Cesena-Hellas Verona, Pecchia: “Pensiamo a giocare una grandissima partita, perché adesso siamo ‘qui’…”
giovedì 18 Maggio 2017 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
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«Affrontiamo una formazione che sta bene, che nelle ultime partite ha ottenuto ottimi risultati, che è ben allenata da Camplone e che cerca sempre di giocare un calcio propositivo», dice Pecchia. Sembra non badare nemmeno alla realtà dei numeri, che rimarcano come basti un punto al Verona per salire in A, infischiandosene del Frosinone, che anche superando la Pro Vercelli al massimo, in quel modo, appaierebbe l’Hellas e dovrebbe firmare la resa per il saldo passivo negli scontri diretti. Eppure è così, ma a Pecchia non importa: «Non facciamo calcoli, niente tabelle, azzeriamo tutto. Pensiamo a giocare una grandissima partita, che è quello che occorre fare. E dopo vedremo che cosa sarà accaduto», taglia corto. Stamattina il Verona testerà il fondo in erba artificiale dello stadio Manuzzi. Alle 20.30 comincerà una delle gare più determinanti della storia recente dell’Hellas: «Come l’ho preparata? Con la stessa attenzione che si presta a una partita alla settima di campionato. Ho avuto la fortuna di lavorare per tre anni al fianco di un grande tecnico come Rafa Benitez e per lui in ogni gara andava sempre adottata la stessa cura per il dettaglio», fa Pecchia.
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Non ha mai mollato, Pecchia, e questo traguardo così vicino e così lontano gli appartiene più di quanto lui stesso voglia riconoscere: «In testa ho solamente il Cesena, nient’altro. Ci sarà modo di parlare di tutto il resto dopo», il discorso lo chiude così. E intanto guarda con orgoglio ai suoi giocatori, «che sono tutti in condizione. Con il Carpi la nostra è stata un’ottima prestazione, abbiamo costruito moltissimo. A Cesena davanti avremo una squadra dalle caratteristiche diverse, ma dovremo ripeterci» Ne ha portati 23, in Romagna, Pecchia, di ragazzi gialloblù. C’è anche Deian Boldor, che non è al meglio ma che non poteva mancare in quest’ora tanto decisiva, tanto emozionante: «Non avrò bisogno di parlare con loro. Sono i primi a essere consapevoli del valore di questa partita. Veniamo da una serie di sei-sette partite in cui non potevamo permetterci alcun passo falso. Adesso siamo qui». Già, e quel «qui» significa essere a un passo dalla destinazione Paradiso. Fa un bell’effetto pensarlo, chissà come potrebbe essere viverlo.
(Fonte: Corriere del Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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