Treviso, nasce il progetto “Galaxia”: obiettivo Lega Pro in cinque anni partendo dalla D…
giovedì 30 Marzo 2017 - Ore 13:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Nella pallacanestro c’è l’Universo, nel calcio la Galaxia: sono le denominazioni dei Consorzi ideati per sostenere l’attività, a livello sia di prima squadra che di settore giovanile, dei due principali club del capoluogo. Per la verità uno è operativo da quasi 5 anni con risultati più che lusinghieri, l’altro è una novità assoluta: sta nascendo proprio in queste settimane ed è quello che dalla prossima stagione gestirà la nuova società biancoceleste, quella che il Comune ha scelto di appoggiare per rilanciare uno sport in oblio da troppo tempo. Obiettivo: giocare al Tenni, partire dalla serie D ed in 5 anni arrivare ed insediarsi in Lega Pro. Il promotore è Stefano Realini, ex giocatore ed allenatore di giovanili nel Calcio Treviso, di mestiere operatore nel settore immobiliare, che è affiancato da Giuseppe Bresolin. Vediamo il progetto nei particolari. CONSORZIO. È la forma di autofinanziamento sempre più in voga: al momento il Galaxia Treviso Calcio consta di una decina di imprenditori, entro aprile si vorrebbe raddoppiare il numero e poi partire. Come nel caso di Treviso Basket, anche in Galaxia si entra versando quote annuali differenziate: 10 mila, 20 mila e 30 mila euro. I soggetti aderenti daranno vita al Consiglio Direttivo che a sua volta eleggerà le cariche ed il consiglio di amministrazione. MATRICOLA. Per iniziare un campionato basta una matricola, ma per iscriversi alla D ne serve una che abbia già una storia. Tre le opzioni: rilevare il FC di Renzo Corvezzo, o l’ACD di Luca Visentin o l’Academy. In questo momento l’ipotesi più verosimile resta l’ultima. REQUISITI. I gironi di D possono essere anche dispari, cioè ospitare club senza escluderne altri: per fare domanda servono l’avallo del Comune, un progetto tecnico con adeguate garanzie finanziarie (l’iscrizione costa 150 mila euro) e l’appoggio del Comitato Federale Veneto.
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(Fonte: Tribuna di Treviso. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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