Udinese, Di Natale: “L’attaccante? Chi arriva deve sapere che in passato c’è stato chi ha fatto la storia di questa squadra…”
lunedì 17 Luglio 2017 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«All’Udinese serve un attaccante che sappia muoversi sia in profondità che in mezzo all’area, consapevole che in passato c’è stato chi ha fatto la storia a Udine». Antonio Di Natale non gioca più, come noto, ma anche a parole gli basta un secondo per fornire un assist d’oro a Delneri e alla società, intenti a cercare ancora il suo erede sul mercato, vale a dire un attaccante non solo dal gol facile, ma anche consapevole che l’Udinese è una causa da sposare con convinzione e motivazione, sull’esempio lasciato da Totò . Di Natale, sul taccuino dei Pozzo ci sono Babacar, Pavoletti, Falcinelli, Guidetti, Alario e altri nomi che possono uscire dal cilindro. Lei chi consiglierebbe?«Nomi non ne faccio, ma chi arriva a Udine deve sapere che qui hanno spiccato il volo attaccanti come il sottoscritto, Sanchez, Qugliarella, Iaquinta e che l’Udinese è una società moderna e seria».Dovesse sceglierne uno però?«Un attaccante oggi giorno deve sapere fare tutto, ma ne serve uno che sappia muoversi in profondità e in area di rigore, abile a inserirsi tra le linee e a ricevere i cross. Non so chi prenderanno, ma Lasagna mi piace molto, ha velocità e un bel sinistro».
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Di Natale, le piace questa Udinese?«Credo sia una squadra giovane, ormai non ci sono più vecchi a parte Danilo, e la società sta ripuntando sui giovani». Qualche nome interessante?«Jankto e Fofana mi sono piaciuti, ma sono contento anche per Stipe (Perica ndr), uno che se capirà il lavoro da fare potrà migliorarsi seguendo il tecnico». Cassano è tornato. Lei non ci pensa proprio? «Sinceramente no. Ho dato tanto e mi sono preso un po’ di pausa. Ora mi dedico ad altro e mi piace stare con la famiglia e i ragazzi. Poi la società del Donatello, con i ragazzi, è una gran bella occupazione».Concorda però con Cassano, sulla poca qualità in serie A?«Sì, la qualità è scemata, una volta c’erano più campioni».
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(Fonte: Messaggero Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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