Udinese, Gino Pozzo: “Maxi Lopez, Perica, Scuffet, Delneri e i tifosi: ecco cosa mi aspetto…”
giovedì 14 Settembre 2017 - Ore 15:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Scusi Pozzo, perché non prendere Pavoletti o un altro bomber “di grido”? Perché vendere Thereau a campionato iniziato e prendere Maxi? Perché questa Udinese dopo un mercato lunghissimo e complicato? Lui, Gino Pozzo, non dà l’impressione di restare travolto da questi punti di domanda, sapeva che qualche parola avrebbe dovuto accompagnare la risposta della squadra sul campo. «Questa Udinese è figlia di tutta una serie di valutazioni che abbiamo fatto assieme al nostro allenatore, fino all’ultimo giorno di mercato, ecco perché in extremis abbiamo acquistato un attaccante come Lopez».
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Infastidito dalle critiche arrivate da un parte della tifoseria per l’acquisto di Maxi Lopez? «Non do importanza alle osservazioni che arrivano dai tifosi da tastiera, quelli che non vengono neppure allo stadio e hanno una predispozione alle critiche senza cercare di capire la motivazione che ti porta a determinate scelte. Invece do retta alle migliaia appassionati che ci ritroviamo al fianco ogni domenica: io rispondo a loro». Diritto di parola al pubblico del Friuli, dunque… «Perché sanno sostenere la squadra, sanno applaudire e festeggiare le vittorie ottenute alla nostra maniera. Da questa gente accetto tutte le critiche del mondo se le cose non vanno bene e sono disposto a lavorare per prendere dei correttivi». Ma facciamo un passo indietro, torniamo alla genesi di questa Udinese: le piace, ha dei piccoli rimpianti?«Mi piace perché non abbiamo ceduto nessun giocatore di prospettiva, anzi ne abbiamo consegnati altrettanti a Delneri che adesso dovrà lavorare per metter in evidenza, accanto a Fofana, Jankto, De Paul, Samir, i vari Barak, Perica, Bajic, Balic. solo per citare qualche nome». Obiettivo realistico? «Io voglio guardare una partita alla volta nella speranza di vedere crescere piano piano la squadra. Si va a San Siro con il Milan? Bene, spero di vedere dei passi avanti rispetto alla gara vinta con il Genoa che è stata una buona boccata d’ossigeno in termini di classifica. Poi via via penseremo a Torino, Roma, Sampdoria».
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Meglio costruirsi i giocatori in casa, allora: questo il concetto?«Ho avuto un colloquio con Perica durante l’estate. L’ho guardato bene negli occhi: mi chiedeva una chance qui, con la nostra maglia. Aveva dentro voglia e attaccamento. Perché non dargli un’opportunità? Potevo indirizzarlo altrove, ma dopo, con un campionato positivo alle spalle, è difficile riportare a casa un giovane. Ricordate Zielinski? Non ce lo siamo goduto a Udine. Ma non è stato l’unico. Ricordate? Cuadrado, Candreva». Insomma, Pozzo vuole gente come Perica in squadra. «Quando ho preso questa decisione non ho pensato solo a lui. Ho detto, cominciamo dal portiere, da Scuffet che è friulano e aveva atteso con pazienza un’occasione. Ho parlato con i tecnici, in squadra avevamo un titolare come Karnezis, ma mi è stato assicurato che con il tempo, con l’esperienza, Simone potrebbe superare nel rendimento il greco. Proviamoci. Avremo un titolare friulano dopo tanto tempo. E cerchiamo di non metterlo in croce al primo gol che prende».
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