Udinese, Totò Di Natale ai saluti: “Con il Carpi il 15 maggio la mia ultima partita in bianconero”
sabato 30 Aprile 2016 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Il piano era un altro. «Siamo qui per mandare un messaggio al pubblico e per dimostrare che c’è unità d’intenti», l’introduzione del direttore sportivo Cristiano Giaretta al tavolo della conferenza stampa assieme a mister De Canio, Di Natale e Kuzmanovic (doveva esserci anche Danilo che però in extremis ha dato forfait con una spruzzata di polemica). E invece finisce che la vigilia di Udinese-Torino, appuntamento che può dare alla formazione friulana la salvezza “quasi matematica”, si trasforma in un annuncio prevedibile ma comunque rumoroso: «Quella con il Carpi sarà la mia ultima partita con la maglia dell’Udinese», dice Di Natale. Sfodera un mezzo sorriso Totò, ma non è molto convincente. Dentro ha un fuoco che brucia. Perchè nella sua testa il finale doveva essere comunque diverso. Le domande arrivano incalzanti e il capitano non si sottrae. Risponde in maniera diretta, sincera. Gigi De Canio prova a spostare, giustamente dal suo punto di vista, l’attenzione alla partita di oggi con il Torino. «Non parliamo di queste cose, anche perché mica è detto che Totò smetta di giocare. Vedo facce emozionate qui, e a vederle mi emoziono anch’io, ma non è questo il momento». Niente da fare. Del resto se porti Di Natale in conferenza stampa era prevedibile che sarebbe si sarebbe parlato del suo futuro. Il diretto interessato in questo senso cerca di dare una mano al suo allenatore confermando che i segnali di disgelo che si erano intravisti a metà settimana hanno avuto un seguito. «Oggi dobbiamo solo pensare a vincere con il Torino – le parole del capitano –. Dispiace non poter dare il mio contributo in una partita così importante, ma sono infortunato. Sono due mesi che non gioco (domenica 6 marzo l’ultima da titolare a Frosinone ndr) ma sono convinto che chi scenderà in campo con il Torino saprà fare bene. Gli attaccanti che sono a disposizione si sono allenati bene in settimana. Il Torino è una grande squadra, ma noi abbiamo motivazioni maggiori e dobbiamo farle pesare in campo». Poi ecco la dichiarazione tanto attesa quando gli si chiede se riuscirà a superare l’infortunio per la gara con il Carpi. «É un problema abbastanza serio ma mi auguro di farcela». Sì perché quella partita è un diritto acquisito. Chiunque decidesse togliergliela commetterebbe un atto di irriconoscenza. «Voglio stare bene per quell’appuntamento – dice Totò –, per festeggiare con il pubblico la mia ultima partita a Udine. Poi vedrò cosa fare ma in questo momento conta solo l’Udinese che è sempre più importante di tutto, anche di Totò». Quel giorno chi sarà allo stadio lo omaggerà con un lungo grande applauso simile a quello che lo Juventus Stadium tributò a Del Piero nel giorno del suo addio alla Vecchia Signora contro l’Atalanta. Certo, ci saranno anche i denigratori e i criticoni, ma Totò non ha paura: «Sono orgoglioso di quello che ho fatto in questi dodici anni. Quante offerte ho rifiutato pur di restare all’Udinese, ma non mi pento di niente. Se me ne andò lo farò a testa alta». C’è in “se” di troppo probabilmente. Al di là delle dichiarazioni di facciata qualcosa sembra essersi rotto tra il capitano e la famiglia Pozzo. Il capitano ha sempre avuto un rapporto speciale con il patron, ma ultimamente anche tra loro non è più come prima. Da parte sua Totò si aspettava un briciolo di maggiore riconoscenza, dall’altra Pozzo chiedeva maggiore chiarezza sui suoi programmi futuri. «Ma io questa società la devo solo ringraziare – aggiunge Di Natale – perché se sono riuscito a raggiungere certi traguardi lo devo anche al club, ai compagni con i quali ho giocato e gli allenatori con i quali ho lavorato». Al suo fianco c’è Gigi De Canio che in alcune esternazioni non è stato tenero con lui. Non è però questo il momento di affrontare certi discorsi. Lo stesso Totò è troppo intelligente per non saperlo e infatti ritorna a puntare l’attenzione sulla partita di oggi: «Vediamo di fare una grande partita, prenderci i tre punti e festeggiare la salvezza assieme ai nostri tifosi».
(Fonte: Messaggero Veneto)
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