Verona in B, Delneri: “E’ un arrivederci, non un addio. E De Zerbi e Stellone…”
giovedì 26 Maggio 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Sembra già un’eternità ed invece sono soltanto pochi giorni che Gigi Delneri ha raccolto le sue cose ed ha detto addio al Verona. «Arrivederci, non addio. Nella vita non si sa mai». Ci interrompe il mister dalla sua casa ad Aquileia. « Con Setti tutto a posto, ci sentiremo anche al telefono , così per parlare un po’ di calcio. Ci siamo lasciati bene.»Quando ha capito che non rientrava più nei piani del Verona?«Dopo la sconfitta in casa col Carpi. È stato il momento più brutto per tutti. Ci siamo ritrovati qualche giorno dopo col presidente. Avevo dato alla società una lista di giocatori su cui ripartire in serie B.Solito scambio di pareri e via a lavorare perchè c’era forse l’ultima chiamata col Frosinone, ma avevamo già deciso entrambi di lasciarci».Si sono persi gli scontri diretti, perchè?«Il primo è stato in casa con l’Empoli. Meritavamo di vincere ed invece niente. Poi il Palermo, sempre in casa. Avessimo fatto quei sei punti in più a fine andata, sarebbe stato tutto diverso. Bisognava avere anche la forza di qualche risultato che non c’è stata. Anche questa benedetta prima vittoria che non arrivava mai, ha influito sul morale Un problema di carattere? Squadra con difetti già da anni precedenti? Infortuni e vari decisioni arbitrali avverse? C’è stato di tutto.Penso al gol dell’Inter in fuorigioco, l’espulsione a Napoli, il gol dell’Udinese fasullo e altro ancora, come gli infortuni. A sinistra è stata un’ecatombe. Ci sono mancati insieme Fares, Souprayen e Albertazzi».Delneri cosa ha sbagliato?«Qualche valutazione o sostituzione può essere, ma la situazione generale era quasi compromessa. Abbiamo lavorato tanto e bene. La società l’ha capito e credo anche i tifosi. Abbiamo fatto buoni risultati e cambiato le dinamiche dentro lo spogliatoio. Abbiamo fatto maturare dei giovani come Gollini, Helander e Wszolek, che non avrà grandi piedi ma ci è stato utilissimo. Mi dispiace che si sia rotto un braccio e rischia l’Europeo».Si, però il Verona è in B…«Certo ed è per quello che stiamo ragionando così. In Italia i piccoli e medi club non possono spendere e devono costruire qualcosa. Nel Verona era finito un ciclo e forse le reti di Toni hanno coperto qualche magagna. Ora la società ha dei giocatori su cui puntare ed uno spirito nuovo. Servono giovani e giocatori affamati».Sarebbe sbagliato cambiare tanto?«Per me sì . Prendete Giampaolo Pazzini. Il ragazzo ha voglia di fare e nel campionato di Serie B un attaccante così può essere l’arma in più. Con Luca Toni è ovvio qualche problema di coesistenza c’è stato, è normale. In qualche partita hanno giocato bene insieme come nel derby con il Chievo e con l’Inter. In altre hanno pagato anche loro il fatto che la squadra non riuscisse a supportarli». Mandorlini quindi aveva Ragione quando lo diceva?«Non so come siano nate le cose la scorsa estate, io non c’ero. Loro sono due grandi attaccanti, ma statici rispetto al calcio d’oggi. Sono dei finalizzatori. Il Verona, complice la brutta partenza aveva bisogno d’altro».Mister si riferisce al mercato di gennaio?«Avevamo in pugno due ragazzi interssanti come Falcinelli del Sassuolo e D’Alessandro dell’Atalanta. Eravamo quasi d’accordo. Sa cosa è successo dopo?»No, ci dica…«È successo che loro in quelle giornate hanno giocato e segnato.Noi invece non abbiamo fatto i punti che dovevamo quindi è svanito tutto. Ci avrebbero dato una grande mano, perchè la difesa un po’ l’avevamo sistemata. Ci sono mancate alternative in attacco.»Quindi non si e’ speso?«Ho sentito Setti ieri, ha ragione. Non si può mettere a rischio la continuità del club. Bisogna costruire, essere organizzati e puntare sui giovani. A gennaio con quella classifica non aveva senso, spendere per spendere».Come e’ andata con Toni?«Non vorrei più parlarne.Per me il rapporto è allenatore e giocatore, punto. Non può esserci amicizia. Ora lui inizia un nuovo lavoro, vedrà meglio anche queste situazioni. È un ragazzo intelligente, farà bene».Oggi al Verona è più vicino De Zerbi, che Stellone.Cosa dice?«Sono due tecnici che sono in linea col programma del presidente Setti. Entrambi sanno lavorare con i ggiocatori giovani. A Foggia e Frosinone ci sono grandi tensioni e loro le hanno sapute gestire anche la piazza. Uno o l’altro non fa differenza, sono due professionisti preparati».Mister dei tifosi dell’Hellas che ricordo avrà ?«Fantastico. Mi dispiace per la città, perchè il Verona rappresenta tutti. I tifosi del Verona hanno avuto una pazienza infinita e li ho trovati anche più maturi di anni fa. Da parte mia e del mio staff davvero grazie, grazie tante».Ventura si sposa e andra’ in nazionale, anche lei e’ stato vicino all’Italia…«Sono già sposato e sono contento per Giampiero. Anni fa, quando allenavo il Chievo i e Trapattoni non aveva fatto bene al Mondiale del 2002. C’era stato un abboccamento, ma nulla più».Come con Ranieri, vanno di moda i tecnici stagionati…«Le idee non hanno età. Al Leicester si erano messi a ridere quando è arrivato Ranieri. Ora è un re. Delneri ringrazia Setti ed il Verona e ora attende di poter allenare ancora..»
(Fonte: L’Arena)
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