Venezia, Domizzi: “Siamo ancora all’inizio, dobbiamo andare avanti a testa bassa”
lunedì 25 Settembre 2017 - Ore 08:20 - Autore: Staff Trivenetogoal
Maurizio Domizzi, difensore arancioneroverde, dopo la sconfitta subita in casa contro il Parma, ha dichiarato di essere amareggiato, soprattutto per come è maturato il risultato: “Dopo sei partite, abbiamo avuto l’ulteriore conferma che le gare sono molto simili e si decidono su episodi. Non puoi quindi prescindere dall’atteggiamento agonistico. Dispiace perché oggi, forse anche perché sono stati una squadra che si difendeva bassa, come la nostra, ci hanno lasciato un po’ più il pallino del gioco in mano, e rispetto alle altre partite avevamo fraseggiato meglio, avuto più possesso palla, e paradossalmente abbiamo perso. Ma siamo ancora all’inizio, non dobbiamo guardare troppo alla classifica ed al risultato, dobbiamo continuare ad insistere su quello che di buono abbiamo fatto nelle singole partite, anche in quelle dove, magari, abbiamo giocato non benissimo eppure abbiamo raccolto i tre punti, a differenza del match contro il Parma, dove abbiamo giocato meglio e raccolto zero, quindi bisogna continuare ad insistere su quello e, piano piano, costruire, perché la nostra è una squadra alla fine abbastanza nuova; ci sono diversi giocatori che, in questa categoria, non hanno poi giocato molto, inoltre tanti ragazzi sono arrivati, purtroppo, a fine mercato, quindi non potevano avere la condizione ottimale già a settembre. Ma bisogna andare avanti a testa bassa”. Finora il Venezia ha subito due reti entrambe da corner. Sfortuna o altro? “No, non c’è niente, nel senso che quando prendi goal è sempre un goal. Se subisci in contropiede è perché la squadra è troppo sbilanciata, se invece accade su azione, la difesa è scarsa, e se lo prendi su calcio d’angolo cambia poco. Soprattutto adesso, all’inizio, poi è ovvio che, se nel corso di dieci-quindici partite questo, oppure altro, diventa un fattore determinante, allora si potrà pensare che il problema è quello, ma non credo assolutamente”. E allora come mai, a tuo avviso, in queste sei partite avete fatto fatica ad essere pericolosi, come avreste voluto? “Credo che ciò sia dovuto al fatto che magari avevamo tenuto minor possesso di palla rispetto all’ultimo match disputato, perché magari gli avversari ti pressavano più alti e te lo concedevano meno; ma penso che sia una prerogativa di tutte le partite, perché poi, se guardiamo anche al rovescio della medaglia, in tutte e sei queste gare gli altri non hanno poi fatto dieci tiri in porta a match, quindi tutte le squadre fanno fatica. Quando l’atteggiamento delle squadre è quello, perché deve essere quello, cioè l’agonismo è quello, la tensione è quella, tutti fanno fatica. Se poi parliamo di possesso, di fraseggio e di tutto il resto, si può e si deve migliorare. Contro il Parma abbiamo fatto un bel passo avanti, da quel punto di vista, però nelle altre gare entrambe le squadre hanno faticato a tirare in porta, ci sono state poche occasioni lampanti da goal, se non su calci piazzati o su contropiedi oppure su azioni del genere”.
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