Vicenza, Amelia: “Volevo la salvezza, ma c’erano troppi nemici anche all’interno dello spogliatoio…”
giovedì 8 Giugno 2017 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Io a Udine come vice di Meret o Scuffet? Vengo di corsa, sono due grandi talenti del calcio italiano». Marco Amelia non si nasconde dietro a un dito. Sa che il club bianconero ha annotato il suo nome sulla lista della “chioccia” da mettere alle spalle del titolare del prossimo anno, titolare che parlerà friulano, visto che Karnezis è sempre più al centro delle voci di mercato (all’estero e in Italia, tra Torino, Napoli e Samp), mentre il nome del numero 1 del futuro resta ancora in ballottaggio, come confermano le continue dichiarazioni che rimbalzano fino a qui, provenienti soprattutto da Ferrara, dove rivorrebbero di nuovo Meret alla Spal, pur non potendo vantare alcun “titolo” contrattuale.
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Già, il futuro: quello di Amelia a cosa è legato dopo l’esperienza di Vicenza?«Spero a una proposta seria, stimolante come quella di lavorare con compagni di talento in un club ambizioso. A Vicenza mi avevano convinto la tradizione della piazza, le telefonate del mio vecchio compagno di Nazionale Zaccardo e le rassicurazioni della dirigenza. Alla fine mi sono ritrovato a fare i conti con scelte tecniche inspiegabili che mi hanno riportato in panchina dopo quattro gare da titolare. Due pari e una vittoria. Peccato perché ero andato là per contribuire alla salvezza, ma c’erano davvero troppi nemici, anche all’interno dello spogliatoio». Ma perché non ha cercato di restare in Premier League dopo l’anno al Chelsea?«Avrei voluto. Ho avuto delle offerte in Championship, ho provato con il Sunderland ma poi ho preferito tornare a casa per risolvere un problema familiare. Così mi sono ritrovato senza squadra e a febbraio, da svincolato, ho firmato per il Vicenza. Con entusiasmo, al minimo contrattuale».
(Fonte: Messaggero Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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