Venezia, Tacopina: “Giocheremo per la promozione, squadra da primi posti. Gilardino? Abbiamo scelto Zigoni”. E sulle maglie….

“Sono ottimista ed entusiasta di iniziare questa nuova stagione, perché attualmente abbiamo una squadra molto buona”. Sono le parole di Joe Tacopina, presidente del Venezia, a pochi giorni dall’inizio del campionato. “Ormai mi conoscete da due anni e sapete che vorrei sempre vincere, ogni volta che scendiamo in campo. Ma se in serie D e Lega Pro non vi erano alternative, in serie B metteremo le basi per la crescita del club”. Il numero uno del sodalizio arancioneroverde ha fatto il punto della situazione su alcuni aspetti chiave.
Aspetattive per questa stagione. “Partendo dalla squadra della scorsa stagione e gli inserimenti che sono stati fatti, abbiamo una delle migliori compagini della serie B. Mi aspetto che giocheremo per la promozione e comunque per i primi posti della classifica. Ma sicuramente la pressione è diversa, inferiore rispetto a due anni fa. Il nostro progetto cresce sia sotto il piano sportivo che sotto l’aspetto del business. Se non raggiungeremo da subito la serie A andrà bene lo stesso, purché si abbia l’atteggiamento di vincere tutte le partite. Ma credo che, anche con i nuovi innesti, potremo fare un campionato da protagonisti. Per esempio Andelkovic è un giocatore di un altro livello, lo definirei uno dei migliori difensori della serie A. E poi Audero, il quale ha solo 20 anni ma è una persona molto speciale, un leader, molto maturo e può dare il suo contributo. Senza contare che viene dalla Juventus, il miglior modello sportivo in Italia. Prima di prenderlo, ho parlato con Buffon il quale mi ha confermato che è una star, per talento e maturità. E lo stesso Audero ha detto che questo gruppo ha una propensione molto forte alla vittoria”.
La scelta della rosa. “L’anno scorso abbiamo preso giocatori di 34-35 anni perché molto forti, quest’anno abbiamo puntato ad un mix differente in squadra, con giovani che possano stare con noi e crescere nei prossimi cinque anni, ed altri che, per la loro esperienza, possono risultare pronti da subito. Ma sia chiaro: abbiamo investito molto per allestire la squadra di quest’anno. Se guardate, ad esempio, ai costi sostenuti dalla Spal nella passata stagione, noi abbiamo sostenuto il doppio. E continueremo a spendere per vincere ed investire sul nostro futuro. Ovviamente questo non costituisce una garanzia, ma sta di fatto che, quando facciamo un investimento importante, lo ponderiamo in considerazione per il futuro”.
Gilardino, capitolo chiuso? “Innanzitutto, tra Zigoni e Gilardino ho scelto il primo perché ha 25 anni, ha vinto un campionato di serie B ed è un attaccante che può essere devastante. Si poteva scegliere o lui o Gilardino. Ma quest’ultimo, pur avendo carattere ed essendo un vincente, ha 35 anni e potrebbe essere un pericolo focalizzare tutta l’attenzione su uno come lui. Inoltre, non comprerei mai un giocatore solo per il nome. Vero è che l’anno scorso abbiamo preso un nome grande, quello di mister Inzaghi, ma c’era anche dell’altro, e cioè l’abbiamo scelto perché era adatto alle nostre esigenze. Tornando a Gilardino e Zigoni: giocano nello stesso ruolo, quindi non potevamo prendere entrambi, inoltre il primo non avrebbe accettato di stare in panchina”.
Rapporto con la curva. Ho da poco letto ed apprezzato il comunicato di scuse, è apprezzabile perché, quando si ammette di aver usato toni impropri, solo le grandi persone possono chiedere scusa anche in forma pubblica. Noi rispettiamo molto tutti i nostri tifosi, i singoli e gli organizzati, siano essi in club o in gruppi ultras. Al termine di molte gare sono andato sotto la curva a ringraziarli, salutarli e dire loro che li apprezzo. Voglio poi sottolineare che, quando ho potuto, ho sempre partecipato alle loro iniziative. Io porterò sempre rispetto a tutti, chi ha bisogno può venire da me ora come in futuro. Ad oggi sono stati sottoscritti circa 1300 abbonamenti? E’ un buon dato, ma ovviamente mi piacerebbe che aumentasse, perché stiamo comunque dando, alla città ed ai tifosi, motivo per essere orgogliosi e mi aspetto che supportino la squadra. Vorrei lo stadio pieno ad ogni partita, perché tutte saranno importanti. Se ho avuto paura che la curva rimanesse vuota? No, sono sempre tranquillo. Nel bene o nel male, io sono di Brooklin e non ho paura di nulla”.
Il numero 110 sulla divisa di quest’anno. “Quando si è verificata questa problematica, non è stata capita completamente. Noi volevamo semplicemente celebrare una data di nascita, senza escludere altre date fondamentali per la crescita di questo club. Quando si festeggia una data, infatti, non si esclude il resto. Sono felice che la questione sia stata superata, perché tutti i nostri tifosi, inclusi quelli della curva Sud, fanno parte del nostro progetto, e non vedo l’ora di vederli questo sabato a fare un gran tifo ed anzi, a vederli sempre più numerosi. Va detto che, l’anno scorso, abbiamo realizzato sciarpe con tre date. Quella del 1987 è una data importante, come lo è quella della vittoria della Coppa Italia con Valentino Mazzola. Se cambieranno le maglie? Ho letto il comunicato dei tifosi poche ore fa, mi confronterò con i miei manager per far sentire i tifosi importanti e rispettati. Troveremo il modo di onorare tutte le date fondamentali della nostra storia. Vorrei aggiungere , inoltre, che se i tifosi fossero venuti da me invece di andare a Sappada ad allestire striscioni polemici, la questione sarebbe stata più semplice. Ma questo, loro, lo sanno. Per me l’argomento è chiuso”.
Nuovo stadio. “E’ sempre fondamentale per noi. Abbiamo ricevuto una lettera da parte dell’ENAC in cui si approvava il progetto, relativamente alle altezze dell’edificio. Inoltre il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, sta spingendo tutti i giorni per questo argomento, mentre di solito avviene il contrario. E poi si è aggiunto un nuovo partner, la Legends, la cui importanza è a livello mondiale perché ha collaborato alla costruzione degli stadi più importanti del mondo. Li abbiamo scelti fra società che fanno lo stesso lavoro, ma loro ne hanno voluto far parte perché anche all’esterno questo progetto viene visto come importante. Legends è inoltre proprietaria di ISG, compagnia di consulenza per gli stadi in Europa. Insomma abbiamo i partner più forti per fare il nuovo stadio. Quanto al progetto, prima del match contro il Cesena saprò essere più preciso a riguardo, questa settimana sono previsti molti incontri sull’argomento. C’è un Feasibility plan in base al quale Legends da indicazioni in merito, ad esempio, al numero dei posti a sedere, a quelli del parcheggio. Quanto alla copertura economica: abbiamo un range, sempre più elevato rispetto a quello che ci aspettiamo. Ma questo non è il momento opportuno per rilevarlo, in quanto se dagli studi emerge qualcosa di ulteriore, è inutile affermare una cosa per un’altra. Posso dire che ci sono già dei partners, che saranno coinvolti sia nella costruzione dello stadio che in qualità di investitori, inoltre molti vogliono entrare a far parte del progetto”.
Le squadre favorite per la serie A. “Innanzitutto, le tre che sono retrocesse, perché hanno budget più alti, il che può costituire un paracadute, dei vantaggi. Poi, sicuramente il Parma, il Frosinone, il Palermo, l’Empoli, il Pescara. Sarà una serie B veramente dura, con tante squadre importanti”.
Lo sponsor sulle maglie. “Abbiamo diverse offerte, da compagnie italiane ma, come sapete, lo sponsor dev’essere perfetto per noi. Gli introiti che ci darà lo sponsor sulla maglia non cambierà in maniera così importante il nostro budget. Inoltre a me piace la scritta VENEZIA FC, anche per il merchandising. Per me questo nome sulle maglie ha un grande valore”.
La VAR in serie A. “Per me è importante. Sono assolutamente a favore. Ho infatti ancora l’impressione che, nella passata stagione, abbiamo perso alcune gare non per colpa nostra ma per errori altrui. Io preferisco perdere se abbiamo fatto una cattiva prestazione in campo noi. E’ fair play. Inoltre, la tecnologia aiuta sempre il miglior risultato”.
I rapporti con lo spogliatoio. “Se la mia squadra gioca male, io sono già andato nello spogliatoio ad incontrarla. Sono un presidente molto presente, ho un ottimo rapporto con tutti, soprattutto con chi parla inglese (ride, ndr), rispetto tutti e la considero una squadra di ottimi professionisti. Del resto il direttore sportivo Perinetti è molto attento a scegliere giocatori importanti non solo per il carattere, ma anche per la tecnica. E poi a volte è lo stesso mister Inzaghi a chiedermi di andare negli spogliatoi. Ma ci sono dei limiti. Una volta, nel corso di una partita, Perinetti mi ha invitato ad andare lì, nell’intervallo. Ma io ho detto di no. Si tratta pur sempre di uno spazio riservato ad allenatore e giocatori”.

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