26’st Trovade (M), 28’st Fragnelli (T), 38’st Soprano (M), 45’st Lagomarsino (M)

Espulsi: 38’st Soprano (M)

Recuperi:3’pt / 5’st

Spettatori: 2.650

weareacmestre #unasquadraunacittà #derbydelterraglio

E’ stata una gran bella partita e un pareggio che sembra valere più di un punto. Che lettura dà della gara?
Sì, abbiamo fatto una gran prestazione su un campo difficile contro una squadra forte. Hai riassunto bene, anche nel primo tempo abbiamo creato buonissime occasioni, tenendo il campo con personalità. Nel secondo tempo siamo cresciuti ancora, abbiamo trovato il pareggio e costruito azioni davvero belle. C’è stata anche una traversa che poteva regalarci qualcosa in più. È un gran bel pareggio, contro un avversario di valore.

Nel secondo tempo la Rocca ha dato la sensazione di avere il pallino del gioco.
Sì, lo definirei un secondo tempo sontuoso. È stata una squadra matura, che ha superato un periodo in cui magari facevamo fatica su certi campi. Oggi siamo venuti qui con consapevolezza, sapendo di poter dire la nostra e anche ribaltare una situazione complicata. Questa è maturità.

Guardando la classifica, 22 punti prima della fine del girone d’andata. Se li immaginava a inizio stagione?
Noi diciamo sempre di non guardarla. Il campionato è molto equilibrato, ogni domenica riserva sorprese: c’è chi si riprende e chi si abbatte. È un buon tesoretto, questo sì, ma dobbiamo farne ancora tanti. Se continuiamo con queste prestazioni, con questi modi e atteggiamenti, possiamo essere fiduciosi. Però c’è ancora tanto da lavorare.

Un messaggio finale?
Continuiamo così. Sempre forza Unione La Rocca.

Giordano, sei stato autore di un bellissimo gol su punizione. Che partita è stata e come descrivi la tua rete?
“È stata una partita intensa. Sapevamo che loro sono una squadra aggressiva, capace di metterci in difficoltà. È stata una gara tosta. Il gol è stato bello e sono contento di essermi sbloccato, anche se sarebbe stato meglio portare a casa i tre punti. In allenamento provi spesso le punizioni: poi in partita tiri, ci provi, se va bene bene, altrimenti ci riprovi la prossima volta”.

Un gol così importante a chi lo dedichi?
“Lo dedico alla squadra, ai ragazzi che mi stanno vicino, soprattutto in un momento in cui magari non sono al cento per cento. Il gol è per loro”.

Domenica vi aspetta una sfida importante: ultima partita del girone di andata, in casa della capolista. Come la state vivendo?
“Sappiamo che tipo di partita è, non c’è nemmeno bisogno di prepararla troppo sul campo. È una gara di cuore, di intensità, di voglia, di determinazione e soprattutto di sacrificio. A livello tattico si può lavorare, ma quello che conta davvero è dare qualcosa in più, andare oltre l’ostacolo e cercare di portarla a casa”.

Mister, è normale un po’ di delusione: si sapeva di affrontare una squadra particolarmente attrezzata e compatta a livello difensivo. Il Mestre è partito bene, con grande aggressività, ha trovato il gol del vantaggio, poi nel secondo tempo è arrivato il pareggio. Come ha visto la partita?
“Sapevamo, come hai detto tu, di incontrare una squadra molto attrezzata. C’è delusione, sì, ma l’Altavilla ha creato problemi a tante squadre. Il Mestre è partito sicuramente molto bene, con grande determinazione. Nel secondo tempo, però, forse è mancato qualcosa per riuscire a mantenere il vantaggio”.

Nel secondo tempo cosa è venuto meno?
“Abbiamo perso un po’ le distanze e, soprattutto a livello di spirito, oggi non ho visto la squadra che avrei voluto. Su un campo che è diventato molto pesante era difficile gestire il pallone, però abbiamo comunque avuto delle situazioni, anche su palla inattiva, che potevamo sfruttare meglio. Potevano essere buone opportunità”.

Dispiace soprattutto per il gol subito su palla inattiva?
“Sì, perché sapevamo di affrontare la terza miglior difesa del campionato, dopo di noi, una squadra che concede sempre poco. Dispiace aver preso gol su corner: alla fine sono state due palle inattive a determinare il risultato”.

Domenica prossima ci sarà il derby contro la capolista Treviso. Che reazione si aspetta dalla squadra?
“Non parlerei di reazione, perché si reagisce a situazioni particolarmente spiacevoli. Basta guardare la classifica: c’è una squadra che sta facendo un campionato a parte e tutte le altre incontrano le stesse difficoltà”.

Un campionato molto equilibrato alle spalle del Treviso…
“Esatto. Basta fare un esempio: il Charlins oggi ha pareggiato con il San Luigi, ma aveva perso con l’Obermais. Vivono le nostre stesse difficoltà. A chi non le vive facciamo i complimenti, ed è il Treviso, che sta facendo un campionato a sé. Tutte le altre squadre affrontano situazioni simili”.

Si parla anche della possibile apertura della trasferta ai tifosi del Mestre…
“Ho sentito questa notizia, non so se ci sia già l’ufficialità, ma spero davvero di sì. Dal punto di vista sportivo sarebbe una bellissima cosa”.

Un derby che merita una grande cornice di pubblico.
“Assolutamente. Per la categoria a volte si vedono stadi non pieni, mentre Mestre e Treviso hanno un seguito importantissimo. Sarebbe bello onorare un impegno del genere con una cornice di pubblico che merita questo tipo di incontro”.

Mister, arriva un’altra gara difficile?
“Sì, arriva una squadra forte. Mi permetto di dire che, per il calcio che esprime, il Mestre è una delle migliori del momento. Li abbiamo visti: hanno una proposta di gioco molto chiara e di livello.”

Domani arriva il Mestre al Sandrini, un altro scontro diretto. Arrivate da una sconfitta che può essere letta da più prospettive: dopo il 2-2 sembravate poterla ribaltare, poi è arrivato un gol un po’ fortuito. Come arriva la squadra a questa partita importante?
“Arriva una partita di cartello, ed è quasi un bene: siamo tenuti a dare una risposta dopo quella che, l’ho detto subito, è stata la nostra peggior prestazione stagionale. Nonostante tutto siamo rimasti vivi fino ai minuti finali, poi il 3-2 ci ha penalizzati. Ora ci aspetta una gara importante contro una squadra forte e dobbiamo dare una risposta chiara, netta. Speriamo di averla preparata bene.”

Il Mestre è una squadra compatta, già affrontata in Coppa. Ti aspetti qualcosa di diverso?
“Nelle ultime partite hanno proposto qualcosa di nuovo. Non credo che verranno a prenderci uomo su uomo a tutto campo, però hanno alzato il baricentro. Con palla fanno ottime cose perché hanno individualità forti e idee chiare. Non mi aspetto la stessa partita della Coppa: siamo cambiati noi e sono cambiati anche loro.”

La società è nel pieno del mercato di dicembre, con alcune uscite già registrate. Come inquadri questa fase?
“È semplicemente il mese di mercato. Succede a tutte le squadre: entrate, uscite, anche di nomi importanti. Non viviamo alcun momento particolare o negativo. È una fase fisiologica.”

Il Legnago ha dimostrato di saper reagire dopo le sconfitte. Può essere un fattore motivante affrontare subito un’altra squadra di alta classifica?
“Sì, e come dicevo prima è un bene incontrare una squadra forte. Tiene al massimo l’attenzione, cosa che ultimamente abbiamo abbassato in alcune situazioni. A Este qualcosa in meno si è visto: non tutto da buttare, ma una prestazione opaca. I ragazzi hanno voglia di reagire e dimostrare chi siamo.”

A Este si è visto qualche difficoltà nei duelli individuali, cosa insolita per voi. Come avete lavorato su questo aspetto?
“Nel duello fai fatica se abbassi concentrazione e voglia. Ho chiesto una reazione, di far vedere che siamo quelli di sempre. Possiamo anche perdere, nessuno ci chiede di vincerle tutte, ma voglio rivedere l’intensità e lo spirito che ci hanno accompagnato finora. Sono fiducioso: la squadra risponderà bene.”

Le due partenze di mercato ti portano a rimodulare il “vestito” tattico della squadra o l’identità resta la stessa?
“Il vestito posso modularlo, l’identità no. Abbiamo già cambiato qualcosa a gara in corso in più occasioni, ma l’idea di gioco deve restare intatta. Se cambiasse quella, significherebbe che la settimana non è stata recepita bene.”

E il modulo? Cambierà qualcosa?
“No. Non cambierà perché non do importanza al modulo. Conta l’atteggiamento, non i numeri sulla carta.”

A lasciare il segno sulla serata è soprattutto l’episodio nei minuti finali: Corti aveva trovato il gol qualificazione, ma l’assistente dell’arbitro ha alzato la bandierina per un fuorigioco millimetrico. Una decisione che ha inciso pesantemente sull’esito della gara.

A fine partita, Perticone non cerca però alibi:
“Non parliamo dell’arbitraggio. Abbiamo fatto un percorso che ci ha portato fino a qui, volevamo passare il turno e non ci siamo riusciti. Siamo dispiaciuti, questa è la verità.”

Il tema più preoccupante resta quello offensivo. Il Mestre non segna da diverse partite e la sterilità sotto porta è diventata un problema evidente.

Perticone non nasconde la criticità:
“Dobbiamo essere più incisivi. Non possiamo pensare di non prendere gol per quattro partite e sperare di portare sempre a casa punti. Questo aspetto va assolutamente migliorato.”

Se la porta inviolata può essere letta come una conferma della solidità difensiva, l’allenatore preferisce non adagiarsi su un singolo dato positivo.

“No, l’unica cosa davvero positiva di oggi è stata la curva. Anche nell’ultima partita cantavano ‘Forza ragazzi’. Per il resto, rifletto. Nei momenti in cui speri di fare qualcosa di più e non ci riesci, devi capire che risposte ci sono. A parte il supporto dei tifosi, non vedo aspetti positivi.”

Parole che trasmettono lucidità, autocritica e allo stesso tempo la volontà di ripartire subito:
“Dobbiamo rimboccarci le maniche e andare avanti a lavorare. L’entusiasmo deve venire da tanti fattori… oggi ce l’hanno dato i tifosi, e non è poco. Ma dobbiamo ritrovarlo anche dentro di noi.”

L’eliminazione, arrivata senza sconfitte sul campo e con un episodio discusso, lascia un misto di amarezza e consapevolezza: il Mestre è una squadra solida dietro, capace di restare in partita per 90 minuti, ma allo stesso tempo ancora troppo poco incisiva negli ultimi metri.

Il percorso in Coppa si chiude qui, ma il messaggio del tecnico è chiaro: ripartire, lavorare, ritrovare fiducia. E attingere all’entusiasmo di una curva che, anche nei momenti più difficili, non smette di cantare.

Un primo tempo complicato, poi una reazione importante nella ripresa. Cosa è cambiato?

Sì, abbiamo avuto una reazione importante nel secondo tempo, come atteggiamento, che è l’aspetto che mi è piaciuto chiaramente di più di tutta la partita. Conosco l’impegno a livello mentale del giocare ogni tre giorni e quindi ci può stare anche che non allenandosi mai, facendo solamente rifiniture, poi ci siano partite dove dal punto di vista mentale, come il primo tempo siamo un po’ sottotono. Arriviamo un po’ secondi nei duelli e nella palla diciamo mezza e mezza. Però al secondo tempo hanno tirato fuori tutto. I ragazzi hanno creato i presupposti per fare male più di una volta alla Luparense con il tiro di Romano, i due tiri di Melchiori, colpo di testa di Posocco. Insomma, ci son state diverse situazioni anche nell’area di rigore dove potevamo fare male. Questo è l’aspetto che mi è piaciuto di più, chiaramente rimane un po’ l’amaro in bocca perché siamo ancora in questo limbo dove non riusciamo a fare gol, però dobbiamo rimanere sul lavoro e devo fare solamente i complimenti ai ragazzi perché da questo punto di vista dell’applicazione e dell’atteggiamento stanno rispondendo ogni partita presente.

Ottima anche la prestazione del vostro portiere, autore di un intervento decisivo.

Ha fatto una buona parata su due situazioni della Luparense, se intende dire che la Luparense ha avuto delle occasioni e quindi il nostro portiere ha fatto un’ottima partita, le rispondo invece che abbiamo creato più di qualche presupposto noi per far male alla Luparense, per essere onesti. Perché se no devo fare i complimenti anche, al portiere del Lignano nella scorsa partita. Insomma, facciamo i complimenti al nostro portiere, sono contento e sicuramente tutti e due i nostri portieri sono validi.

Mercoledì arriva una sfida di Coppa Italia ad un livello che per ora non si era mai visto. Come la state preparando, considerando anche questi molteplici impegni in questo periodo?

La prepariamo come stiamo preparando tutte le partite, cercando di recuperare le energie. Perché quello che c’è da fare è finire la gara, recuperare energie e preparare la gara dopo che tendenzialmente prepariamo in un giorno, perché un giorno si stacca e un giorno si prepara la gara. E quindi, ripeto, chiaramente non è un alibi, oggi mi sarebbe piaciuto vincere, non per come abbiamo fatto il secondo tempo, avrei avuto ancora più piacere fare il secondo tempo uguale al primo e vincere, quello mi sarebbe piaciuto molto, perché avrebbe compensato un pochettino i punti che abbiamo lasciato alle spalle. Però anche chi è entrato oggi ha dato risposte importanti e dobbiamo rimanere sul pezzo, uniti, compatti, tutto l’ambiente. Perché a volte si perde di vista poi quello che si sta facendo, perché si vorrebbe avere di più. Però io dico che è una rosa.. una squadra che è composta soprattutto da giocatori che sono professionisti e che stanno onorando ogni impegno.

Mestre: Maffi, Buratto (81’ Zanella), Kola, Iotti, Marcandella (66’ Posocco), Corti (57’ Rabbas), Bangal, Trovade (57’ Romano), Kola (61’ Lagomarsino), Maset, Melchiori. All. Perticone

Luparense: Simeoli, Albo, Onraita, Syku, Lupoli (66’ Zhupa), Casini, Zanetti, Mobilio (75′ Pellacani), Bombagi (79′ Tiozzo), Bontempi (90′ Iacoponi), Coniglio. All. Beoni

Ammonizioni: 63’ Casini (L), 84’ Romano (M), 86’ Maset (M)

Recuperi: 1′ (1T) e 5′ (2T)

Cronaca: Allo stadio Baracca la Luparense affronta i padroni di casa del Mestre per la 14ª giornata di Serie D girone C.

La prima frazione di gioco scorre senza particolari occasioni da registrare, i padroni di casa tentano più volte il tiro dalla distanza sia con Corti che con Bangal ma non trovano la via della porta.

Bisogna attendere fino al minuto 45 del primo tempo per la prima grande occasione della gara, che capita sui piedi di Bontempi tutto solo sul secondo palo che si coordina bene ma il suo tentativo viene fermato dalla traversa a Maffi battuto.

Le due squadre vanno al riposo sul parziale di 0-0.

Nella ripresa il copione cambia e le occasioni fioccano da una parte e dall’altra, partono meglio i Lupi che al 57′ avrebbero la seconda grande occasione per portarsi avanti ma Coniglio grazia Maffi a due passi dalla porta dei padroni di casa.

Al 65′ terza opportunità per i rossoblù, questa volta è un colpo di testa di Mobilio fermato solo dal riflesso incredibile di Maffi a negare la gioia del vantaggio alla truppa di mister Beoni. Da questo momento in poi il Mestre cresce e si rende sempre più pericoloso, prima Romano viene fermato da Simeoli e poco più tardi stessa sorte per la conclusione potente di Melchiori.

Al 78′ è Posocco a divorarsi la possibile rete dell’1-0 mestrino, con un colpo di testa impreciso da distanza ravvicinata.

Il forcing finale dei padroni di casa e le ripartenze dei Lupi non alterano il punteggio con la sfida che va in archivio sullo 0-0.

Luparense: Giust, Duminica (61′ Lupoli), Ballatore (46′ Albo), Milli (46′ Casini), Syku (62′ Barrere), Onraita, Bontempi, Zanetti, Losavio, Rimmaudo (46′ Pellacani), Iacoponi. All. Beoni

Mestre: Fresia, Barcella, Lagomarsino (71′ Bari), Lattuchella, Iotti, Morandi, Kola, Donato (78′ Dal Bo’), Chiozza, Rabbas (64′ Kola), Leo (89′ Favaro). All. Perticone

Ammonizioni: 20′ Lagomarsino (M), 39′ Kola (M),

Espulsioni: 75′ Kola (M)

Recuperi: 1′ (1T) e 4′ (2T)

Cronaca: Allo stadio Casée di San Martino di Lupari la Luparense sfida il Mestre per i 32esimi di finale di Coppa Italia Serie D.

Nella prima frazione di gioco il Mestre al 24′ ci prova con un tiro debole di Kola fermato da Giust ma è solo la prima di tre grandi occasioni per gli ospiti, che al 25′ vanno vicini al vantaggio con Donato che a tu per tu con Giust calcia alto sopra la traversa e al 28′ a dover aggiustare la mira è Chiozza, che da ottima posizione con Giust battuto cestina fuori.

Al 45′ i Lupi si fanno vedere dalle parti di Fresia con un tiro di Losavio che viene murato dall’estremo difensore ospite.

Nella ripresa la Luparense ci prova con Onraita al 67′ ma la sfera sbatte sulla traversa e al 75′ gli ospiti rimangono in 10 per la seconda ammonizione di Kola.

Il finale di gara è tutto rossoblù ma non sortisce gli effetti sperati, Bontempi all’80’ sul secondo palo non sfrutta un ottimo cross di Losavio e Barrere di testa un minuto più tardi testa solo i riflessi di Fresia che si fa trovare preparato. All’85’ Pellacani colpisce un palo e sancisce anche la fine dei minuti regolamentari del match.

Ai rigori la spunta il Mestre grazie all’errore di Albo all’ottavo tiro dal dischetto.