Vicenza-Triestina, Godeas: “Finalmente tornano i derby seri! E l’Alabarda può giocarsela alla pari divertendo…”
giovedì 19 Ottobre 2017 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Se mi ricordo di quella sera al Menti? E come si fa a dimenticare quella serata?». Già, come può Denis Godeas scordare il 25 giugno 2005, quando con una doppietta chiuse i conti nel play-out salvezza con il Vicenza (già battuto 2-0 al Rocco) e decretò la permanenza della Triestina in serie B? Il settore dei tifosi alabardati al Menti era stracolmo con tanto di sindaco Dipiazza al seguito, mentre a Trieste era stato allestito un mega schermo in piazza Unità per permettere agli altri tifosi di seguire la partita.
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E adesso, finalmente, dopo tanti anni di assenza lunedì la sfida col Vicenza ritorna. Ed è un sollievo anche per Godeas: «Sia chiaro, con tutto il rispetto possibile per una squadra dove ho anche giocato, ma a sentire parlare di derby con l’Ufm oppure anche col San Luigi, conoscendo la storia della Triestina, mi veniva un po’ di tristezza e faceva male al cuore. Ora l’Unione torna nel suo habitat naturale, ai derby con Vicenza e Padova, anche se la reale dimensione sarebbe la serie B, ma intanto stiamo parlando finalmente di calcio, di contesti più seri, di tifoserie importanti. E con tutto il bene che posso volere al Monfalcone, una cosa è giocare con l’Ufm, un’altra col Vicenza. La Triestina in questi anni ha calcato campi assurdi per la sua storia, ora fa bene al cuore tornare in certi campi». Campi nei quali, Godeas ne è convinto, la Triestina non va certo in gita ma come protagonista: «Credo che al Menti gli alabardati possano giocarsela alla pari. Il Vicenza è dato fra le favorite, la Triestina è la classica squadra rompiscatole. Non deve vincere, ma potrebbe farlo con chiunque, è una squadra tosta, se ci sono intensità e gambe viste con la Fermana, si può vincere su qualsiasi campo. La cosa migliore di questa annata è quella di essere competitivi senza l’obbligo di arrivare chissà dove. E a parte un po’ di negatività che la Triestina si porta dietro a ogni partita persa, la gente ha capito che la squadra è in gamba. Soprattutto c’è la consapevolezza di potersi divertire. E non è poco».
(Fonte: Il Piccolo. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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