Venezia in B, Favarin: “Gioisco anch’io, ma con una rosa simile avrebbe fatto bene anche il cuoco di Milanello…”
mercoledì 19 Aprile 2017 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«A distanza gioisco anch’io nel vedere la conquista della serie B. Se me l’aspettavo? Certamente sì, potendo contare su un ds come Giorgio Perinetti». È un plauso schietto e sincero quello di mister Giancarlo Favarin, attuale tecnico di una Fidelis Andria in piena corsa per i playoff nel girone C di Lega Pro. Il 24 aprile 2016 toccava a Favarin festeggiare (a Seren del Grappa con 600 tifosi) il 3-3 in casa della Ripa Fenadora, che aveva regalato al Venezia l’addio alla serie D. Quasi un anno dopo, sabato scorso, un altro pareggio (1-1 con il Fano) ha invece sancito il bis altrettanto trionfale stavolta davanti ai 5.895 tifosi del Penzo del team ora guidato da Pippo Inzaghi. «Una parte del mio cuore è lì, non potrebbe essere altrimenti dopo aver vissuto e vinto due campionati di serie D (2012 e 2015, ndr) in una piazza avviata al rilancio» le parole del tecnico pisano, che a fine novembre 2015 era stato richiamato in laguna al posto di Paolo Favaretto. «Sono contento sia proseguito al meglio un progetto che era partito con noi, come mi fa piacere sapere che il ds Perinetti in campo al Penzo abbia ringraziato tutti i protagonisti dello scorso anno. A lui vanno i più grossi complimenti perché non è mai facile vincere due campionati consecutivi».
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«Non lo posso nascondere, avrei preferito essere lì anche oggi – ammette con la consueta trasparenza – e d’altra parte sono sicuro che me la sarei potuta giocare pure io una stagione veneziana tanto ambiziosa». Una sicurezza dettata dalla qualità dell’organico lagunare. «Alcuni giocatori li avevamo già scelti insieme, Perinetti ha fatto un lavoro davvero super costruendo una rosa con tanti elementi di categoria superiore che già oggi avrebbero potuto fare bene in serie B. Inzaghi ha fatto un grande lavoro ma, ripeto, una rosa come del Venezia ha pochi rivali in Lega Pro e avrebbe fatto lavorare bene anche il cuoco di Milanello».
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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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