Carpi-Verona, Pecchia: “Voglio equilibrio! E Ganz in coppia con Pazzini…”
sabato 24 Dicembre 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
È un Fabio Pecchia in versione natalizia, quello che, appena concluso l’allenamento di rifinitura, incontra la stampa per parlare di un’insolita vigilia in campo, a Carpi, questo pomeriggio. No, il tecnico del Verona non si presenta con addosso un costume da Santa Claus, o pilotando una slitta trainata da renne. Ma riserva all’uditorio, fatto di penne che scorrono sui taccuini, di telecamere accese, microfoni in funzione e dita che picchiettano sui tasti, alcune «perle» tra il riflessivo e l’umoristico: «Ho sentito anche il padre di Boldor…», scherza, quando gli domandano come abbia preso le dichiarazioni di Maurizio Ganz, padre di Simoneandrea, che ha lamentato lo scarso impiego del figlio nell’Hellas, citando il difensore moldavo, mai schierato in campionato. Sorride, Pecchia, e fa, volutamente tautologico: «Un papà è un papà». Caso chiuso, dunque, in attesa dei responsi futuri: «Ma noi siamo contenti di Simone – aggiunge Pecchia –, mi dispiace che si sia creata questa situazione attorno a lui. Si tratta di un giocatore che abbiamo voluto e che ci piace, non l’abbiamo preso tanto per fare». Del mercato si parlerà da gennaio. Intanto, se dici Ganz, pensi all’ipotesi di un Verona a due punte già dal 1’, com’è stato nella parte finale della gara vinta con l’Entella (e non raramente in precedenza), con lo stesso «Ganzino» in accoppiata con Giampaolo Pazzini: «Perché no?», risponde Pecchia, facendo una domanda per replicare a un’altra domanda. Ossia, se sia possibile vedere un Hellas deviare il proprio assetto in questa direzione. Un’altra chicca di Natale, che lascia intendere che il Verona, con il Carpi, all’occorrenza sarà votato alle metamorfosi: «Ma più di tutto – aggiunge Pecchia – il mio obiettivo è che la squadra abbia equilibrio. Cosa che può avere anche con cinque punte, oppure con due trequartisti. Ed è una questione che prescinde dalla tattica. Non ho un solo modulo di riferimento».
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E se è dura immaginare che l’Hellas sia capace di essere, ora, il rullo visto per tredici giornate, rimane il fatto che Carpi è un crocevia, prima della virata del campionato, il 30 dicembre col Cesena. Pecchia, per arrivarci davanti a tutti («Ma non mi interessa il titolo di campione d’inverno, in alto dobbiamo esserci a maggio», taglia corto lui), pensa a un Verona con Nicolas in porta, una linea difensiva composta, da destra a sinistra, da Pisano, Bianchetti, Caracciolo e Souprayen, un centrocampo in cui Fossati e Bessa sono le certezze e Valoti si gioca una maglia con Zaccagni, e un fronte offensivo in cui Romulo e Luppi andranno in appoggio a Pazzini. Variazioni sul tema, ovviamente, permettendo. A Natale, sotto l’albero, i regali sono sorprese.
(Fonte: Corriere del Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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