Palermo-Venezia, Zamparini: “Non mi emozionerò più di tanto, ma sono contento per Tacopina! Lo stadio? Gli auguro di riuscirci, ma…”
mercoledì 29 Novembre 2017 - Ore 12:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
[…] Il fuoco arde come sempre nel petto dell’arzillo 76enne Maurizio Zamparini, per quanto ormai solo patron di un club rosanero formalmente presieduto dal commercialista Giovanni Giammarva e con il cartello vendesi affisso da qualche anno. Fatto sta che sabato (ore 18) il Palermo ospiterà proprio il suo ex Venezia per quella che classifica alla mano è una sfida di vertice.
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«Sì, per me è una sorpresa ritrovarmi di nuovo contro il Venezia, non me l’aspettavo così presto, d’altra parte due anni fa noi eravamo in A e loro nei dilettanti. Non credo mi emozionerò più di tanto, di quei 15 anni ho molti bei ricordi ma ormai molto lontani. Sono contento per Tacopina, questo sì».
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Tacopina continua a garantire che costruirà il nuovo stadio, obiettivo fallito da Zamparini. «Gli auguro di riuscirci, ma non è facile, perché un conto è costruire lo stadio, un altro mantenere una squadra ad un certo livello. Uno stadio con 100 milioni magari lo fai, poi però una Serie A ne costa 40-50 il che significa che devi fatturarne più del doppio. Servono garanzie bancarie e finanziatori veri e forti». Nei mesi scorsi Tacopina aveva accolto la richiesta d’aiuto di Zamparini per vendere il Palermo. «Mi ero rivolto a lui ma sono ancora a caccia di acquirenti, la sua cordata si era rivelata inconsistente. Il nostro calcio è sempre meno appetibile per gli investitori, preferiscono l’Inghilterra e non solo. Da quattro anni cerco gente seria cui passare la mano, non ho più l’età, spero di riuscirci prestissimo». A 15 anni di distanza, sinceramente, si è mai pentito di aver lasciato la laguna? «Mah, da voi avevo contro gli ultras dei centri sociali, guidati da quel Luca Casarini che mi perseguita visto che è venuto a vivere a Palermo. Me ne andai perché ero troppo amareggiato: quando andai in curva per la questione delle maglie fui preso a sputi. Nessuno sarebbe rimasto al posto mio».
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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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