FRESCHEZZA – A Valparaíso, città che guarda l’oceano e respira calcio, gli australiani si giocheranno il loro destino in un girone da brividi: Italia, Argentina, Cuba. E, nel cuore di questa avventura sportiva, c’è lui, Agosti, con la sua freschezza e il suo entusiasmo. «Sono molto felice di essere stato convocato per una competizione così importante – racconta -. È sempre un onore rappresentare la mia nazionale e far parte del gruppo».

ESORDIO CON GLI AZZURRI – Louis parte oggi (domenica 14 settembre). Prima, un ritiro di dieci giorni, arricchito dai test contro Nigeria e Ucraina. Poi si inizierà a fare sul serio: «Sarà davvero bellissimo affrontare Italia, Argentina e Cuba – continua Agosti –. Durante il torneo vorrei dare un contributo tangibile alla squadra: cercherò di segnare qualche gol, mentre con il gruppo proveremo a superare la fase a gironi e ad arrivare il più lontano possibile». L’esordio è in programma domenica 28 settembre (ore 23 italiane) contro gli azzurrini del commissario tecnico Carmine Nunziata. 

DA LONTANO – Anche in questo periodo, comunque, nel cuore di Agosti rimarrà uno spazio speciale per la Dolomiti Bellunesi: «Auguro buona fortuna ai miei compagni per le prossime partite: mentre sarò via, li seguirò da lontano». E allora la storia si sdoppia: da un lato, la Serie C con un collettivo in lotta per affermarsi nel panorama professionistico. Dall’altro, il Mondiale Under 20, destinato a spalancare le porte della ribalta internazionale a un ragazzo che sta sbocciando all’ombra delle Dolomiti. Due viaggi paralleli, legati da un filo invisibile.

Così Nicola Zanini dopo Dolomiti Bellunesi-Alcione Milano

FONTANAFREDDA (Pordenone) – Partita divertente tra due squadre che si affrontano a viso aperto e creano molto, si decide tutto nel primo tempo con il tap-in di Marconi ed il rigore di Zamparo.

Primo Tempo
Subito pericoloso l’Alcione dopo nemmeno due minuti con una botta da fuori di capitan Galli che viene deviata in angolo da Consiglio, la Dolomiti sembra in confusione e perde molti palloni pericolosi nei primi minuti.
Bellunesi che si fanno vedere per la prima volta al 10’ con un colpo di testa centrale di Agosti, ma è solo il preludio del gol che sblocca la partita al 13’, su un cross dalla sinistra Olonisakin costringe Agazzi al miracolo e sulla ribattuta il più lesto di tutti è Marconi che da due passi insacca.
Alcione che non si fa abbattere e prova a farsi rivedere nei minuti centrali del primo tempo pur non arrivando mai vicina al gol a cui invece va vicinissima la Dolomiti al 33’ con Mignanelli che a pochi passi dalla porta si fa recuperare da Bertolotti.
Colpo di scena al 40’, Invernizzi viene steso in area e si conquista un rigore che Zamparo trasforma senza patemi.
C’ anche spazio per una chiamata all’FVS da parte di Mister Zanini per una brutta entrata di Lopes su Saccani che però viene valutata solamente da cartellino giallo.

Secondo Tempo
Più intraprendenti i veneti all’inizio della seconda frazione, la prima vera occasione è al 59’ quando un tiro debole ma preciso di Mutanda viene tolto dall’angolino da Agazzi con un gran riflesso.
Al 65’ grande occasione per Zamparo che però spara addosso a Consiglio in uscita bassa, portiere che si supera nuovamente 30 secondi dopo su un gran tiro da fuori di Invernizzi
Al 71’ Mondonico gira bene di testa su suggerimento di Clemenza ma Agazzi fa una gran parata a sua volta e devia in angolo.
Nei 20 minuti finali il ritmo si abbassa leggermente e le occasioni diminuiscono da una parte e dall’altra, all’89 su un rinvio lungo di Agazzi, Saccani liscia il pallone e lascia Samele a tu per tu con Consiglio che però spreca malamente provando un tocco raffinato.
Finisce dunque con un pareggio giusto una partita divertente giocata a buona intensità da entrambe le squadre.

DOLOMITI BELLUNESI-ALCIONE MILANO 1-1

Marcatori: 13’ Marconi(D),42’ Zamparo(A)

Dolomiti Bellunesi (3-5-2): Consiglio; Gobetti, Alcides(46’ Barbini), Mondonico; Saccani, Burrai, Brugnolo(67’ Clemenza), Mignanelli, Agosti(46’ Mutanda); Olonisakin(83’Depaoli), Marconi(76’ Scapin). All.: Zanini
Alcione Milano (4-3-1-2): Agazzi; Bertolotti, Pirola, Ciappellano(80’ Giorgeschi), Scuderi; Lopes(46’ Bright), Invernizzi(76’ Olivieri), Galli(62’Lanzi); Pitou; Zamparo, Morselli(76’ Samele). All.: Cusatis
Arbitro: Sig. Lorenzo Massari di Torino

Ammoniti: 16’ Alcides (D),36 Brugnolo(D),43′ Mignanelli(D),45+1’ Lopes(A),53’ Burrai(D), 70’ Invernizzi(A),90+6’ Bertolotti(A)

Angoli: 8 – 7

Espulsi:

Recuperi: 3’pt, 5’st

PESO SPECIFICO – Siamo solo a metà settembre, ma lo snodo ha già contorni rilevanti: «È una sfida di un certo peso specifico, specialmente in questa fase. Siamo un gruppo in evoluzione e che, dopo la chiusura del mercato, ha completato il ciclo iniziale. La squadra sta imparando a conoscere il campionato, con i suoi pro e i contro, momenti buoni e altri meno buoni. Ora, però, è necessario completare un ulteriore step, nella consapevolezza che per noi ogni partita è una finale. E, vi assicuro, non è una frase retorica. Allo stesso tempo, anche in mezzo a qualche difficoltà non dobbiamo mai perdere la serenità che ci ha sempre contraddistinto. Ne sono convinto: possiamo dare vita a una buona stagione». 

RODATA – L’Alcione, abbonato agli 1-0 (il risultato è uscito per tre volte su tre nella ruota “orange”), ha strappato il bottino pieno alla Triestina e al Lumezzane: «È una squadra rodata e allenata al meglio da un tecnico come Giovanni Cusatis, alla quinta stagione sulla stessa panchina. Parliamo di un collettivo che ha vinto un campionato di Serie D nel 2024 e, nella scorsa annata, ha ottenuto una salvezza agevole. Insomma, ci attende un impegno ostico». I ragazzi di Zanini intendono cancellare il passivo del “Rigamonti-Ceppi”: «In settimana abbiamo parlato e lavorato tanto. Mi aspetto l’atteggiamento giusto, ma soprattutto di vedere dei miglioramenti e, in particolare, una maggior solidità». 

ASSENZE – Al quarto appuntamento legato alla Serie C Sky Wifi, la Dolomiti Bellunesi si presenta senza lo squalificato Milesi (fermato per due turni dal giudice sportivo) e tre infortunati: a Cossalter e Mazzocco, si è aggiunto bomber Toci, ai box per una una lesione muscolare ai flessori della coscia sinistra: «Dispiace quando un giocatore si infortuna – conclude Zanini -. In più, Eljon si stava esprimendo molto bene. Tuttavia, di fronte a contrattempi di questo tipo, ho sempre tirato dritto: ripeto, il dispiacere rimane, ma non è il caso di piangersi addosso. Ho piena fiducia nei ragazzi disponibili: siamo in ventidue e chi verrà chiamato in causa si farà trovare pronto». 

DESIGNAZIONE – A dirigere il faccia a faccia di Fontanafredda sarà Lorenzo Massari di Torino, coadiuvato dagli assistenti Badreddine Mamouni di Tolmezzo e Alberto Mandarino di Alba – Bra, con Mattia Drigo di Portogruaro nel ruolo di quarto ufficiale e Marco Munitello di Gradisca d’Isonzo nelle vesti di operatore FVS. Il match verrà trasmesso in diretta sul canale 255 di Sky: la telecronaca è affidata a Gioele Anni. 

I tagliandi possono essere acquistati online attraverso il circuito VivaTicket. Inoltre, la vendita sarà disponibile anche oggi (mercoledì 10), allo Zugni Tauro di Feltre, dalle 17.30 alle 20. E domani (giovedì 11), allo stadio di Sedico, dalle 17.30 alle 20. 

La società desidera informare che, per disposizione della Questura, il giorno della partita non sarà consentito l’ingresso dopo il fischio d’inizio: di conseguenza, oltre le ore 15. Si invitano pertanto i tifosi ad acquistare i biglietti in prevendita e a raggiungere lo stadio con largo anticipo, per garantire un accesso ordinato e agevole all’impianto. 

Così Nicola Zanini dopo Lecco-Dolomiti Bellunesi

LECCO 3

DOLOMITI BELLUNESI 0

RETI 20′ pt Tanco (L), 46′ pt Kritta (L), 50′ st Alaoui

LECCO (3-4-3) Furlan; Tanco, Battistini, Ferrini; Pellegrino (35′ st Mihali), Zanellato (19′ st Bonaiti), Mallamo (35′ st Metlika), Kritta; Furrer (19′ st Anastasini), Sipos, Galeandro (19′ st Alaoui) (Dalmasso, Costant, Marrone, Grassini, Voltan, Alaoui, Lovisa, Romani). All. Federico Valente.

DOLOMITI BELLUNESI (3-5-2): Consiglio; Barbini (19 st Alcides), Milesi, Mondonico; Saccani (19 st De Paoli), Brugnolo, Burrai, Clemenza (1′ st Agosti), Mignanelli; Toci (20′ pt Olonisakin), Marconi (33′ st Gobetti) Consiglio, Scapin, Mutanda, Masut, Gobetti, Piazza, Tavanti). All.: Nicola Zanini

ARBITRO Abdoulaye Diop di Treviglio

NOTE giornata serena e molto calda; spettatori 2550 circa dei quali 1636 abbonati e 914 paganti; angoli 5-4. Ammoniti: Saccani. Recuperi: 5′ nel 1° t. e 5′ nel 2° t. Espulso Milesi al 26′ st dopo Fvs chiesta dal Lecco

Foto: Giuseppe De Zanet

ALTA CLASSIFICA – A delineare il profilo della formazione guidata da Federico Valente è il tecnico dolomitico, Nicola Zanini: «Il Lecco è una squadra che abbiamo visionato più volte attraverso i filmati e, personalmente, ritengo sia di alta classifica. La rispettiamo moltissimo, ma allo stesso tempo non ci spaventiamo di fronte alla caratura di un avversario fisico, qualitativo e consapevole del proprio valore: andiamo a giocarci la nostra partita, come sempre. Pur sapendo che sarà un impegno molto complicato. Servirà una grande prova da parte nostra». 

NUOVI ARRIVATI – All’appuntamento, la Dolomiti Bellunesi si presenta con due punti, ottenuti in altrettante giornate di campionato. E senza Cossalter e Mazzocco. Ma alla rosa, nelle ultime ore, si sono aggiunti un paio di atleti di rilievo: Davide Mondonico e Thomas Scapin. Entrambi saranno a disposizione per la trasferta nella “città manzoniana”: «Finalmente il mercato è chiuso – sospira Zanini – e possiamo guardare avanti con un organico definito. Sono arrivati due nuovi ragazzi e, in settimana, abbiamo lavorato per inserirli nel gruppo. In generale, stiamo cercando di migliorare gli aspetti che in questo momento vanno corretti». Il mister si sofferma su Mondonico e Scapin: «Il primo è un difensore esperto, vanta un gran numero di partite in categoria e ha giocato per diverse squadre importanti. Scapin, invece, è giovane, anche se arriva da esperienze di Serie C. E ha tanta voglia di mettersi in mostra. Sono sicuro che ci daranno una mano». 

DESIGNAZIONE – Ad arbitrare l’incontro sarà Abdoulaye Diop di Treviglio, affiancato dagli assistenti Giulia Tempestilli di Roma 2 e Angelo Di Curzio di Civitavecchia. Davide Gandino di Alessandria è il quarto ufficiale e Gianluca Li Vigni di Seregno l’operatore al FVS. Il match verrà trasmesso in diretta sul canale 251 di Sky con la telecronaca di Antonio Nucera. 

BIGLIETTO DA VISITA – Classe 2002, nato a Cittadella, non si presenta con proclami altisonanti. Al contrario: il suo biglietto da visita è fatto di umiltà e generosità. Scapin è un elemento del reparto avanzato che non misura se stesso solo in gol, ma in scatti, in sacrifici, in triangolazioni: «Sono un attaccante di movimento a cui piace dialogare con i compagni, giocare insieme alla squadra e, allo stesso tempo, mordere la profondità», racconta. In fondo, lo dice pure il suo sorriso: per lui il calcio è una faccenda di collettivo. Il “noi” viene prima dell’“io”.

BAGAGLIO DI ESPERIENZA – Scapin conosce già questo campionato e questo girone. Lo ha respirato la scorsa annata, in maglia Union Clodiense Chioggia, con un contributo di 3 reti e un assist. E ora, all’ombra delle Dolomiti, è pronto a rimettere in gioco quel bagaglio di esperienza: «Questo è un ambiente che conosco e considero molto serio. In più, ritrovo delle persone con cui ho collaborato in passato e con le quali mi sono trovato benissimo». Fuori dal campo, Thomas è un ragazzo normale. Forse ancora più prezioso, per questo. «Sono tranquillo – dice –; il tempo libero lo trascorro con la famiglia e gli amici». Dentro al rettangolo verde, invece, è capace di trasformarsi: corsa, pressing, grinta, determinazione: «Voglio dare il massimo contributo al gruppo e divertirmi insieme ai miei nuovi compagni».

PIEDI PER TERRA – Ma Scapin non si lascia trascinare dai facili promesse. La Serie C, lo sa bene, è un torneo che non perdona. «È una categoria importante, ostica, ricca di difficoltà, in cui non esistono partite facili». E quando si tocca il tasto degli obiettivi personali, risponde con la sobrietà di chi ha i piedi ben piantati a terra: «Preferisco non sbilanciarmi troppo. L’obiettivo principale è ottenere la salvezza». E allora eccolo qui, con la maglia numero 9 e una nuova avventura davanti. Scapin non parla di sé, ma della squadra. E completa un reparto che abbraccia De Paoli, Olonisakin, Marconi e Toci. Dolomiti Bellunesi all’attacco, quindi. Già da domenica 7 settembre (ore 15), quando è prevista la sfida col Lecco, in terra lombarda

TRATTATIVA – Il centrale si è già aggregato al gruppo allenato da Nicola Zanini e non nasconde l’entusiasmo per la nuova avventura: «In questa scelta, a fare la differenza è stata la ferma volontà della società di ingaggiarmi. Sono molto contento che la trattativa si sia risolta per il meglio. In generale, mi hanno parlato benissimo di questo club: sono in una realtà che intende programmare al meglio e mettere basi importanti, anno dopo anno».

COMPLETO – Mondonico è il profilo ideale per arricchire il pacchetto arretrato: «Sono un giocatore molto fisico, ma anche con qualità tecniche. Durante la partita, inoltre, mi piace aiutare i compagni, essere sempre a loro disposizione». E, fuori dal rettangolo verde, sottolinea un aspetto altrettanto prezioso: «Sono un ragazzo tranquillo, solare. Adoro fare gruppo e divertirmi».

UN IMPEGNO PER VOLTA – L’obiettivo, ora, è calarsi subito nella nuova dimensione e portare il suo contributo per la causa dolomitica: «Intendo mettere a frutto le mie caratteristiche e crescere insieme al collettivo ogni giorno, per provare a raggiungere obiettivi importanti. In primis, vogliamo mantenere la categoria. Ma non guardiamo troppo oltre: concentriamoci su un impegno per volta. A quel punto vedremo realmente dove possiamo arrivare». A proposito del prossimo impegno, la formazione di Zanini sarà di scena domenica 7 settembre (ore 15), allo stadio “Rigamonti-Ceppi” per affrontare il Lecco. 

SOLIDITÀ – In definitiva, con l’arrivo di Mondonico la Dolomiti Bellunesi aggiunge centimetri, esperienza e solidità a una retroguardia chiamata a reggere l’urto della Serie C. E lo fa con un atleta che, a 28 anni, ha ambizione, personalità. E un desiderio che coltiva fin da quando era un esordiente: lasciare il segno. 

FRAMMENTO – Domenica scorsa, contro il Novara, è arrivato il momento che ogni bambino sogna: l’esordio in un campionato professionistico. In questo caso, la C. A quattro minuti dal novantesimo, sul punteggio di 1-1, il tabellone si illumina: compare il numero 11. Entra De Paoli. Il quale non ha neppure il tempo di guardarsi attorno: perché corre, accelera, spacca il campo in due. Costringe un avversario all’ammonizione, strappa applausi a scena aperta. È un frammento di partita, ma vale un romanzo. «È stata una giornata importante per me – racconta “Depa” –. Sono molto felice di aver debuttato in C con questa maglia. Ho cercato di dare il massimo, sfruttando le mie caratteristiche per provare a portare a casa i tre punti».

ECO DEL PASSATO – Nelle sue parole risaltano l’umiltà del presente e l’eco del passato. Perché Filippo non è solo un ragazzo che debutta, ma l’unico che può dire: io c’ero dall’inizio. «Aver sempre fatto parte di questa squadra è motivo d’orgoglio. Abbiamo vissuto momenti difficili, ma anche gioie immense, come la vittoria del campionato nella scorsa primavera. E vedere come la società si è migliorata anno dopo anno è stato incredibile».

PALCOSCENICO NAZIONALE – La storia di De Paoli è anche la storia di chi gli è stato accanto: «Il principale ringraziamento va ai miei genitori. Mi hanno sempre seguito e sostenuto». Una famiglia che lo accompagna e che, con lui, ha attraversato campi di provincia fino a vederlo calcare un palcoscenico nazionale. Ma il futuro non è una terra da contemplare: è un orizzonte da inseguire. E De Paoli lo sa: «Penso che i tifosi e la società meritino una squadra che lotti fino all’ultimo, cercando di realizzare gli obiettivi fissati all’inizio della stagione». 

FILO ROSSO – C’è chi debutta e chi ritorna. Lui, invece, non se n’è mai andato: al di là di una mezza stagione in prestito al Montebelluna. Filippo De Paoli è il filo rosso che lega l’alba e il presente della Dolomiti Bellunesi. E forse è questo a rendere il suo esordio un simbolo. Un passaggio di testimone fra ciò che era questo club. E ciò che vuole diventare. 

PREVENDITA – Nel frattempo, domenica 7 settembre (ore 15) i dolomitici saranno di scena al “Rigamonti-Ceppi”, dove sfideranno il Lecco: la vendita dei biglietti del settore ospiti (Curva Sud) è attiva all’interno del sito calciolecco1912.com e terminerà alle ore 19 del giorno antecedente la partita.

ESPERIENZA E QUALITÀ  – Cresciuto nelle giovanili del Milan, Mondonico è nato a Vimercate il 25 maggio di 28 anni fa. E vanta un curriculum di spessore, certificato dai 6 gettoni di presenza in B, nel Crotone (era l’annata 2021-2022), e da quasi 200 partite disputate in Serie C, con le maglie dell’AlbinoLeffe (ha difeso i colori blucelesti in 122 occasioni, arricchite da 7 reti), Ancona, Renate. E Campobasso, club con cui ha iniziato l’attuale campionato, nel girone B. «Parliamo di un giocatore che, in questa categoria, è un’autentica certezza – commenta il direttore sportivo dolomitico, Jacopo Giugliarelli -. Ha tanta esperienza, struttura fisica e qualità tecniche, a cui aggiunge l’incisività in zona offensiva. E, in particolare, sulle palle inattive. Siamo molto felici di averlo fra noi».

DOPPIA CHIAMATA – Scapin, invece, compirà 23 anni il prossimo 18 ottobre: dopo aver ben figurato in Serie D tra Campodarsego e Cartigliano (in territorio vicentino ha chiuso il torneo in doppia cifra), si è meritato una doppia chiamata nella terza serie per ordine di importanza: prima dall’Olbia, poi dall’Union Clodiense Chioggia. «Abbiamo grande fiducia in Thomas – afferma il direttore dell’area tecnica, Simone Bertagno -. È un elemento che riteniamo possa completare il reparto e integrarsi al meglio con gli altri attaccanti. Si tratta di un prospetto giovane, è classe 2002, ma ha già due annate di C alle spalle».

SEMINA ESTIVA – Il lavoro, al di fuori del rettangolo verde, è terminato. Ora tocca alla squadra mettere a frutto quanto seminato in un’estate di grandi cambiamenti: «Siamo soddisfatti dell’organico – concludono dalla dirigenza – ma sarà sempre il campo a dare il giudizio definitivo rispetto al nostro operato. E a dire se raggiungeremo i nostri obiettivi. In ogni caso, il gruppo si è espresso su buoni livelli in questo avvio di stagione. Ora la speranza è di ottenere più punti possibili».

STREMATO – «Siamo stati abbastanza sfortunati – è il commento del trentaduenne laterale, originario di Cantù -. Il match poteva essere nostro, soprattutto se si considera la mia occasione nel finale. Ma – sorride – sono arrivato stremato: volevo mettere la palla in mezzo e invece l’ho presa male. Peccato, queste sono sfide che andrebbero condotte in porto. Anche perché le occasioni le abbiamo avute. Dobbiamo migliorare tanto, però siamo sulla strada giusta». 

STRINGERE I DENTI – Oltre all’intraprendenza manifestata per larghi tratti, la Dolomiti Bellunesi ha saputo stringere i denti nei momenti di difficoltà. E di massima pressione dell’undici di Novara: «Al di là dell’inizio di secondo tempo, in cui abbiamo dato spazio ai nostri avversari, ci siamo espressi bene. E il pari, in definitiva, sta un po’ stretto. In ogni caso, è necessario concretizzare sotto porta, quando ci capitano le occasioni». Mignanelli non nasconde la sua fiducia: «La squadra ha una buona personalità, stiamo crescendo. Abbiamo tanti giovani in gruppo e sono convinto che, giocando, prenderanno progressivamente coraggio e consapevolezza nei loro mezzi». 

VERSO LECCO – Nel frattempo, domenica 7 settembre (ore 15) i dolomitici raggiungeranno ancora una volta la Lombardia. Dopo Brescia, contro l’Union in Coppa Italia, e Zanica, per rompere il ghiaccio in campionato con l’AlbinoLeffe, è il turno di Lecco, dove Burrai e compagni affronteranno una delle realtà più attrezzate del girone: reduce da un pari al “Nereo Rocco” di Trieste, la squadra allenata da Federico Valente ha ottenuto 4 dei 6 punti a disposizione. E, nel fortino di casa, ha già superato l’Ospitaletto Franciacorta: «La speranza – conclude Mignanelli – è quella di raccogliere di più rispetto a quanto stiamo seminando».