Caos Treviso, l’agente Fifa Giulio Biasin denuncia un’aggressione: “Chi lo ha fatto ha preso un granchio”
venerdì 10 Febbraio 2017 - Ore 18:21 - Autore: Dimitri Canello
Trivenetogoal news: attimi di grande tensione ieri pomeriggio a Dosson di Casier, dove il Treviso si stava allenando dopo aver trovato i cancelli chiusi alle Acquette nonostante gli accordi presi con l’amministrazione comunale. La notizia dell’aggressione subita dall’agente Fifa Giulio Biasin da parte di un gruppo di tifosi trevigiani la fornisce lo stesso Biasin sul suo profilo facebook ufficiale dove viene spiegato l’accaduto. Soltanto l’intervento delle Forze dell’Ordine ha permesso di riportare la calma, in un clima pesantissimo in cui sono stati coinvolti anche i ragazzi della Juniores: “Oggi sono stato aggredito in modo vile e vigliacco – si legge sul profilo facebook di Biasin – da un gruppo di persone che mi hanno attaccato e malmenato senza un perché. Ho provato a difendermi con le parole e a spiegare loro che il mio ruolo nel Treviso Calcio non esiste. Io sono un agente Fifa che ha in procura numerosi giocatori, da me adorati, ai quali devo creare situazioni migliorative della loro carriera e non penso di avere commesso un errore professionale a consigliare loro di giocare nel Treviso Calcio. Treviso per tradizione, storia, cultura e passato calcistico è una delle città più belle, civili, vivibili e appetibili d’Italia e personalmente mi ha ammaliato e reso orgoglioso lavorare per la squadra di questa città. Chi mi ha aggredito e picchiato deve capire che ha preso proprio un grosso granchio e soprattutto ha fatto un errore madornale. Pensare di farmi desistere e mollare il progetto riguardo ai miei calciatori. Mai e poi mai lo farò, non mi farò intimidire da niente e da nessuno su quello che devo o non devo fare. Sono stato minacciato di non mettere più piede nella città di Treviso, ma sarò lì alla mattina, al pomeriggio e forse alla sera a mangiare una pizza in centro. Amo i trevigiani e Treviso e confido moltissimo nelle Forze dell’Ordine che si sono immediatamente prodigate per proteggermi e scoprire i colpevoli. Faccio un ultimo appello a chi mi ha picchiato selvaggiamente. Abbiate almeno la decenza d’informarvi prima di colpire, perché non ho nemmeno capito il perché lo abbiate fatto. Porgo un ultimo disperato invito ai miei aggressori di metabolizzare quello che hanno fatto nei confronti di una persona che ama il proprio lavoro, il calcio, i propri calciatori e questa città. Forza Treviso! E Forza anche ai miei giocatori!”
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