Chievo-Fiorentina, Maran: “Abbiamo ancora tanto da dare. E mi dispiace per l’Hellas…”

sabato 30 Aprile 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli

Uno stop non fa tendenza e Bergamo non cambia certo la storia. Né gli obiettivi. Rolando Maran registra il motore, perfeziona l’assetto e rimette il pista la sua fuoriserie attesa stasera da una sfida delicata, complicata, scivolosa come quella che opporrà il suo Chievo alla Fiorentina. In palio tre punti che non sono vitali per nessuno ma importanti per tutti. Per il Chievo, che vincendo scavalcherebbe quota 50 e manterrebbe l’ottavo posto in graduatoria, oggi conteso alla Lazio. E per la Fiorentina che – dopo la frenatona delle ultime settimane – ha l’urgenza di blindare quantomeno il quinto posto che dà diritto alla qualificazione all’Europa League. Si parte alle 20,45, per qualcuno potrebbe rivelarsi una notte da sogno, per altri una notte di streghe. Davanti, per tutti, appena quindici giorni di campionato prima delle ferie estive: «Ma noi abbiamo ancora tanto da dare, con la Fiorentina sarà impegnativa ma il ritornello è sempre quello», spiega proprio Maran alla vigilia. «Bisogna finire il campionato alla grande come l’abbiamo condotto finora, cercando di tenere la posizione più prestigiosa possibile cioé facendo il massimo per ottenere il massimo».E ancora: «Finire in un certo modo darebbe ancora più prestigio al campionato. Ne siamo consapevoli, abbiamo voglia di proseguire».Generoso il giudizio sugli avversari: «Sono difficilissimi da incontrare, fanno gran possesso, ti fanno correre molto senza palla per cui non dovremo sprecare troppe energie quando la giocheremo noi» e «dovremo essere bravi ad approfittare degli spazi che ci concederanno». Viceversa «se saremo noi ad offrirne a loro può farsi molto pericolosa». Insomma, «dovremo sbagliare il meno possibile e servirà grande sacrificio da parte di tutti».Maran conta naturalmente sulle costanza del gruppo, che ha dimostrato di poter reggere alla grande sotto il profilo della continuità: «Ho la fortuna di poter allenare una squadra che ha recepito il concetto più importante. Che i successi passano attraverso il lavoro» e «da questo punto di vista vedo che atteggiamento e approccio non cambiano. Sicuramente potevamo fare meglio a Bergamo ed è un peccato perché là avremmo potuto cogliere un altro risultato positivo».Purtroppo senza Meggiorini (contrattura) e Costa (caviglia in disordine) oltre che senza Dainelli, Frey e Izco. Defezioni che, sommate a quella dello squalificato Spolli, costringeranno l’allenatore a schierare Gamberini con Cesar dietro, pescando davanti due nomi tra le candidature di Inglese, Floro Flores, Pellissier e Mpoku.Maran, sollecitato, accenna anche ai primi verdetti della A 2015-’16. Allo scudetto della Juve e alla caduta dell’Hellas in B: «Io l’ho detto a più riprese: il campionato ha riservato pochissime sorprese e forse quella più grande è stata proprio quella del Verona. Nessuno credo si aspettava che potesse vivere un’annata così. Mi dispiace perché per Verona resta motivo d’orgoglio avere due squadre in A. Faccio loro un in bocca al lupo perché tornino a farci compagnia». Quanto allo scudetto, «la Juve ha confermato quel che di buono ha costruito in questi anni anche se le altre si sono avvicinate». Ma «lei è sempre lontana».La constatazione è che il Chievo vola, ormai da tempo, lontano dalla zona pericolo: «Bello vivere un finale come questo, senza patemi, finale cui ci siamo abituati visto che anche l’anno scorso ci siamo messi al sicuro con un certo anticipo. Credo», aggiunge Rolly, «che questo sia il consolidamento di quello che si è fatto in questo biennio e che ci vede finire il campionato con obiettivi diversi. Motivo di grande soddisfazione da parte nostra, dei nostri tifosi e della nostra società».L’ultimo elemento è legato alle voci di mercato. A Firenze il nome di Maran, come possibile sostituto di Paulo Sousa, circola da giorni con sospetta insistenza: «Adesso c’è solo la partita da giocare, gli altri discorsi non c’entrano. Fattore di disturbo? No, assolutamente. Però noi dobbiamo concentrarci esclusivamente sul campo, quella è la cosa più importante. Gli interessi personali passano tutti in secondo piano. E noi ora vogliamo solo tornare a far risultato».

(Fonte: L’Arena)

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