La sfida del Briamasco tra Trento e Cittadella prende il via con un dato curioso che accompagna il fischio d’inizio: le due squadre tornano ad affrontarsi dopo trentadue anni, dall’ormai lontano 5 dicembre 1993. Il pubblico spinge, la partita parte e il Trento crea subito il primo squillo. Al 3’ Capone scambia con Chinetti e calcia di destro dal limite: pallone a lato, ma il segnale è chiaro. Due minuti più tardi è nuovamente la squadra di Tabbiani a rendersi pericolosa: Pellegrini punta la porta e conclude dal limite, pallone che sfiora il palo. Il Cittadella fatica a prendere ritmo e il Trento continua ad avanzare. All’11’ altra sortita gialloblù, anche questa senza concretezza, mentre al 12’ i granata vivono una fase di evidente difficoltà, schiacciati nella propria metà campo. Il Trento insiste e al 18’ sfiora il vantaggio con la più grande occasione del primo tempo: Aucelli crossa dalla destra, Pellegrini calcia al volo da pochi passi, ma la sfera si alza sopra la traversa. Il Briamasco trattiene il fiato. Il Cittadella prova a scuotersi con qualche azione sporadica, come quella elaborata da Rizza al 28’, ma la conclusione finisce alta. Il Trento resta più brillante, più presente, più convinto. Nel finale di tempo le emozioni arrivano soprattutto dal ricorso all’FVS: prima per un presunto fallo su Maffei, poi per un contatto in area su D’Alessio. In entrambe le situazioni il check si conclude senza irregolarità. All’intervallo il risultato resta fermo sullo 0-0, con i gialloblù più incisivi e il Cittadella comunque vivo negli ultimi minuti prima della pausa.

La ripresa inizia senza cambi e ricalca lo stesso copione: ritmi bassi, Trento più propositivo, Cittadella attento ma poco incisivo. Giannotti ci prova subito, al 47’, ma il destro sorvola la traversa. Capone risponde al 62’ con un sinistro dai 25 metri che termina alto. Iori, nel tentativo di dare una scossa, cambia volto all’attacco con l’ingresso di Diaw e Falcinelli, mentre Tabbiani risponde con Sangalli e Benedetti per mantenere freschezza e intensità. La partita resta bloccata fino al 75’, poi improvvisamente si accende. Il Trento spinge con più decisione e costruisce tre clamorose occasioni in pochi minuti: prima Capone impegna Zanellati su calcio piazzato, poi Fiamozzi colpisce di testa trovando una parata mostruosa del portiere granata. Infine, un altro colpo di testa di Corradi non crea problemi ma conferma che il Trento ora vede la porta. L’arrivo dei cambi porta nuove energie: Corallo entra per dare profondità e proprio da un suo cross nasce l’episodio decisivo. All’87’ Gaddini interviene con il braccio largo in area: prima il Trento protesta, poi il Cittadella tenta un contro-check, ma l’arbitro viene richiamato al monitor. Le immagini parlano chiaro: è rigore. Il Briamasco trattiene il fiato mentre Capone si sistema il pallone sul dischetto. Il check si conclude, il rigore è confermato. Al 90’ il numero 18 del Trento calcia con freddezza, spiazza Zanellati e realizza il gol del vantaggio. Esplode lo stadio, esplode la squadra di Tabbiani: è 1-0. Il finale è nervoso: arrivano i gialli per Diaw e per Amatucci, il recupero è corposo, ben sette minuti, e il Cittadella prova un ultimo assalto, ma senza creare vere occasioni. Il Trento gestisce, cambia ancora con l’ingresso di Cappelletti al 94’ e difende ogni palla con lucidità. L’ultimo fischio libera la festa gialloblù: la gara che per trentadue anni era rimasta sospesa nella memoria si chiude con una vittoria pesantissima, costruita con pazienza, coraggio e un finale da squadra vera.

TRENTO – CITTADELLA 1-0
Marcatori: 91′ Capone (R)

TRENTO (4-3-3): Tommasi, Fiamozzi, Trainotti (C), Corradi; Aucelli, Fossati (66′ Sangalli), Giannotti; Capone (95′ Cappelletti), Pellegrini (80′ Corallo), Chinetti (66′ Benedetti).
A DISPOSIZIONE: Barlocco, Rubboli, Meconi, Fedele, Castelli, Triacca, Genco.
Allenatore: Luca Tabbiani

CITTADELLA (3-5-2): Zanellati; Salvi, Redolfi, Crialese; D’Alessio, Vita (C) (70′ Gaddini), Pavan (81′ Verna), Amatucci, Rizza (70′ De Zen); Rabbi (63′ Diaw), Castelli (63′ Falcinelli).
A DISPOSIZIONE: Cardinali, Anastasia, Casolari, Desogus, Verna, Egharevba, Gobbato, Gatti, Bunino.
Allenatore: Manuel Iori

ARBITRO: Mattia Nigro (Prato)
Assistenti: Consonni (Treviglio) e Nechita (Lecco)
IV Uomo: Terribile (Bassano Del Grappa)
FVS: Tomasi (Schio)

NOTE:
Ammoniti: Fossati, Salvi, Giannotti, Diaw, Amatucci
Espulsi: nessuno
Angoli: 6 – 1
Recupero: 1′ e 7′
Spettatori: 1.300 (205 ospiti)

TRENTO (4-3-3): Tommasi; Triacca, Corradi, Cappelletti, Maffei; Aucelli, Sangalli, Giannotti; Chinetti, Pellegrini, Capone. All. Tabbiani

CITTADELLA (3-5-2): Zanellati; Salvi, Redolfi, Gatti; D’Alessio, Vita, Casolari, Amatucci, Crialese; Rabbi, Castelli. All. Iori

Queste le dichiarazioni di Manuel Iori alla vigilia di Trento-Cittadella

Queste le dichiarazioni di Aimo Diana dopo Cittadella-Brescia

Queste le dichiarazioni di Manuel Iori dopo Cittadella – Brescia

Cittadella-Union Brescia 1-1

Cittadella (3-5-2): Zanellati, Salvi, Amatucci, Casolari(54’ Pavan), Crialese, Vita(76’ Gaddini), D’Alessio, Gatti (46’ Rizza), Redolfi, Falcinelli(76’ Rabbi), Castelli (87’ De Zen) A disposizione: Squizzato, Cardinali, Diaw, Desogus, Verna,Cecchetto, Gobbato, Bunino All Manuel Iori

Union Brescia (3-5-2): Gori, Sorensen (81’ Vido), Pasini, Mercati(81’ Fogliata), Di Molfetta, Balestrero, Cisco, De Maria (69’ Boci), Zennaro, Silvestri(87’ Valente), Cazzadori (69’ Armati) A disposizione: Liverani, Damioli, Rizzo, Vesentini, All Aimo Diana

Arbitro: Francesco D’Eusanio di Faenza, Assistenti Di Meo di Nichelino e Merciari di Rimini; Quarto Ufficiale: Kovacevic di Arco Riva; Operatore FVS: Tesi di Padova

Reti: 79’ Rabbi, 91’ Vido

Di Roberto Pintore

Scontro d’alta quota tra Cittadella e Union Brescia smaniose di tornare presto nel campionato cadetto. All’inseguimento del rullo compressore Lanerossi Vicenza di mister Gallo con ben 42 punti in classifica, primo con merito in graduatoria e forte di 13 vittorie, 3 pareggi e zero sconfitte in 16 gare giocate. Biancorossi che ieri hanno liquidato, si fa per dire, l’inseguitore Lecco battendolo.

Granata locali di Iori che arrivano ad affrontare i bresciani con alle spalle sette vittorie consecutive, tutte con una sola rete di scarto.

Lombardi invece reduci da due pareggi contro Ospitaletto e Vicenza che vogliono vincere per conquistare la seconda piazza ai danni dei lariani di mister Valente.

Dall’inizio le due squadre partono in pratica a specchio, utilizzando il medesimo modulo (3-5-2). Vogliono mettere sul rettangolo verde, tanta intensità ed intelligenza calcistica. Disponendo di due organici di provata qualità. Si gioca in una serata molto fredda il 33esimo match tra le due formazioni. Al 3’ colossale occasione per i padroni di casa con Castelli che solo davanti alla porta non aggancia per un soffio il pallone.

Il Cittadella comanda le operazioni. l’Union Brescia agisce con furbizia di rimessa. Al 23’ De Maria bravo a scaricare su Zennaro ma esce benissimo il portiere Zanellati dei granata, che lo anticipa. Al 32’ Sorensen può trafiggere Zanellati ma Gatti lesto interviene gettando il pallone in calcio d’angolo. Al 37’ si fa vivo di testa Silvestri ma la sua conclusione è alta sopra la traversa. Al 41’ ancora il Brescia con un tracciante di Di Molfetta con Zanellatti che si oppone da campione.

Al 44’ altra grande parata del solito Zanellati su conclusione dalla lunetta di Cisco. Ed un minuto Balestrero per i bresciani sfiora il palo con una conclusione chirurgica.

Nella ripresa le due brigate continuano ad affrontarsi, senza nessun timore reverenziale. Al 47’ tiro da fuori area di Salvi per il Cittadella ma il portiere avversario para con facilità. Al 48’ e al 50’ due occasioni ancora per i locali con D’Alessio che tira a colpo sicuro ma il portiere Gori vola e chiude alla grande lo specchio nelle due azioni. Al 59’ telefonata di D’Alessio. Il Cittadella aumenta il ritmo e gioca il tutto per tutto avanzando il baricentro offensivo. L’Union Brescia controlla con ordine tessendo una fitta ragnatela a centrocampo. 

Ma al 79’ segna Simone Rabbi che da fuori porta su errore in disimpegno di Silvestri, fulmina da fuori area il portiere dell’Union Brescia Gori. Ma negli otto minuti di recupero concessi dal direttore di gara, al 91’ si gira bene in area la punta Luca Vido un ex, che pareggia facendo gridare di gioia dalla panchina mister Aimo Diana. La gara si chiude con Pavan che tira da fuori area ma il portiere Gori gli dice di no.

CITTADELLA (3-5-2): Zanellati; Salvi, Redolfi, Gatti; De Zen, Vita, Verna, Amatucci, Crialese; Castelli, Rabbi. All. Iori

BRESCIA (3-5-2): Gori; Sorensen, Pasini, Rizzo; Cisco, Balestrero, Zennaro, Mercati, De Maria; Di Molfetta, Cazzadori. All. Diana

«Pensiamo alla squadra di Diana e metterò in campo chi è più affidabile. Non penso al Trento, perché nel calcio cambia tutto in un attimo. L’obiettivo è solo il Brescia.

«Mi porto dentro che questo gruppo ha grande forza mentale. In termini di testa ci siamo, stiamo godendo nel difenderci in un determinato modo, ma dobbiamo migliorare in altri aspetti. Sicuramente tanti aspetti positivi ci sono, ma siamo un gruppo che non vuole accontentarsi. Abbiamo grandi margini di crescita. La partita di Lecco è stata particolare. L’adattamento al terreno di gioco è stato difficoltoso, abbiamo regalato occasioni ai ragazzi di Valente, sbagliando un sacco di palloni. Il Lecco ha fatto una grande partita, ma abbiamo contribuito anche noi su questo aspetto. Noi siamo rimasti lì, concentrati e attaccati alla gara. Abbiamo trovato l’episodio, che questa volta ci ha premiati».

«Vicenza, Brescia e Lecco sono sempre state li. L’evoluzione del campionato varia di settimana in settimana. Il nostro percorso è ancora lungo, noi ci stiamo arrivando ora. In questo momento parlare di decisivo ha poco senso. Noi come idea resta quella di sempre: una partita alla volta.».

Analizzando gli avversari, sottolinea: «Il Brescia è molto forte e contro il Vicenza hanno giocato molto bene. Stanno bene mentalmente ed hanno giocatori forti. Il collettivo è tosto, con una base proveniente dalla Feralpi. Sono un gruppo unito che lavora bene. Hanno dati importanti per il girone che sta facendo».

Sul piano generale e sui singoli: «Falcinelli mezzala faceva parte del piano gara. Ha fatto un’ottima partita, anche a livello di sacrificio. Non l’abbiamo messo nelle condizioni di toccare tanti palloni. Gaddini? Tocchi un punto dolente nei miei confronti. A lui posso chiedere poco. Non gioca da tante partite, ma si allena sempre a 2000 all’ora. Per le caratteristiche che ha predilige certe cose. Ci tengo molto a lui ed è un professionista esemplare. Con il cambio di modulo è stato penalizzato, ma credo in lui. Lo stiamo provando come mezzala, con grandi margini di miglioramento. Ora stravolgere qualcosa mi è difficile, ma è un giocatore con caratteristiche importanti ed è un ragazzo straordinario. Mi sento io in difetto con lui in questo caso».

Queste le dichiarazioni di Manuel Iori alla vigilia di Cittadella-Brescia

Il tecnico parte da un punto fermo: «Il Lecco non meritava di perdere, assolutamente. Ha fatto una buonissima partita». Lo ribadisce con convinzione, riconoscendo il dominio territoriale dei blucelesti e le difficoltà dei suoi a uscire dalla pressione. «Oggi abbiamo creato pochissimo, anzi niente» aggiunge, spiegando come il campo e l’aggressività avversaria abbiano complicato ogni tentativo di costruzione.

Ma Iori non rinnega la scelta strategica: «Avevamo preparato una partita non dico attendista, ma non volevamo concedere troppi spazi. La prima cosa che avevo chiesto era di mantenere le distanze». Una gara, dunque, impostata sulla compattezza e sulla sofferenza. «Adattarsi a un campo così è complicato per chi non è abituato» precisa, giustificando le difficoltà tecniche mostrate dalla squadra soprattutto nel primo tempo.

Quando gli viene chiesto se il Cittadella possa inserirsi nella corsa al primo posto, Iori è netto: «Oggettivamente il Vicenza sta facendo un campionato a sé. Bisogna riconoscere che sta facendo cose strepitose». Poi aggiunge: «Noi siamo partiti male e quei punti persi pesano. Dobbiamo cercare di mangiare terreno il più possibile e vedere dove saremo alla fine». Nessuna illusione, ma nemmeno resa.

Sul clima attorno alla squadra, dopo aver parlato nei giorni scorsi di eccessiva negatività nonostante la striscia positiva, il tecnico non cambia postura: «Sicuramente non abbiamo fatto una buona prestazione, ma abbiamo portato a casa tre punti». E ribadisce: «Ci sono situazioni in cui potevamo fare meglio nelle ripartenze. Però i ragazzi hanno fatto bene quello che avevo chiesto».

Tra autocritica e soddisfazione misurata, emerge l’immagine di un allenatore che tiene i piedi ben piantati a terra. Uno che non si nasconde dietro la fortuna, che non cala il livello d’esigenza nemmeno quando la classifica sorride. E che, soprattutto, sa quanto conti vincere anche nelle serate in cui si soffre più del solito.

Il Cittadella, intanto, vola. E Iori lo tiene saldo al terreno.

LECCO – Un Cittadella scatenato non si ferma più e centra la settima vittoria consecutiva mettendo nel mirino il secondo posto, ora distante solo tre punti. Il Vicenza, intanto, aumenta il vantaggio sul Lecco, ora a nove punti di distanza dalla vetta.

Scontro tra titani nella giornata di serie C. Di fronte la seconda della classe bluceleste di mister Federico Valente e il Cittadella di Manuel Iori arrivata alla sesta vittoria consecutiva in campionato. Che guardano da dietro la capolista Vicenza di Gallo in testa al girone A con 39 lunghezze.

Lo Stadio Mario Ceppi di Lecco in una fredda serata, si tinge a festa, ospitando il clou match.  

Al 1’ prima ghiotta occasione per i padroni di casa con un piattone in area di Sipos ma il portiere ospite Zanellati para. Al 5’ si fa ora sotto Galeandro che in area devia con la punta del piede in porta ed ancora Zanellati dice di no. L’avvio di Rizzo è soci è davvero prepotente. Il Cittadella è rintanato nella propria metà campo.  Ma al 25’ tiro degli ospiti con Castelli che tira debole sul portiere del Lecco.

Al 31’ nuova occasione per Sipos che in area tira sul portiere che gli chiude benissimo lo specchio della porta. 

Un minuto dopo risponde Rabbi ex Spal, per il Citta ma il suo tiro in mezza rovesciata è alto di poco.

L’intensità è alta e la voglia di superarsi pure.

Il Lecco fa la partita, il Cittadella attende e riparte con slancio.

Al 38’ tiro cross di Battistini e il portiere abbranca il pallone sulla linea, senza che nessun attaccante bluceleste ne approfitti.

Il primo tempo combattuto si conclude con una rasoiata al 43’ di Zanellati che termina a lato e un minuto più tardi di Voltan con “paratona” di Zanellati.

Il secondo si apre come il primo con il Lecco che si fa nuovamente pericoloso al 2’ con Metlika che tira da fuori area e mette i brividi a Zanellati. Al 53’ cross di Kritta per Sipos ex Trento che non riesce ad agganciare il pallone sotto porta. Al 61’ Galeandro spreca a tu per tu con Zanellati. Al 68’ colpo di testa di Tanco alto di poco.  Al 83 tocca il pallone con la mano in area Zanellato è l’arbitro da pochi passi fischia il calcio di rigore. Il Lecco chiama l’intervento del FVS, ma dopo il check il direttore di gara conferma il rigore. Tira Castelli e al 85’ il Cittadella passa in vantaggio. Una quasi beffa per il Lecco che ha creato tantissimo. Il Lecco non ci crede e si getta a capofitto in attacco.

Ma nei cinque minuti di recupero non succede più niente con il Lecco che al triplice fischio finale, che esce amareggiato dal campo e che domenica prossima andrà nella tana del Vicenza. Mentre il Cittadella lunedì  1 Dicembre ospiterà l’Union Brescia.

LECCO 0

CITTADELLA 1

MARCATORI  40′ st Castelli (C) su rigore 

LECCO (3-4-2-1) Furlan; Battistini, Tanco, Romani; Rizzo (24′ st Pellegrino), Zanellato, Metlika (41′ st Bonaiti), Kritta; Voltan (41′ st Mihali), Galeandro (24′ st Alaoui), Sipos.

In panchina: Dalmasso, Constant, Marrone, Grassini,  Ndongue, Lovisa, Anastasini.

Allenatore: Federico Valente

CITTADELLA (3-4-3): Zanellati; Salvi, Redolfi, Cecchetto (35′ st Gatti); De Zen (14′ st D’Alessio), Verna, Amatucci, Crialese; Castelli, Falcinelli (38st Bunino), Rabbi (14’st Pavan). 

In panchina: Cardinali, Djbril, Diaw, Casolari, Desogus, Gaddini, D’Alessio, Rizza. 

Allenatore: Manuel Iori

NOTE serata fredda, terreno in discrete condizioni; spettatori 2.383 (abbonati 1.636, paganti 747); angoli: 4-0. Ammoniti: De Zen, Cecchetto, Zanellato. Recuperi: 1′ nel 1° t. e nel 2° t. Sostituito dall’undici titolare Marco Frigerio che si è infortunato nel riscaldamento con Davide Voltan

ARBITRO Jules Roland Andeng Tona Mbei di Cuneo

LECCO (3-4-2-1): Furlan; Battistini, Tanco, Rizzo; Kritta, Metlika, Pellegrino, Voltan; Frigerio, Zanellato; Sipos. All. Valente

CITTADELLA (3-5-2): Zanellati; Salvi, Redolfi, Cecchetto; De Zen, Verna, Pavan, Amatucci, Crialese; Castelli, Rabbi. All. Iori

Qualche segnale positivo arriva invece dagli acciaccati: «Desogus ha avuto una contrattura ed è stato fermo tre giorni; Bunino ha la caviglia gonfia ma si è allenato; Salvi ha avuto un fastidio ma ha fatto tutto nella rifinitura». Scelte che Iori definirà solo all’ultimo: «Sto facendo valutazioni. Non penso solo all’avversario, ma alle condizioni della mia squadra e al tipo di gara che troveremo. Il campo potrebbe essere in una situazione particolare».

Sulla sfida con il Lecco, Iori non usa giri di parole: «È uno scontro importante, la classifica lo dice. Non lo definirei uno snodo, ma una bella partita da giocare». Il rispetto per l’avversario è evidente: «A inizio anno il Lecco l’avevo messo tra le squadre che potevano stare davanti. Conosco bene il loro allenatore: è preparato, meticoloso, con idee precise. Sarà una gara da battaglia, con tante letture da fare e in uno stadio caloroso».

Il tecnico si sofferma anche sulla fisicità avversaria: «Lecco è una delle squadre che vince più duelli. È un aspetto che abbiamo valutato: hanno giocatori con caratteristiche molto offensive, soprattutto nei quinti. Quando hanno campo diventano fastidiosi e nei duelli sono forti».

Le assenze in mediana costringeranno a cambi obbligati: «Chi entrerà farà il suo. Siamo una rosa ampia e in questi momenti si misura la forza del gruppo. Sono sicuro che chi giocherà manterrà il livello degli altri».

Dalle ultime due gare Iori porta con sé soprattutto la continuità: «Abbiamo mostrato solidità e capacità di soffrire. Ci sono stati aspetti buoni e altri meno buoni: abbiamo insistito sui punti in cui abbiamo fatto peggio». Uno dei temi centrali è la gestione delle scelte in zona offensiva: «Abbiamo valutato alcune decisioni sbagliate nei momenti topici dell’azione. Dobbiamo migliorare per costruire più situazioni pericolose».

Su cosa si aspetta dal match? «Vorrei vedere una partita vera, maschia, sapendo che ci sarà da battagliare. Il Lecco è in forma, gioca un buon calcio. Voglio una squadra consapevole di ciò che è e pronta a giocarsi una bella partita».

Iori accoglie i complimenti, ma rifiuta l’idea di una partita sofferta: «Se soffriamo così tutte le partite e le vinciamo, sono contento», ribadisce. Per lui, concedere un’occasione al 43° della ripresa significa aver controllato l’incontro per quasi tutta la gara. E proprio lì nasce la sua richiesta alla stampa di cambiare prospettiva: dopo sei successi di fila, serve parlare anche di ciò che funziona, non solo delle sbavature.

Il tecnico analizza con precisione chirurgica i dettagli: la scalata sbagliata sul cross finale, le scelte poco lucide negli ultimi trenta metri, le occasioni non sfruttate per chiudere il match. Ma non c’è rimprovero, semmai un’aspettativa crescente verso una squadra che sta mostrando identità e consapevolezza. «Avere un po’ più il pallone ci permetterà di creare più occasioni», afferma, segnalando il passo successivo da compiere dopo aver ridotto il possesso nelle ultime uscite.

C’è spazio anche per i singoli, Cecchetto, al primo gol tra i professionisti: una soddisfazione grande per il tecnico: “L’ho visto crescere e ne riconosco limiti e potenzialità. Ma l’idea guida resta collettiva: il possesso, la gestione, la continuità non sono responsabilità di un reparto o di un giocatore, bensì della squadra intera».

Le prossime sfide, con Lecco, Brescia e Trento, non spaventano Iori. Anzi, la trappola era questa gara, come ammette senza mezzi termini: «Serviva mettere un timbro, dare un segnale, dimostrare che il filotto non era frutto del caso». Il Cittadella l’ha fatto, e ora può guardare avanti senza perdere umiltà. «Non dobbiamo abbassare la guardia», ammonisce il tecnico, consapevole che il vero salto arriverà solo mantenendo alta l’intensità.

Sei vittorie non si vincono per caso. E il Cittadella, oggi, sembra averlo capito meglio di chiunque altro.